Akkademia di Psicopolis

In margine al T-group virtuale

 

Bologna, 31 maggio 2001.
Alcune considerazioni su quanto abbiamo fatto, stiamo facendo e forse faremo.

Abbiamo fatto un cyber t. group costituito da 4 partecipanti (andrea andrea, aspasia rossi, 0. io, maria grazia, lucy lucy) e da 4 di staff (Vittoria, Cristina, Luca slow, probabilmente anche Ignazio per la ricerca): 25 febbraio 2001.
Abbiamo partecipato in varia misura (Luca, Milena, Margherita) a un forum. La partecipazione è stata di messaggio + feedback e stop. Nel senso che la comunicazione è stata in andata e ritorno, ma la cosa è finita lì. Direi azione e reazione.
Personalmente ho mandato una mail a lucy lucy all'indirizzo trovato nel cyber e mi ha risposto.
Abbiamo partecipato, per adesso 2 volte a una chat organizzata da Luca a cui hanno partecipato Vittoria Cristina Milena Margherita, Luca, Ignazio. Una volta io sono arrivata con grande ritardo (mi ero dimenticata..). La volta dopo in anticipo e lì non capivo bene come dovevo fare ad accettare i nuovi. (Perché diavolo ignazio e luca vedevano il mio desktop?).
C'è una specie di accordo per fare un'altra chat non si sa quando.

Tra le mail che mi ha mandato Luca Bacchetta e quelle che avevo, ho scoperto l'indirizzo di quasi tutti, mi manca Cristina e rilevo che a livello di conoscenza sono messa così:
Luca; non so se l'ho mai visto, probabilmente si una volta all'Arips quando sono venuta alla discussione del 1° Cyber t. Group (primavera 2000), lo riconosco come esperto tecnico (tecnologico e di gruppo). In chat è molto vivace e rapido, disponibile nel dare informazioni, conosce molte cose di psicologia/internet e di musica attuale. Mi da l'idea che sia piuttosto giovane.
Vittoria; conduttrice di gruppo che conosco un poco dal vivo; la ricordavo timida, sensibile e di poche parole. In chat ha parlato rapidamente con sensibilità e bravura. E' interessata alle emozioni di tutti, le piacciono suoni e colori. Mi ritrovo in alcune sue considerazioni che a volte sono le stesse che pensato, anche scritto e non inviate. Attualmente è una persona che suscita in me molte curiosità e ho voglia, anche se non l'ho ancora fatto, di leggere un suo libro sulla valutazione.
Margherita; persona a cui sono affezionata, mi ha dato una mano diverse volte, è anche venuta, fra l'altro in sardegna per un t.group con i miei ragazzi di allora, disponibilità di cui le sono ancora grata. In chat è diversa, più silenziosa del solito, e dice lei, lenta nel ragionare. A me non sembra, è solo più silenziosa di altri. Sono curiosa dei suoi pensieri.
Lucy lucy- il (Luciano)Vacca, non il futurologo (Roberto). Ho partecipato con lui al Cyber t. group, persona disponibile a cui ho mandato una mail personale e che ha risposto gentilmente. Nel cyber t.group ha partecipato con molta disponibilità e gli sono grata di un'emozione fortissima di riconoscimento a cui non ho saputo cosa contraccambiare perché volevo dare anche a lui qualcosa che io ho e lui no: vivere con un figlio (andrea il pianista..). Mi immagino da alcuni indizi che faccia l'analista o qualcosa del genere. Un po’ freddo, assai preso da impegni, sebbene cortese, nella realtà di tutti i giorni.
Cristina; persona di cui so poco, se non che è interessata a emozioni, colori e suoni, un po’, ovviamente, nella scia di Vittoria. Non so le l'ho mai vista.
M. Grazia: la persona più sensibile del cyberT. Group. Non credo di averla mai vista di persona. Di lei so che è di Reggio Calabria.
Ignazio Drudi; lo conosco, poco, anche se l'ho visto diverse volte, si occupa di statistica e penso che gran parte della ricerca del Cyber T. group sia stata impostata da lui (sarà poi così?..). La ricerca mi ha incuriosita assai, anche se penso che in questo caso la statistica sia servita limitatamente. Nelle chat di discussione è rapido (buon segnale tecnologico, che gli ammiro) pratico, curioso. Ho un po’ di difficoltà a parlare con lui e vorrei spiegargli meglio cosa sento per i bambini, che per me sono i veri diversi e pertanto adesso, che non ho spesso a mano bambini mi incuriosiscono ma con un po’ di resistenze. Sarà per questo che ho suggerito di leggere la Turkle sui bambini di adesso e del futuro? Lo trovo molto diretto, questo mi piace, a volte un po’ scontato, questo mi piace un un po’ meno.
Andrea andrea, antonella; antonella la conosco è venuta anche a dormire una volta a casa mia. Molto gentile, carina dal vivo (!) mi ha disorientato scoprire che era andrea andrea, soprattutto di non averlo capito. Non l'ho sentita più dopo il cyber.
Per me è la parte oscura di questa questione cyber, forum, chat..

