Dal Welfare al Selfare (Vanessa Gucci)
Ovvero dallo Stato che si occupa del cittadino dalla culla alla tomba, allo Stato "paga e arrangiati, schiavo!"

Fino al Novecento lo Stato chiedeva sottomissione e una modesta tassazione (prima la decima poi il focatico), in cambio di solo due servizi essenziali: la sicurezza e la giustizia.
Col Novecento, anche per tamponare le tensioni rivoluzionarie di ispirazione comunista, si è imposto lo Stato socialdemocratico del "benessere": il Welfare State. L'idea di questa forma statale è che la sottomissione è accompagnata da una tassazione dal 30% al 50%, giustificata dall'impegno dello Stato a fornire servizi tendenti al benessere "dalla culla alla tomba": trasporti, sanità, assistenza, istruzione, pensioni, casa e lavoro.

L'interpretazione italiana del Welfare è stata inizialmente quello dello "Stato assistenziale": non più benessere generalizzato, ma elemosine ai meno abbienti. La tassazione è arrivata gradualmente intorno al 60%, ma con la giustificazione dell'impegno pervasivo dello Stato verso i bisogni dei cittadini più deboli. A cavallo fra il XX e il XXI secolo lo Stato assistenziale ha subito una graduale mutazione. La tassazione è in continuo aumento (ìn certi casi arriva al 70% del reddito, fra balzelli diretti, indiretti e occulti), mentre i servizi dello Stato verso i cittadini in generale e verso i meno abbienti in particolare scemano di anno in anno. "Paga e arrangiati, schiavo!" è il messaggio dello Stato post-moderno ai suoi cittadini.

I servizi essenziali come la sicurezza e la giustizia sono forniti saltuariamente. Furti e violenze sono impuniti al punto che vengono denunciati solo i più gravi. Per la sicurezza i cittadini devono pagarsi antifurti, guardie notturne, telecamere, assicurazioni, armi. La giustizia civile ha milioni di cause arretrate, che portano i processi a tempi biblici; e costa ai ricorrenti quasi sempre più di quanto ottengono se vincono. La giustizia penale è concentrata solo sugli omicidi e i grandi scandali: per tutti gli altri reati il crimine paga, eccome.

La salute è un diritto, ma devi comunque pagare i tickets. Se hai un malanno che richiede soluzioni veloci, ti conviene pagare perchè il mitico "servizio pubblico" ha liste di attesa di sei mesi per quasi ogni malattia. Se sei disabile, devi affidarti alla carità pubblica. Se hai una malattia strana devi morire, oppure affidarti a Telethon.

L'istruzione è un valore portante dello Stato. Ma lo Stato "Paga e arrangiati, schiavo!" lascia alle famiglie l'onere di dotare le scuole di carta igienica. Lo Stato si guarda bene di fare una legge che imponga il rinnovo dei testi solo per "fondati motivi": preferisce lasciare alle famiglie il costo di dotare i pargoli ogni anno di libri "nuovi", il cui costo è pari allo stipendio di un mese. Lo Stato non crea collegi o ostelli per giovani universitari fuori sede: quelli che hanno questo problema devono arrangiarsi presso locali privati, costosi e totalmente "in nero".

Sei un terremotato o un inondato e hai perso la casa? Con molta fortuna, ti aspettano 5-10 anni di container. Sei stato sfrattato ? O occupi un appartamento abusivamente (magari già occupato), oppure ti accomodi in qualche macchina abbandonata, sotto i portici o in tenda. Naturalmente le tasse devi continuare a pagarle, direttamente oppure indirettamente: ogni pezzo di pane che compri tu è tassato come quello che compra un banchiere.

In Italia non ci sono strade su cui si può viaggiare oltre i 130 km. orari. Lo Stato, invece di vietare la messa in circolazione di auto che arrivano a 200-300 all'ora, si apposta per pizzicare quelli che superano il limite di velocità e multarli. E' noto a tutti che le auto a benzina inquinano moltissimo e contribuiscono al riscaldamento del pianeta, ma lo Stato, invece di mettere al bando la benzina, si inventa sistemi (peraltro truccati dalle case produttrici) che dovrebbero attenuare il problema, naturalmente a spese dei cittadini consumatori.

In Italia non è possibile fare alcunchè senza un qualche documento o certificato dell'amministrazione pubblica, locale o nazionale. Ti chiedono di fare un certificato, per ottenere il quale devi recuperare almeno 5 altri documenti, ognuno dei quali può essere ottenuto con altri documenti. Tutti i certificati sono in possesso del'amministrazione pubblica, ma non saremmo degli schiavi se non fossimo costretti a recuperali personalmente in dieci uffci pubblici dislocati in dieci aree diverse della città. Lo slogan della "e-governance" è urlato dall'oligarchia, ma non prevede che gli uffici pubblici si parlino. Uno Stato del Benessere non dovrebbe mai chiedere al cittadino certificati o documenti in possesso delle sue amministrazioni: ma l'Italia ormai è uno Stato "paga e arrangiati, schiavo!".

Lo smaltimento dei rifiuti è un vero problema, ma lo Stato di guarda bene dal trovare soluzioni tecnologiche pulite. Preferisce imporre il giogo della "raccolta differenziata" che ruba ad ogni cittadino 1 ora al giorno, oltre a impegnarlo nello studio dei materiali. Naturalmente, non è previsto nessuno sgravio fiscale per il cittadino impegnato come "operatore ecologico": al contrario, i costi per la raccolta e lo smaltimento aumentano ogni anno, per i cittadini.

I siciliani sono perfetti sudditi dello Stato "paga e arrangiati, schiavo!". Smotta una strada che collega due capoluoghi: i bravi siciliani si fanno una strada campestre a loro spese. Catania resta senz'acqua per un mese? I catanesi non assaltano il Municipio, ma si dotano di botti e fiaschi e vanmo a prendersi l'acqua alle fonti di montagna. I più benestanti inziano a farsi il bagno con la minerale.

Fare acquisti alimentari e cucinare non è più per casalinghe, protette da uno Stato attento controllore dell'industria dell'alimentazione. Occorrono chimici e fisici del cibo, disposti a spendere ore per leggere etichette scritte in corpo 8, e valutare caso per caso cosa acquistare. Lo Stato "paga e arrangiati, schiavo!" non garantisce che gli alimenti importati dai Paesi poveri siano prodotti in nodo salutare: siamo noi che dobbiamo leggere bene, ponderare e poi scegliere carne di bue italiano, alimentato con mangine italiano, prodotto con materie prime italiane. E sperando che non sia ingrassato con ormoni italiani. Oggi lo Stato, atrraverso i Tg, ci dice che un olio serio deve costare almeno sei euro. E non si vergogna.

Gli americani hanno fatto una rivoluzione contro l'Inghilterra per l'aumento del costo del te. I francesi hanno decapitato una classe intera di nobili partendo dall'ira causata dall'aumento del costo del pane. Gandhi ha dato il via all'emancipazione indiana contestando l'aumento del costo del sale. Noi italiani non battiamo ciglio di fronte al fatto che lo Stato non si interessa al rincaro di un bene di prima necessità come l'olio. I telegiornali ci hanno ormai troppo assuefatti allo Stato "paga e arrangiati, schiavo!".