Personalizzazione vs. competenza di Eva Zenith
Sessuofobia puritana, vetero-cattolica e neo-vittoriana - 2 (vedi anche 1 e 3 )


La tempesta che si abbattuta su Trump, Weinstein, Spacey, Tornatore e Brizzi (ma che tempo fa ha colpito anche alcuni calciatori) assume sempre più toni grotteschi. Chi ha commesso reati sessuali va giudicato e carcerato, ma con lo stesso livello di garanzie che si danno agli assassini. Se dici a qualcuno in pubblico che è un ladro o un killer, vieni condannato per diffamazione, anche se l'accusa è vera. Se invece accusi un uomo (mai una donna) di usare il suo potere per fare sesso, di sedurti in modo volgare, di allungare le mani....allora l'accusa è sempre vera e ci mette un attimo a passare da molestia, ad aggressione e a violenza carnale. Dire a una donna (o a un uomo) che ha un "bel lato B" è commettere uno stupro. Alla faccia delle vittime stuprate davvero con ricatti, minacce fisiche e armi. I talebani neo-vittoriani targati Usa, arrivano a dichiarare molestia, penalmente perseguibile, tutto ciò che le donne "percepiscono" soggettivamente come tale. L'uomo che appende sopra la scrivania una foto di nudo femminile è condannabile per molestie. Il prossimo passo sarà quello di arrestare le donne in minigonna, perchè considerate moleste dai bacchettoni.

Anche il ricatto viene equivocato. Dire a un dipendente che se non fa sesso, non sarà pagato o sarà licenziato; dire a una paziente che non sarà curata se non fa sesso col medico; dire a una allieva che sarà bocciata se non fa sesso col professore: queste sono minacce criminali da punire severamente.
Ma è molto diverso dire a qualcuno che se non fa sesso, non avrà la Ferrari in regalo; non si godrà una vacanza ai Caraibi a spese tue; non otterrà il ruolo di protagonista in un film. Come è diverso da quando un'allieva promette sesso in cambio di una promozione immeritata; una dipendente promette sesso al capo in cambio di una promozione non dovuta; una paziente offre sesso al medico in cambio di una mastoplastica additiva.
Si può dare un giudizio morale o estetico su questi comportamenti, affermando che esprimono volgarità, cinismo, arroganza, superficialità, maleducazione, ineleganza , ma non ha senso tirare invocare l'ostracismo sociale, la gogna mediatica o il tribunale.
La teoria che qualcuno (in genere l'uomo) usando ricchezza, potere e status come seduzione faccia violenza, è ridicola. Ridicola, come la teoria che considerasse violenza finalizzata alla seduzione l'uso che qualcuno (in genere la donna) fa della bellezza, della sensualità, del trucco e dell'abbigliamento. Da migliaia di anni uomini e donne si seducono a vicenda usando le armi non violente che hanno.

La storia

1. Per secoli la pederastia greca ha svolto un ruolo sociale accettato tra le classi dei cittadini agiati dell'antica Grecia; questa prescriveva che un erastes (un maschio di età compresa tra i 20 e i 40 anni) intrattenesse una relazione sentimentale (di amoroso accudimento) con un eromenos (un maschio di età compresa tra i 12 e i 18 anni), assumendone un ruolo fondamentale ed attivo nella sua educazione e istruzione. Tale istituzionalizzazione sociale della pederastia non era estranea anche alla cultura romana (la bisessualità era di fatto la norma nelle alte sfere sociali durante i primi secoli dell'Impero). Nessuno si è però mai sognato di sminuire il valore delle civiltà greca e romana per questi "vizietti".

2. Giulio Cesare, “marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti". Quando questa battuta prese a circolare per Roma, lanciata da Curione e ripetuta da Cicerone con il cruccio di non esserne l’autore, il primo a riderne fu proprio lui, Caio Giulio Cesare (100-44 a. C.), né, pare, l’impressionarono le malignità di Dolabella, secondo il quale era stato “rivale della moglie di re Nicomede e sponda interiore della lettiga del re”, e di Bibulo, che lo definì “rivale della regina di Bitinia”. Le voci avevano un fondamento: all’età di sedici anni Cesare, mandato in missione militare in Bitinia, secondo lo storico Svetonio sarebbe diventato l’amante del re Nicomede. Le maldicenze venivano però bilanciate dai quattro matrimoni e dal numero di amanti che Cesare ebbe, fra le quali troviamo Postumia, Lollia, Tertulla, Muzia, Eunoe regina di Mauritania, Cleopatra regina d’Egitto, oltre che l’amatissima Servilia, madre di Bruto, alla quale succederà nei suoi favori la figlia Terzia, di Bruto sorella, tanto che, durante i trionfi, i legionari cantavano: “E’ tornato il pelato sporcaccione, romani rinchiudete le mogliere”. Malgrado tutto ciò, Giulio Cesare è esaltato come un grande da secoli, e viene proposto come modello ai nostri bambini fin dalle elementari.

3. L'imperatore Adriano ebbe una famosa relazione omosessuale con Antinoo, conosciuto a 12 anni. Ciononostante, Adriano viene considerato ancora oggi il più saggio e nobile fra gli imperatori romani.

