Tratto da Lewin K., "PRINCIPI DI PSICOLOGIA TOPOLOGICA" (pagg100-125)
REGIONI
PSICOLOGICHE, LOCOMOZIONI E COMUNICAZIONI
Definizioni coordinanti
Si potrebbero scegliere definizioni coordinanti in maniera tale che esse fossero valide senza eccezione ed univoche. Per quanto possibile ci sforzeremo di usare coordinazioni reversibili.
LA REGIONE PSICOLOGICA
Definizione:
ad ogni parte dello spazio di vita deve essere coordinata una regione.
Così dobbiamo
rappresentare come una regione (1) tutto ciò in cui un oggetto dello spazio
di vita, ad es. una persona, ha un suo posto; nel quale si muove; nel quale
effettua locomozioni; (2) ogni cosa nella quale sia possibile distinguere
contemporaneamente più posizioni o parti, o che faccia parte di un tutto
più esclusivo.
Questa
definizione implica che la persona stessa deve essere rappresentata come
una regione nello spazio di vita, ed inoltre che lo spazio di vita come
un tutto è una regione.
Anche
linverso della definizione di una regione psicologica è valido: tutto
ciò che è rappresentato come una regione nel raffigurare una situazione
deve essere una parte dello spazio di vita.
Nel
determinare se abbiamo a che fare con una o più regioni psicologiche ci
si può basare su uno di questi due fatti: (1) una regione può essere caratterizzata
dalle sue proprietà qualitative e si possono trovare le sue relazioni di
posizione determinando quali regioni sono contenute in altre (aventi cioè
relazioni lun laltra di parte e tutto X C Y), come esse
si sovrappongano ( X*Y=/=0 oppure =0), quali regioni hanno frontiere comuni
(f) e quali non le hanno (bx*by =/=0 oppure =0). (2) Ci si può basare su
processi psicologici che uniscono punti differenti (parti di regioni) nello
spazio di vita, per es. sulle locomozioni. Le locomozioni attraversano o
non attraversano certe frontiere od altre regioni. Questa caratteristica
rende possibile sulla base della coordinazione di locomozione e linea (su
cui ci fermeremo più tardi) fare asserzioni topologiche circa le regioni
alle quali i punti (parte di regioni) appartengono.
Quelli
che seguono esempi di caratterizzazioni qualitative di regioni: terreno
sul quale è facile o difficile camminare; regione di una foresta; regione
nellambito della quale si può esser visti da un certo punto; regione
di un determinato colore; la sfera dinfluenza di una persona; un gruppo
sociale ; una occupazione; una regione nella quale certe azioni sono permesse.
Per determinare la posizione di tali regioni, per es. la sfera di influenza
di una persona, si può accertare se essa si sovrappone alle sfere di influenza
di altre persone o gruppi e, se è così, a quali; quali sfere di influenza
hanno punti di contatto o meno con essa (frontiere comuni).
Nel
determinare la posizione delle regioni può essere usata ogni locomozione
fisica, quasi-sociale, o quasi-concettuale. Abbiamo già dato esemplificazione
sufficiente di queste locomozioni. La locomozione rende possibile fare osservazioni
sulla posizione non solo della regione di partenza o di destinazione, ma
anche di quelle regioni che essa attraversa. Nelle ricerche psicologiche
dovranno essere usate sia di proprietà qualitative che quelle di locomozione
nel determinare le regioni psicologiche e le loro posizioni. A volte le
une, a volte le altre, danno risultati migliori.
Tutto
sommato il metodo più sicuro per la determinazione di caratteristiche topologiche
delle regioni, sembra essere quello si riferirsi alle locomozioni. La determinazione
di una regione, per es. mediante caratteristiche qualitative, non implica
in se stessa il sapere se la regione sia connessa o no. Ad es. la regione
che corrisponde alle proprietà di una persona o la regione che corrisponde
ad un cero gruppo sociale, deve essere a volte rappresentata connessa e
a volte non connessa, secondo leffettiva distribuzione delle proprietà
o dei membri del gruppo. Anche in questo punto perciò il concetto psicologico
di regione si accorda con quello matematico (vedi p.94).
LOCOMOZIONE PSICOLOGICA
Definizione: una linea deve essere coordinata matematicamente ad ogni locomozione psicologica.
