Illusioni compensatorie (Vanessa Gucci) |
La voce del mondo ogni giorno ti urla: "non sei nessuno,
non conti niente, non vali niente, non esisti". Droghe, farmaci,
violenza, alcol, gioco d'azzardo, social networks sono modi illusori
di compensare il perpetuo azzeramento dell'individuo. C'è chi
si droga per dimenticare che non è nessuno. Chi si stordisce
di farmaci, come una stampella chimica per superare il senso del nulla.
Chi pesta -o peggio- qualcun altro, per sentirsi qualcosa di più
della vittima. Chi si ubriaca per volare in un limbo in cui tutti
sono "nessuno". Chi gioca d'azzardo per fingere di essere
un nessuno che controlla il destino. Infine, chi si tuffa in un social
network per vivere in un mondo finto che sembra assopire la straziante
voce interiore che ripete: "non sei nessuno, non conti niente,
non vali niente, non esisti". La ballata del signor nessuno Tutto comincia alle elementari quando qualche amichetto
o addirittura la maestra ti dicono di continuo, con le parole o con
le mani, "tu non vali niente". L'amichetto che lo dice a
te se lo è sentito dire per anni dalla famiglia. La maestra
se lo sente dire ogni giorno dal Ministero, dal direttore didattico,
dai colleghi o dai genitori. Se alla fine della vita, ti ammali gravemente, sono i medici a dirti che "non conti nulla" e sono loro a decidere per te.
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