La metacomunicazione è un concetto notissimo in psicologia
("Pragmatica della comunicazione umana" di Watzlawick P.,
Beavin J. H., Jackson D. D.) e serve a rendere conto della complessità
della comunicazione, della sua dinamica, delle sue disfunzioni e patologie.
Un esempio metacomunicazione è quello in cui un'affermazione
verbale è contraddetta da una non verbale (tono della voce
o postura del corpo). Un altro esempio è quando una comunicazione
ne contiene un'altra, implicita o occultata: per esempio "portami
il caffè" detto in tono asciutto e perentorio, contiene
la comunicazione "io comando, tu obbedisci". E' una comunicazione
dire: «ti amo tantissimo», ma se viene detta con tono
inespressivo e fare distratto è una metacomunicazione che dice:
"non è del tutto vero".
La metacomunicazione è un livello di comunicazione più
significativo della comunicazione, visto che è in grado di
svuotarne i contenuti, o anche capovolgerli.
Il contrasto tra comunicazione e metacomunicazione può portare
a situazioni patologiche, se il soggetto ricevente non è in
grado di percepire la contraddizione o percepisce la contraddizione
ma non è in grado di spiegarsela. Spesso succede che il messaggio
passi inascoltato, mentre la metacomunicazione viene percepita inconsapevolmente,
corrodendo la percezione del ricevente.
La retorica da oltre 2.000 anni è l'arte del comunicare, del
parlare e dello scrivere in modo persuasivo, efficace ed esteticamente
pregevole. Possiamo anche dire che è il primo strumento dell'influenzamento,
quindi la prima arma del potere. Nei regimi totalitari non è
solo il potere politico ad usare la retorica. Questa diventa uno strumento
diffuso tra i mass media per classificare, svalutare, umiliare, insultare
i concittadini che il regime esige restino nella condizione di sudditi.
Si sviluppa così e si diffonde una cultura dominante, imbevuta
di retorica e produttrice di infinite metacomunicazioni svalorizzanti.
Ecco alcuni esempi.
- I "volontari" del terremoto, che peraltro sono pagati,
vengono elogiati per il loro cuore non per la loro perizia e professionalità,
maturata in anni di studi ed esperienze. La metacomunicazione è
una svalutazione delle competenze.
- Il cantante/attore è osannato perchè fa beneficenza,
non perchè sia bravo: anzi, proprio perchè non lo
consideriamo bravo, ma non lo diciamo apertamente.
- Il vecchio viene definito "più grande", non più
saggio, più esperto, più colto: la vecchiaia da fastidio
al regime, perchè si piega di meno.
- Una donna anziana non importa che lavoro o quante esperienze ha
fatto: viene chiamata "nonnina" perchè il suo valore
sta solo nei nipoti.
- Fino ai 35 anni, per stimolare la benevolenza, si parla di "ragazzi",
siano premi Nobel o serial killers: il metamessaggio è che
non sono degni di essere considerati uomini e donne.
- Fno ai 30 anni nessuno compie crimini ma solo atti di bullismo,
da comprendere perchè non si tratta di giovani responsabili
ma di bambini da giustificare.
- Chiamare "molestie" le palpatine, gli scambi sessuali
e le violenze carnali sembra una comunicazione femminista, ma contiene
un insulto a tutte le donne abusate con la minaccia di un coltello
o di una pistola.
- Sono aboliti i vizi, per combattere i quali è necessaria
una responsabilità e volontà individuali che il regime
sconsiglia. I vizi vengono chiamati malattie, in modo da sancire
una sorta di infantile irresponsabilità e la dipendenza e
sudditanza all'oligarchìa medica di regime.
- Le tv lanciano finte presentazioni di autori di libri e canzoni
che hanno un solo metamessaggio: "compera".
Anche il comportamento è un modo di comunicare. Quello che
facciamo esprime sempre anche quello che non facciamo. Facendo qualcosa
mandiamo un messaggio ed insieme un metamessaggio. Il messaggio è
che ci sta a cuore il soggetto/oggetto della nostra azione. Il metamessaggio
è che tutti gli altri soggetti/oggetti in condizioni simili
non incontrano il nostro interesse, non hanno valore.
- Manifestazioni, fiaccolate, conferenze stampa per un povero giovane
ucciso barbaramente in Egitto è una comunicazione commovente,
ma contiene una metacomunicazione offensiva: delle altre decine
di italiani morti misteriosamente all'estero, non ci importa nulla.
- Le sfortunate decine di vittime del terrorismo vengono celebrate
come eroi ma la metacomunicazione nascosta è che le centinaia
di morti sul lavoro sono una routine accettata.
- I neo-schiavisti inondano i media con la retorica dell'accoglienza
dei migranti, senza rendersi conto che stanno insultando i disabili,
gli anziani, i senzatetto, gli esodati italiani che non godono di
alcuna accoglienza.
- Gli imprenditori della beneficienza fanno accorati appelli a sostegno
dei bambini brasiliani, dando la metacomunicazione che le migliaia
di bambini italiani le cui faniglie vivono sotto il livello di povertà
sono insignificanti.
- Telethon e affini chiedono soldi per la ricerca sulle malattie
rare, metacomunicando che lo Stato, le università, le imprese
farmaceutiche sono del tutto disinteressati alle vittime di queste
malattie.
- Prestare speciali cure e attenzioni anche economiche ai figli
di femminicidi, oltre a dare a qualche criminale folle e disperato
la pericolosa metacomunicazione che uccidendo la partner farà
un favore alla prole, offende i figli di genitori morti in automobile,
in incendi, terremoti o inondazioni, nel corso di rapine o sul lavoro.
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