Come abbiamo constatato più sopra, sintende per linea una parte della curva di Jordan, cioè una curva che non interseca se stessa. Daltra parte la locomozione psicologica può, almeno in un certo senso, passare due volte per lo stesso luogo. In questi casi la locomozione dovrebbe essere rappresentata da una curva che interseca se stessa. Tuttavia noi parleremo generalmente di linee, poiché così facendo è improbabile cadere in errori nellapplicazione pratica dei nostri concetti. (Inoltre la stessa matematica usa a volte il concetto di linea in senso più generale).Si potrebbe rilevare una volta che nella seguente discussione noi intendiamo per locomozione non solo la locomozione quasi-fisica, ma anche quella quasi-sociale o quasi-concettuale.
Sorge la questione
se questa definizione coordinante possa essere invertita. Una tale inversione
prenderebbe la seguente forma: a ogni linea nello spazio di vita corrisponde
una locomozione. Tuttavia vi sono dei casi nei quali si possono unire matematicamente
dei punti in due differenti regioni dello spazio di vita, anche quando la
corrispondente locomozione non può essere effettivamente eseguita.
Nel nostro esempio il prigioniero non può effettuare locomozioni fisiche
dalla regione interna della prigione a quella esterna. Nondimeno in questo
caso altri oggetti dello spazio di vita del prigioniero possono eseguire
una tale locomozione ed egli stesso può spaziare con il pensiero da una
regione allaltra. Ma è concepibile, almeno in parte, che vi siano
regioni dello spazio di vita attraverso le quali anche una locomozione concettuale
non possa essere effettuata.
Malgrado queste difficoltà è possibile invertire la definizione. Abbiamo
che è a volte facile, a volte difficile compiere una locomozione. Una locomozione
che non possa essere eseguita, può in un certo senso essere prese come un
caso estremo di locomozione difficoltosa. Così il concetto di locomozione
impossibile è del tutto legittimo ed anche inevitabile. In altre parole
si deve distinguere tra lapplicabilità del concetto di locomozione
e le sue reali possibilità. Per
i nostri scopi possiamo esporre la definizione nella sua forma invertita
come appresso: ad ogni linea nello spazio di vita psicologico corrisponde
una locomozione che può essere eseguita.
Analoghe definizioni sono comuni in matematica. Così normalmente la funzione è definita come segue: a è detta funzione di b, se il valore di a varia o non varia con il valore di b.
Sulle basi di queste definizioni coordinanti della regione psicologica e della locomozione psicologica si possono rappresentare matematicamente le relazioni topologiche di un numero illimitato di situazioni differenti. È compito delle singole ricerche psicologiche portare a termine queste costruzioni. Noi vogliamo qui dimostrare per mezzo di semplici esempi il metodo generale delleseguire tali costruzioni.
Essere allinterno o allesterno di una regione
Abbiamo
già spiegato che le differenti posizioni sociali differiscono significativamente
nello spazio di movimento libero che è disponibile allindividuo. Un
cambiamento della situazione sociale della persona può spesso essere rappresentato
come una locomozione da una regione allaltra. Generalmente il fatto
che una persona P si trovi in una regione particolare R in un dato momento
(PcR) è per il suo comportamento dimportanza decisiva. Spiegheremo
ciò più esattamente a mezzo di qualche esempio.
È stata fatta una ricerca sulleffetto della costrizione sociale sul
comportamento del bambino durante i pasti. Essa ci mostra che uno dei mezzi
più importanti con il quale ladulto induce il bambino a mangiare cibo
indesiderato è di portarlo nella situazione nutritiva.
Se un tipo particolare di cibo non è desiderato, lazione normalmente
unificata del mangiare si separa in una serie di fasi distinte come ora
vedremo: mettere la mano sul tavolo (m); prendere il cucchiaio (c); portare
il cucchiaio a metà strada dalla bocca (bo); portarlo alla bocca (b); introdurre
il cibo in bocca (i); masticarlo (ma); deglutirlo (de).
Queste fasi corrispondono topologicamente a una serie di regioni (cfr. fig.