Queste che ho scritto sono le impressioni che ciascuna persona induce in me e che durante le rapide chat non riesco ad esprimere.
La questione che rimane del tutto aperta è quella relativa alle dinamiche di gruppo.
La prima considerazione è che in realtà molti di noi si conoscevano già da prima e quindi la chat, il forum vanno ad aggiungere un tassello ad altro preesistente. Molto diverso, con tanto immaginario, almeno da parte mia.
Per esempio so che Vittoria e Ignazio vivono a Bologna come me, diverse volte ho pensato di dare almeno un colpo di telefono, bere qualcosa con loro, ma mi sono sempre trattenuta, come una sorta di resistenza all'inserimento di nuovi livelli di interrelazione non comunicati a tutti, come mi sono trattenuta dal mandare una mail a Margherita a cui mi sento molto legata.
Ho l'impressione che tutto sia più bello se è mirato a cercare di sviluppare il gruppo.
Però questi sentimenti non li riesco ad esprimere nella rapidità della chat. E' come se l'obiettivo di analizzare le dinamiche fosse diventato per me un obiettivo direi.. "inconscio" ma poi non riesco ad andare avanti.
La seconda considerazione è che sono talmente attenta a vedere cosa c'è di diverso rispetto ad un "classico T.group" che intravedo con difficoltà le novità, le particolarità di questo benedetto cyber.
Posto che nel cyber e nelle chat seguenti mi sembra che vadano meglio le "sottoconversazioni a due" piuttosto limitanti rispetto ad una comunicazione più generale, ho pensato di tentare un livello diverso di comunicazione e così sto scrivendo a tutti quelli che sono, sono stati coinvolti a questa cosa un po’ strana.
E ognuno farà a suo modo.
Ho l'impressione che si siano formati tanti gruppi che si intersecano l'un l'altro, di cui il far parte di uno non esprime la necessità di far parte di altri. E' come se fossero diversi gruppi equivalenti, direi orizzontali, sicuramente in un'appartenenza non legata alla dimensione tipo coppia, gruppo, organizzazione, comunità, ma piuttosto di cliente(i) interno(i)/cliente(i) esterno(i), in cui i soggetti si avvicinano, si allontanano, a due, a quattro, a seconda dei temi. Nel senso che i temi trattati via via colgono di sorpresa i soggetti che vi si aggregano per un po’, fino a che non arriva un altro tema e così cambiano i clienti.
Mi piace pensare che abbiamo varie appartenenze organizzative: arips, ttg, università, rescoop e quant'altro. Anche le appartenenze organizzative si intrecciano in varie misure. Ad esempio nel cercare la mail di drudi in rescoop, non trovandola, ho fatto riferimento all'università e là ho trovato la sua mail, perché conosco bene come si fa in università per queste cose.
Non so come trovare la mail di Cristina, ma chiederò a Luca di farle un send again.
Non penso che questo attchment sia uno stimolo, è piuttosto il bisogno di fare il punto, una specie di diagnosi/intervento, di restituzione dei miei dati. Quasi una ricerca.

Baci cybernetici a tutti
milena


 
Cara Milena,
finalmente un momento di quiete! Mi sto portando la tua “specie” di lettera ovunque, per poter rispondere. Forse è venuto il momento.
Anche il mio sarà un messaggio “aperto”.
I tuoi pensieri mi hanno dato un senso di gioia e di intimità e anche per me hanno aggiunto dettagli sulla tua “essenza”: pari molto più rude e razionale di persona, anche se mi è capitato di notare alcune sfumature, gesti lievi, attenzioni delicate nei confronti degli altri, che fanno trasparire la tua sensibilità.  Anche il tuo modo di parlare di noi compagni di avventura è piuttosto atipico nel nostro ambiente, dove sono più frequenti gesti di invidia e di rivalità o al contrario atteggiamenti arroganti. Devo confessare che ti ho anche invidiato per le occasioni che hai avuto nella vita (quando tu andavi a Parigi per la prima volta,  io non mi allontanavo di molto dal giardino della mia casa) e per il coraggio di alcune scelte (Andrea ti dovrà sempre ringraziare per questo).
In breve, ti voglio bene.
Al contrario di te, io conosco tutti i partecipanti  e con tutti ho relazioni affettive anche se di diverso tipo e profondità.  Ho anche qualche resistenza:
Sono convinta che dal punto di vista tecnico ci siano  delle modificazioni da inserire sia nel nostro modo di comunicare, sia nel nostro modo di condurre un T-group. Però mi pare di poter affermare che il cyber ha maggiori potenzialità di apertura e di contatto con la propria “profondità”:
Questi assaggi mi hanno stimolato l’appetito e la curiosità, forse rendendomi eccessiva: mi piacerebbero 3 cose, attualmente:

1-    fare un cyber T-group con una dozzina di partecipanti
2-    fare la stessa cosa ma solo fra trainer sorteggiando il conduttore del gruppo
3-    fare un incontro “fisico” allargato anche ad altri con esperienze diverse nel settore.
Il problema è che attualmente abbiamo problemi sul web perché abbiamo rifatto Psicopolis e dintorni, ma non siamo ancora in linea (credo proprio che tocca imparare a fare tutto da sè  se si vuole funzionare decentemente!).
Il proposito del mio primo giorno di scuola (leggi lavoro) è di dedicarmi con più impegno a tutto questo. Della serie: due piccioni con una fava!
Nel frattempo spero che il passaparola stimoli una continuazione degli scambi.

 

Un abbraccio,

Margherita Sberna