4. L'unico documento storico sulla vita sessuale del giovane Leonardo è un'accusa di sodomia attiva intentatagli nel 1476, quando aveva cioè 24 anni ed era ancora lavorante presso la bottega di Andrea del Verrocchio. Il 9 di aprile viene sporta una denuncia anonima, che accusa un orafo adolescente (17 anni) e dedito alla prostituzione maschile, un tal Jacopo Saltarelli (a volte indicato anche come modello di artisti) di essere "parte di cose assai miserabili compiute per compiacere le persone che ne fanno richiesta". Si faceva quindi il nome di quattro persone che avrebbero commesso atti di sesso anale col ragazzo: un sarto di nome Baccino, un certo Bartolomeo di Pasquino, tale Leonardo Tornabuoni ed il precoce artista di talento Leonardo da Vinci. Non è però mai apparso nessun matto che chiedesse la messa in cantina delle opere del Maestro.

4. Caravaggio non solo ha fatto delle sue conoscenze postribolari, modelle per capolavori. Si è anche macchiato di omicidio. Eppure nessuno si sogna di togliere dai musei le sue opere.

5. Lolita è un romanzo di Vladimir Vladimirovic Nabokov pubblicato a Parigi nel 1955. Il romanzo suscitò scandalo per i contenuti scabrosi che vertevano su un rapporto pedofilo e incestuoso. Infatti esso parla di un professore di letteratura di trentasette anni che rimane letteralmente ossessionato da una dodicenne, con la quale viene coinvolto sessualmente dopo essere diventato il suo patrigno. Il lavoro di Nabokov però non ha mai smesso di essere incensato, e riprodotto sullo schermo.

6. "La morte a Venezia" è un racconto lungo dello scrittore tedesco Thomas Mann pubblicato nel 1912. Considerata come una delle opere più significative di Mann, è certamente una delle più note al grande pubblico anche grazie all'omonimo film del 1971 per la regia di Luchino Visconti e al melodramma Morte a Venezia (1973) del compositore Benjamin Britten. È opinione diffusa che il personaggio di von Aschenbach si ispiri in parte al compositore Gustav Mahler. La storia narra di tale Gustav von Aschenbach, famoso autore cinquantenne, che si innamora e diventa stalker del 13/14enne Tadzio, vestito alla marinara. Thomas Mann, Luchino Visconti, Benjamin Britten e Gustav Mahler, oggi sarebbero messi all'indice e vedrebbero le loro opere sui falò.

7. La passione di Charlie Chaplin per le adolescenti (oltre che per le aspiranti attrici e le donne già sposate) gli ha rovesciato addosso molte aspre critiche dell'america puritana, che l'hanno spinto in esilio per anni. Tuttavia prima della sua morte gli Usa si scusarono tributandogli onori, e nessuno mai ha pensato di togliere dalla circolazione i films del maggiore genio comico della storia.

8. John Fitzgerald Kennedy è famoso per essere stato un puttaniere impenitente, col tacito consenso della moglie. Non si perdeva una stagista, maggiorenne o no, saltava su ogni segretaria, ed è finito nel letto della Monroe. Eppure a più di 50 anni dalla morte, il suo mito non è minimamente incrinato.

9. La osannatissima Lady Diana, si è fatta una folla di amanti che non si vergognava di descrivere in pubblico. E' lecito dubitare che il suo appeal fosse più dovuto alla intelligenza che al potere e allo status di "quasi" regina. Ma i bastonatori del produttore porcino hollywoodiano, sono vicini a chiedere a gran voce lady D "santa subito".

10. Pier Paolo Pasolini è addirittura morto per la sua passione verso i markettari minorenni. Fortunatamente nessun solone sessuofobico ha messo in discussione il ruolo di Pasolini, come uno dei pochi intellettuali e artisti veri d'Italia.

Conclusioni

Il problema più grave della dilagante sessuofobia vetero-cattolica e neo-vittoriana è la confusione fra personalizzazione e competenze. Le persone non vengono giudicate per la qualità delle loro prestazioni, ma per il perbenismo e conformismo sessuale che mostrano. Non si guarda se uno sia o no un bravo calciatore, ma se cambia troppo spesso partner sessuale. Non conta se uno è bravo come attore, ma se fa proposte sessuali a chi capita a tiro, indipendentemente dal sesso o dall'età. Non si valuta se un regista o un produttore faccia o no buoni films: si valuta la sua pudicizia verbale o corporea.

La tragedia è che questo modo di ragionare finisce per valere anche al contrario. Non importa se un chirurgo sia bravo o meno: basta che sia onesto. Non conta se un politico è inetto o guerrafondaio: è sufficiente che non dica o faccia cosa che hanno a che fare col sesso. Nessuno considera la bravura o meno di un insegnante: puchè sia una "brava persona". Non importa se uno canta bene o ha fatto un film da schifo: basta che faccia beneficienza e sia fedele alla fidanzata.

Eppure, se mi devo operare ai polmoni, voglio che il chirurgo sia bravo: non mi importa che rubi alla Sanità. Per i miei figli voglio in cattedra insegnanti professionali: la sera possono andare a trans o prostitute, e fumare crack. Se vado al cinema o a treatro, voglio vedere un bello spettacolo: non mi interessa se la star si ubriaca, e gira fra i camerini completamente senza vestiti.
E infine, conosco un sacco di uomini e donne disposti farsi palpare il lato B da un politico che garantisse un lavoro vero, una giustizia equa e una sanità efficiente.