16a). la procedura delladulto è a volte quella di portare il bambino
(B) gradatamente attraverso queste regioni più vicino alla regione dell
effettiva assunzione del cibo (masticare e deglutire). Così
facendo ladulto incontra normalmente una resistenza crescente in conformità
del fatto che con lavvicinarsi dellazione non desiderata le
forze repulsive (rappresentate con le frecce nella fig. 16) aumentano. Tuttavia
non appena il cibo è nella bocca spesso non viene respinto, anche se ladulto
ha nutrito il bambino contro la sua volontà. Il bambino prosegue a masticare
ed inghiottisce il cibo. Si può mostrare dettagliatamente che questo cambiamento
di comportamento del bambino è causato essenzialmente dal fatto che non
appena il bambino entra nella regione dell effettiva assunzione
del cibo la sua posizione e la direzione delle forze del campo sono
completamente mutate.
Quando il bambino è in una delle regioni precedenti, per es. quando regge
il cucchiaio a metà strada dalla bocca, allora una regione di maggiore sgradevolezza
entro la quale ladulto lo spinge, gli sta ancora di fronte. Ladulto
perciò dovrà esercitare una forte pressione per indurre il bambino a compiere
una locomozione nella regione sgradita. Una volta che il bambino è nellambito
di questa regione dell effettiva assunzione del cibo allora
la regione che gli sta di fronte è più gradita e di libertà relativa (fig.16b).
Il bambino perciò preferisce spesso una locomozione in questa direzione
a quella di rigettare, che è una locomozione nella direzione di un conflitto
spiacevole con ladulto.
Non
posso soffermarmi più a lungo nei vari e spesso complicatissimi dettagli
di questa situazione. Ma vorrei far presente che una tecnica simile è
spesso usata per forzare un adulto a fare qualcosa contro la sua volontà,
per es. nella lotta politica. Un gruppo sociale può osteggiare aspramente
il tentativo di cambiare la sua posizione. Se tuttavia si riesce a portarlo
di fronte al fatto compiuto il
gruppo accetterà la sua nuova posizione, senza resistenza. Questa
è la ragione per la quale il fatto compiuto è tanto temibile
in politica.
Un altro esempio: un bambino di due anni non vuole smettere di
giuocare per andare a lavarsi le mani. La madre che sa che al bambino piace
particolarmente bagnare la biancheria da solo nel catino gli domanda: "Vuoi
bagnare la biancheria o devo bagnarla io?" Il bambino vuole fare da
solo e perciò si lascia lavare senza altri fastidi. La domanda è
bastata per trasferire il bambino dalla situazione del giuoco a quella del
lavare ed egli comincia a comportarli secondo le esigenze della nuova regione.
Ancora, Werfel (87a)
nel suo libro The Forty Days of Musa Dagh [I 40 giorni di Musa Dagh], descrive
come un gruppo di contadini armeni decida di difendersi su una montagna
contro i comuni nemici. Ma essi non possono venire ad un accordo sul come
stabilire i loro diritti di proprietà sul campo montano. Il prete
cerca una via per ritardare la discussione della questione. Più tardi,
una volta sulla montagna, la questione della proprietà si aggiusta
da sola, proprio nella maniera che essi fortemente avversavano quando stavano
discutendone dall'esterno.
L'importanza dell'atto del decidere nei riguardi del comportamento sta principalmente
nel fatto che per mezzo di esso l'individuo cambia la sua posizione.
Questi esempi possono bastare per chiarire quanto sia importante stare all'interno
o all'esterno di una situazione: in termini matematici:
se si sta dentro (P= R) o fuori di una certa regione (P R - 0).
Il perché la regione nella quale sta una persona è così
importante per il suo comportamento diviene intellegibile quando un individuo
comprende quanto grande sia il cambiamento che è causato da un passaggio
da una regione all'altra, perfino nell'ambito di uno spazio di vita sotto
altri aspetti immutato. Di regola tutte le relazioni di vicinato sono cambiate
da un tale passaggio: regioni che erano prima adiacenti alla regione della
persona non sono più così e viceversa. Differenti locomozioni
ora sono possibili e impossibili. Anche quando le stesse regioni sono ancora
raggiungibili, il percorso della linea che un individuo deve seguire per
raggiungerle è cambiato a causa del nuovo punto di partenza. Questo
generalmente significa un cambiamento di direzione e di distanza di altre
regioni dello spazio di vita e con ciò un cambiamento nella direzione
e grandezza delle forze che la persona subisce. Ma soprattuttoè importante
che la regione stessa nella quale egli è collocato abbia differenti
caratteristiche.
