Gli errori della "nuova" educazione (Adamus)


Iperigiene e anestesia

La nevrosi genitoriale più diffusa e imposta dai massmedia è quella relativa all'iperigiene e all'anestesia. La sporcizia e la cattiveria devono essere banditi dalla vita infantile fino alla maggiore età, e oltre. Tanto più l'ambiente e gli alimenti sono inquinati, tanto più i genitori tengono i bambini disinfettati, sterilizzati, anestetizzati. I bambini non possono sporcarsi, camminare strisciando (se non su un pavimento sterilizzato), imbrattarsi con colori o fango. Non possono avere contatti con la morte, vedere malati gravi o moribondi, andare ai funerali o al cimitero. Possono però vedere i morti in televisione, arrivando così a pensare che sia tutta un finzione.

Sempre coi genitori
Da sempre i bambini sono cresciuti nel cortile, in strada o all'Oratorio. Vedevano poco le madri e pochissimo i padri, ma giocavano e crescevano con fratelli/sorelle o col gruppo dei pari. Chi è nato a metà del secolo scorso considerava noioso passare ore con babbo e mamma, e non vedeva l'ora di poter andare dagli amici.
Oggi domina l'idea che i bambini debbano passare intere giornate solo coi genitori. L'unica socialità è quella scolastica, limitata agli intervalli. Un tempo i bambini lottavano per poter andare a scuola da soli, considerandolo uno spazio di libertà e maturità. Oggi devono essere, per legge, accompagnati fino alla terza media. Un tempo i bambini vedevano la loro estate al campeggio o in colonia, oggi se non passano l'estate coi genitori i massmedia li descrivono come orfani. Un tempo i figli contavano le ore che li separavano dai 18 anni per poter andarsene da casa. Oggi devono essere buttati fuori di casa a calci dopo i 35 anni.

Ascoltare i bisogni dei minori
La parola d'ordine dei nuovi "educatori" è "ascolto". Ascoltare viene prima di sorvegliare, educare, regolare. Come se tutte le parole che vengono dai bambini siano vere, giuste e sane. La psicoanalisi parla dei bambini come "perversi polimorfi" e il bullismo scolastico è la prova provata che molti minori non sono sempre la fonte del vero e del giusto. Senza contare che una metà dei discorsi infantili discende dai massmedia e l'altra metà da coetanei influenzati dai massmedia. I minori che si ostinano a dire che l'alcol fa divertire; che hanno diritto al maglione firmato; che fare sesso nei bagni delle scuole medie è normale; che le droghe leggere le usano tutti; e che una vacanza a Londra non si può negare, vanno solo ascoltati, secondo i nuovi maestri dell'educazione.

Dire sempre la verità, e non valutare mai
L'educazione impazzita del terzo millennio impone che ai bambini sia sempre detta la verità. Devono sapere subito di essere adottati; devono sapere se i genitori litigano; devono sapere se il genitore separato intende ri-accoppiarsi; devono sapere se un genitore ha altri figli in giro per il mondo. Insomma devono sapere tutto ciò che riguarda loro, ma anche i genitori. La regola però non vale nei casi dove entra una valutazione dei pargoli. Un genitore non deve dire che il figlio studia poco, per non metterlo a disagio. Non può dire alla figlia che è sovrappeso o anoressica, perchè e svalutante. Non può dire che i figli si vestono come straccioni, che il tatuaggio fa schifo o che il piercing è terrificante, perchè va rispettata la loro libertà. E la regola non vale nemmeno al contrario. I giovani raccontano ai genitori bugìe sulla scuola, gli amori, le trasgressioni ma se i mamma e papà chiedono la verità vengono considerati impiccioni e violenti.

Come tutti gli altri
La regola generale della "nuova educazione" è che non si deve mai far sentire "diverso" l'erede. "Come tutti gli altri" è il mantra recitato dalla pedagogia dei massmedia sostenitori del mercato giovanile, che ha bisogno che tutti si vestano alla moda, abbiano un telefonino, vadano in discoteca o ai concerti, comprino il motorino e le attrezzature sportive. Educare il minore alla originalità, la diversità, lo spirito critico e la parsimonia significa, per i nuovi "educatori", impedirgli di vivere una serena socialità. Naturalmente poi gli adulti si disperano quando sentono dire che il minore fuma crack perchè "lo fanno tutti gli amici" o fa del bullismo "come tutti".

A 15 anni si può decidere?
Un'altra disastrosa concezione educativa attuale è quella secondo la quale il minore e l'adolescente possono decidere liberamente cosa mangiare e cosa no, che abbigliamento comprare, che amici frequentare, che scuola scegliere, a che ora tornare dalla discoteca, cosa bere e cosa fumare.
La sola cosa che i minori non possono decidere è se e con chi fare sesso. Se lo fanno con un partner di 4-5 anni più vecchio/a, arriva la repressione perchè i minori sono considerati per definizione incapaci di scegliere. Nemmeno del crimine, sono considerati responsabili. Possono spacciare, pestare gli amici, dare fuoco a un senzatetto, accoppare una guardia giurata e ricevono solo un buffetto perchè, come minori, non scelgono di delinquere.
Bambini e adolescenti non possono scegliere circa il sesso e il crimine, ma hanno diritto a decidere su tutto il resto. Gli adulti che dicono la loro su questo resto vengono considerati negrieri, maltrattatori, indegni di potestà genitoriale.

La scuola in coma
Quando si pensò alla collaborazione scuola-famiglia si voleva far dialogare i tecnici dell'educazione (insegnanti) coi tecnici della vita famigliare (i genitori). Non si pensava certo di dare alle famiglie il compito di sindacalisti e avvocati d'ufficio degli alunni. Oggi è normale vedere genitori che pestano gli insegnanti, allievi che li accoltellano, e insegnanti che torturano i bambini o fanno sesso con le adolescenti. La scuola è in stato comatoso e discute di crocifissi e minigonne invece che di organizzazione del lavoro scolastico e di educazione degli allievi. C'era un tempo in cui chi evadeva l'Obbligo scolastico, riceveva la visita dei Carabinieri. Oggi c'è l'evasione più alta della storia e nessuno fa alcunchè. La nuova educazione è incapace di regolare il rapporto scuola-famiglia e scuola-violenza.