Il giuramento, nella forma qui sotto riportata, è stato
deliberato dal Comitato Centrale della Federazione Nazionale Ordini
Medici Chirurghi e Odontoiatri il 23 marzo 2007[3]. La versione
precedente risaliva al 1998[4].
Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto
che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
- di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di
giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
- di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica
e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò
con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale
e sociale, ogni mio atto professionale;
- di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo
da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e
ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma
di discriminazione in campo sanitario;
- di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente
la morte di una persona;
- di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
- di promuovere l'alleanza terapeutica con il paziente fondata
sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione
dei principi a cui si ispira l'arte medica;
- di attenermi nella mia attività ai principi etici della
solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita
e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
- di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della
medicina;
- di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente
alla mia competenza e alle mie doti morali;
- di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale,
ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità
della professione;
- di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
- di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del
medico;
- di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi,
in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità
competente;
- di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza
su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che
ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione
o in ragione del mio stato;
- di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza,
perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme
deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle
giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della
mia professione.
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La versione tradizionale
greca
Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per tutti
gli dei e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò,
secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno
scritto: di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre
e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò
i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi
desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli
insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli
del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati
dal giuramento del medico, ma nessun altro.
- Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo
le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno
e offesa.
- Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un
farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio;
similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.
- Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la
mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della
pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa
attività.
- In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il
sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno
volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo
delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.
- Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio
o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò
ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo
come un segreto cose simili.
- E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto,
sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini
tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro.
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