In breve, la condizione dinamica di una persona dipende sotto
quasi tutti gli aspetti direttamente dalla sua posizione in una certa regione.
Metodologicamente perciò in quasi tutti i problemi psicologici si
dovrebbe dare il primo posto alla questione della regione nella quale una
persona è ad un certo momento, o quale cambiamento di posizione sta
avvenendo.
Struttura interna di una regione psicologica
Le proprietà topologiche di una regione possono essere di generi molto differenti. In seguito noi tratteremo molti problemi riguardanti questioni in rapporto con semplici esempi di regioni quasi-fisiche che noi abbiamo già trattato.DETERMINAZIONE DELLA CONNESSIONE DELLE REGIONI
Un esempio semplice della determinazione della struttura topologica di una regione in riferimento a locomozioni possibili è quella dello " spazio di libero movimento ". Noi abbiamo caratterizzato lo spazio di libero movimento con la totalità delle regioni alle quali l'individuo in questione ha accesso nella su presente situazione. Nell'ambito di questa regione di movimento libero, l'individuo può effettuare locomozioni da un punto all'altro senza lasciare la regione, cioè senza dover infrangere la sua frontiera. Sulle basi della coordinazione della locomozione psicologica e della linea matematica si può designare perciò lo spazio di movimento libero di un individuo come una regione connessa. Il lettore ricorderà che una regione connessa è definita dal fatto che due qualsiasi dei suoi punti possono essere connessi da una linea che si trova completamente nell'ambito della regione.In psicologia nel determinare la connessione di una regione non è possibile osservare le locomozioni tra tutte le parti della regione. E' sufficiente vedere se le parti essenziali possano essere connesse da locomozioni le cui linee non lascino la regione come un tutto.
REGIONI NON CONNESSE
Per
il comportamento di un individuo che appartiene alla minoranza di un gruppo
in un paese, è di grande importanza la distribuzione del suo gruppo
nell'ambito del paese. La minoranza può essere sparpagliata o può
vivere come un gruppo chiuso. Nellultimo caso il gruppo di minoranza
(A) corrisponde a una regione connessa limitata nell'ambito di una regione
circondante (B) che deve essere
coordinata alle altre parti della popolazione del paese (figura 17a). Se
il gruppo è sparpagliato corrisponde topologicamente ad una regione
non connessa (fig. 17b). (A1+A2+A3+
.. è una regione non connessa).
Per quel tanto
che noi stillino trattando della distribuzione geografica ai può
dimostrare che le parti di un gruppo sono dal punto di vista topologico
separate semplicemente per il fatto che non si può effettuare fisicamente
una locomozione nell'ambito della regione del gruppo da una sua parte ad
ogni altra. Ma è anche possibile determinare la struttura di un tale
gruppo riguardo alle sue relazioni sociali. Un gruppo che è caratterizzato
dalla razza o dalla posizione sociale può vivere in una città
senza molti contatti sociali con il resto della popolazione. (Si possono
ricordare i negri a New-York; la nobiltà in una città medioevale
italiana; e ogni altro gruppo sociale chiuso). Questo gruppo dovrebbe essere
rapprese lato come una legione connessa per quanto riguarda la sua vita
sociale, se tutte le sue parti possono partecipare al contatto sociale reciproco
senza lintervento di altri circoli che non appartengono a questo gruppo.
Quando rapporti sociali o d'affari devono essere effettuati da membri di
altri gruppi, allora il gruppo deve essere rappresentato per quanto riguarda
la sua vita daffari o sociale come una regione non connessa. Si spiega,
così facendo, come è possibile determinare dettagliatamente
quali parti della regione sono connessi e quali separate. Naturalmente la
struttura topologica delle sub-parti può essere determinata nella
stessa maniera.
Ci si rende conto
come siano importanti le conseguenze dinamiche della connessione o non connessione
di un gruppo se si considera come il comportamento dei suoi membri sia influenzato
dalla separazione di un gruppo connesso. La frattura dei Ghetti e lo sparpagliamento
degli Ebrei in gruppi minori causa cambiamenti di comportamento determinati
prevalentemente dal cambiamento della struttura topologica del gruppo. Poiché
da una separazione in parti non connesse si ottiene dinamicamente come risultato
un indebolimento della coesione interna e del grado di reciproca dipendenza
(58, pag. 182). Ciò significa inoltre che, a parità di ogni
altra condizione, le superficie di contatto fra questa regione ed altre
sono accresciute; anche la grandezza delle forze che infieriscono sul gruppo
come tale e spesso sui singoli membri sono sostanzialmente influenzate dal
cambiamento della coesione del gruppo.
