Terapia e cura: la società malata (Vanessa Gucci)

Il vizio è stato sostituito dalla malattia.
Non esistono più soggetti che hanno il vizio del bere, solo malati di alcolismo. Non esistono più individui col vizio del gioco: solo ludopatici. Non esistono più persone col vizio di drogarsi, ma solo tossicodipendenti da curare. Non esistono più sessuomani e viziosi del sesso: solo malati da curare con un'adeguata sex-therapy. Bere giocare, drogarsi, fare sesso sfrenato non sono più scelte ma malattie del destino, come il cancro o le cardiopatie.

Anche il piacere è diventato una malattia.
Non è più normale, alimentarsi per il puro piacere di farlo. Oggi l'alimentazione è dominata dalla funzione curativa. Si mangia per dimagrire, per purificarsi, per digerire bene e per evacuare senza problemi. I massaggi fatti per puro piacere sono assmilati al sesso e quindi malvisti. I massaggi accettati sono quelli curativi, preventivi, riabilitativi, anti-obesità e anti-invecchiamento. Fumare marijuana è proibitissimo in quasi tutto il pianeta. Però sta diffondendosi la droga a scopo curativo. Dopo che si è scoperto il potere terapeutico del "fumo", ciò che è proibito come piacere diventa legale come cura. Cavalcare, danzare, dipingere, lavorare la creta e coltivare l'orto sono attività praticate per "piacere" da secoli. Ma oggi sono spesso viste come attività inutili, eccentriche, per benestanti o perdigiorno. A meno che, dopo il nome dell'attività venga aggiunto il termine -terapia. In questo modo l'ippo-terapia, la tango-terapia, l'arte-terapia e l'orto-terapia diventano pratiche socialmente accettate, con ammirazione ed entusiasmo (e magari finanziamenti pubblici). Ogni attività viene applaudita se dopo il suo nome pospone quello di -terapia.

La sostituzione del vizio con la malattia è parte del processo più generale di deresponsabilizzazione degli individui. Nessuno è più responsabile di niente. Persino quelli pizzicati mentre prendono mazzette, si presentano come "vittime" di un sistema. Gli scippatori, i ladri e i rapinatori sono vittime della loro povertà. Le migliaia di immigrati irregolari sono vittime del loro sogno di integrazione nella società dei consumi. Anche i mariti e i padri violenti si nasconodno dietro le loro esperienze di violenza subita nell'infanzia. Le madri infanticide sono povere vittime della depressione.

La sottrazione di responsabilità è collegata all'infantilizzazione: i bambini, oltre che i malati di mente, non sono responsabili delle loro scelte. Deresponsabilizazione e infantilizzazione sono l'esito della degenerazione di un Welfare State che prometteva di prendersi cura dei cittadini "dalla culla alla tomba". La società che si presentava come nutrice, è diventata un vampiro che ha la necessità di trasformare gli individui in bambini e malati, per autoalimentarsi.

La sostituzione del vizio e del piacere con la malattia e la cura è anche parte del processo di sanitarizzazione globale, dove le professioni della cura, dell'aiuto e dell'assistenza hanno preso il sopravvento su tutte le altre. La terapia ha preso non solo il posto della prevenzione, della formazione e dell'educazione, ma anche della politica. Sono i sanitari a decidere se prendi l'ergastolo o dieci anni. Sono i servizi sociali a decidere se sei un buon padre o una buona madre. Sono gli operatori dell'assistenza a decidere se il tuo percorso in una comunità terapeutica è finito o no.

Lo Stato vive sulla deresponsabilizzazione, l'infantilizzazione e la sanitarizzazione perchè i cittadini considerati irresponsabili, infantili e malati possano accettare di essere sudditi impotenti. A nulla vale osservare che è lo Stato a produrre i sintomi che si offre di curare.