Si deve notare
in questo esempio che è possibile determinare le proprietà
topologiche della struttura sociale di un gruppo sulla base delle sue comunicazioni
sociali. Può sembrare incerto se noi stiamo trattando in questo caso
di locomozioni: cioè se nella comunicazione sociale il singolo individuo
o il gruppo passa dalla sua regione alla regione di altre persone o di altro
gruppo. Non c'è dubbio che la comunicazione cagiona una connessione
tra le due regioni. Ma questa connessione ha spesso il carattere di una
"comunicazione" piuttosto che quello di una locomozione; una regione
si sposta verso l'altra finché ha stabilito un contatto o fino a
che una parte della regione è così avanzata da costituire
un ponte verso l'altra regione.
Una simile rappresentazione
sembra adatta specialmente se noi trattiamo non comunicazioni tra persone
singole, ma tra gruppi.
Le figure 18a e 18b mostrano la differenza tra i due tipi di connessione. In un caso una linea mono-dimensionale (w) conduce da un punto (1) nell'ambito della regione A ad un punto (2) della regione B. Nell'altro caso un braccio bidimensionale (parte di una regione) A si distende da A alla regione B così da raggiungerla e da sovrapporlesi parzialmente. (A+B è una regione connessa). Nel secondo caso noi parleremo di " comunicazione " (v. pag. 135). Locomozioni e comunicazioni sono sotto certi aspetti di egual valore per la determinazione della relazione topologica. Questo punto sarà trattato nuovamente nelle nostre discussioni.
REGIONI MOLTEPLICEMENTE CONNESSE
Ci
si può chiedere se uno spazio dato di libero movimento sia una regione
connessa semplicemente o molteplicemente. Prendiamo come esempio lo spazio
di libero movimento al al quale abbiamo accennato a pag.49. Esso consiste
delle regioni di ciò che uno "può" fare e ciò
che uno "ha il permesso" di fare. Tale spazio di movimento libero
è di regola una regione molteplicemente connessa. Lo spazio di libero
movimento è probabilmente sempre circondato da regioni che la persona
non può superare. Ciò significherebbe che dal punto di vista
topologico lo spazio di libero movimento è una regione limitata (v.
pag. 95). Perciò essa si troverebbe completamente nell'ambito di
regioni inaccessibili.
Ma generalmente
non accade che tutte le regioni del proibito e dellimpossibile appartengono
a questo anello circostante e costituiscano con esso una regione connessa.
Nella maggioranza dei casi ci saranno nell'ambito della regione del connesso
alcune isole del proibito, cioè regioni del proibito che non sono
connesse reciprocamente.
La non connessione
di queste isole può essere dimostrata riferendosi alle locomozioni.
Per esempio le regioni che sono caratterizzate da proibizioni come "non
devi attraversare la strada da solo", "non devi copiare a scuola",
"non devi essere scortese con la tale persona" possono essere
generalmente sconnesse, specialmente quando la prima proibizione è
ingiunta dai genitori, la seconda dall'insegnante e la terza da un buon
amico. Il passaggio da una delle regioni proibite ad un'altra regione proibita
sarà generalmente possibile solo attraversando la regione del permesso.
Questo proverebbe che le due regioni non sono connesse. Contemporaneamente
significa che lo spazio di libero movimento è in questi casi uno
spazio molteplicemente connesso.
In alcuni casi
parecchie regioni del proibito sono connesse. Questo può avere l'effetto
dinamico che se il confine del proibito viene attraversato una volta l'individuo
può passare da una parte all'altra di questa regione con relativa
facilità.
In tale situazione altri fattori, specialmente l'eventuale indebolimento dei campi sociali che inducono la proibizione, possono aver peso. Un tale indebolimento non è causato dalla connessione topologica delle differenti regioni, del proibito.
Di regola non è di grande importanza dal punto di vista dinamico determinare esattamente quante volte una regione molteplicemente connessa è connessa. Tuttavia, rimane importante sapere se uno spazio di libero movimento è interrotto frequentemente da isole del proibito o se uno spazio d'eguale estensione è relativamente libero da tali isole. Un bambino può avere una sua propria regione(una camera per giocare o un pavimento) dove egli può fare ciò che vuole indisturbato. Ciò significa che questo campo è completamente libero dalle regioni del proibito. Se il bambino deve giocare in stanze che sono usate anche da adulti, egli s'imbatte continuamente contro regioni del proibito più o meno vaste.
REGIONI LIMITATE E CHIUSE
Rappresentazione come linea o come regione pluri-dimensionale
E' perciò
una questione importante se si debba rappresentare un certo fatto psicologico
come una linea o come una regione bi o pluridimensionale.
Nell'esempio del bambino che doveva mangiare qualcosa di sgradevole, abbiamo
rappresentato le azioni che lo inducevano a bambino doveva muoversi. Abbiamo
inoltre parlato dell'occupazione di un individuo come una regione. Anche
nel lavoro sperimentale abbiamo trovato utile a volte rappresentare le attività
come regioni psicologiche nello spazio di vita.
Può sembrare sorprendente che un'azione possa essere caratterizzata
psicologicamente come una regione e per di più come una regione dell'ambiente
psicologico piuttosto che dell'individuo. Non dobbiamo pretendere che le
azioni debbano essere sempre caratterizzate come regioni. Generalmente si
crede che un'azione sia un evento, un processo nel tempo. Questo processo
può avere il carattere di una locomozione quasi-fisica, quasi-sociale,
o quasi-concettuale e deve allora essere rappresentata come una linea. Tuttavia
sembra opportuno in certi casi rappresentare le azioni come regioni. Per
es., una bambina può essere indaffarata a giocare con le sue bambole.
La madre la chiama per mangiare o per andare a letto. Le difficoltà
che sono tipiche in tali casi sono connesse con il fatto che la bambina
deve abbandonare la regione di una certa occupazione e deve entrare in una
regione completamente diversa di sostentamento o di riposo. O ancora, se
un uomo lascia il suo lavoro per andare in ferie, o passa da una occupazione
ad un'altra, ci troviamo di fronte a una locomozione attraverso una frontiera.
L'azione del giocare o del mangiare hanno, per lo meno in questo caso, il
carattere di regioni nelle quali il bambino è situato, fuori o dentro
delle quali egli deve andare, cioè il carattere di regioni dell'ambiente.
Le regioni d'azione corrispondono ad altre regioni nello spazio di vita
anche per il fatto che ci si può muovere in esse, che possono essere
parti di regioni più inclusive e che possono contenere parti di regioni.
Un bambino che debba risolvere un problema di aritmetica come compito scolastico
può agitarsi nell'ambito della regione del problema finché
non ha trovato la soluzione. Egli può poi lasciare la regione e iniziare
un altro compito di aritmetica finché abbia terminato anche quello.
Dopo può iniziare altri compiti scolastici, per es, la preparazione
di un esercizio in francese. L'apparire di un compagno di gioco può
indurre il bambino a lasciare la regione dei compiti scolastici prima che
li abbia finiti ed andare a giocare con i suoi amici. In questo esempio
il problema di aritmetica è parte dell'intera regione del compito
scolastico e include regioni parziali che corrispondono ai singoli problemi.
Il singolo problema può includere regioni parziali che corrispondono
alle singole operazioni matematiche.
Le locomozioni
nell'ambito di una tale regione possono avere un carattere intenzionale.
Nel caso del problema di aritmetica la soluzione del compilo è il
fine che controlla la locomozione. In altri casi il processo nell'ambito
della regione di azione può avere meno il carattere dello sforzo
verso un fine che quello di permanenza o di movimento nell'ambito della
regione. Ciò vale per certe attività come il ballo, il succhiare
infantile del pollice, il gioco della bambina con le bambole. Anche il lavoro
di un individuo può essere intenzionale a differenti livelli. Per
il lavoratore non specializzato il lavoro ha più il carattere di
un campo nell'ambito del quale egli rimane di quanto non l'abbia per il
lavoratore specializzato (50).
In molti casi può essere dubbio se ci si può muovere affatto
mentre si sta effettuando un'azione in una data regione di attività.
Lo stare a sedere
quietamente, meditando, può essere considerato come un sostare nell'ambito
della stessa regione e anche nello stesso punto. Per lo meno non si è
occupati in qualche rapida locomozione.
Il processo temporale di locomozione indipendentemente dalla sua velocità
consiste in un cambiamento della posizione di un individuo, il cui percorso
può essere rappresentato come un alinea. Questa linea come abbiamo
già notato (v. pag. 102) non deve essere presa come raffigurante
una parte dello spazio di vita in un momento dato, ma piuttosto come un
cambiamento di posizione nell'ambito di un campo che altrimenti rimane sufficientemente
costante. Una tale rappresentazione è essenzialmente una rappresentazione
abbreviata di
una sequenza di situazioni ed è possibile perciò solo nell'ambito
di periodi di tempo nei quali esista una tale costanza (1).
Le azioni che d'altra parte debbono essere rappresentate come
regioni nello spazio di vita sono molteplicità coesistenti e possiedono
una certa struttura
e un certo grado di differenziazione.
Rappresentazione come punto o come regione pluridimensionale
La relazione
tra linee e regioni diventa più chiara se si considera
la relazione tra punti e regioni nello spazio di vita. E' dubbio
a volte se si debba
rappresentare un fatto psicologico come un punto o come una regione pluridimensionale
(matematicamente un punto è una regione O - dimensionale). A una
locomozione abbiamo
coordinato una linea, cioè una connessione tra due punti. Anche da
un punto di vista psicologico
sembra del tutto esatto dire che una locomozione
porta da un punto iniziale ad uno finale. Questo punto è
spesso, un fine verso il quale tende un individuo.
Sta di fatto
che le mete possono essere rappresentate come punti.
Con una più rigorosa considerazione tuttavia si trova che un fine
psicologico è
sempre una regione. Questo è vero per la meta verso la
quale tende il bambino (2), quanto per l'aspirazione professionale
del ragazzo che desidera
diventare medico. I fini non sono punti, ma regioni entro le quali un individuo
avrebbe piacere di entrare o in relazione alle quali egli desidera avere
una certa posizione.
Anche se ci si prova
a caratterizzare i punti intermedi di una tale linea, si è spesso
di fronte a fatti che non possono essere rappresentati come punti, ma solo
come regioni.
Si può rappresentare il processo di svolgimento di un problema aritmetico
nel quale si debba svolgere prima la moltiplicazione, poi laddizione
e finalmente una divisione come una locomozione alla quale si coordina una
linea da un punto dinizio 1, attraverso certi punti intermedi 2,3
e 4 a un punto finale 5 (fig,.19a).
Ciò implica che si debba rappresentare la moltiplicazione come una
regione di azione (Mo) che la linea attraversa e non come un punto. Il passaggio
dalla moltiplicazione alladdizione (Ad) e da questa alla divisione
(Di) vuol dire che lindividuo è passato da una regione allaltra.
Sorge ora il
problema se si possono determinare esattamente i punti della linea allinterno
di queste regioni. Questi punti sono in un primo momento caratterizzati
solo dal fatto che giacciono in una certa regione. Possiamo determinare
più esattamente la loro posizione solo se riusciamo a definire delle
sub-regioni nellambito delle regioni più grandi. Si può
dividere la regione che corrisponde ad una complicata divisione in sub-regioni
conformemente alle parti di operazioni implicate. Le relazioni topologiche
di queste regioni parziali sono determinate fino ad un certo grado dalla
successione delle operazioni. Si può così dire che la linea
deve essere coordinata all'azione che passa attraverso le sub-regioni
in una detrminata sequenza (cfr. fig. 19b).
Per la determinazione dello spazio di vita è importante che la posizione
di un punto non possa essere caratterizzata che nei termini della sua posizione
in una certa regione. L'esattezza di questa determinazione dipende nel caso
singolo dalla estensione con cui è possibile distinguere delle sub-regioni
nell'ambito della regione in parola.
A questo è legato un secondo fatto: se è vero che è
possibile determinare la posizione di un punto solo in quanto si possono
dividere le regioni nella quali esso giace in regioni parziali, non vi è
alcuna differenza se si parla del punto di inizio o del punto finale di
una locomozione o della sua regione iniziale o finale. Il punto diventa,
così, per la nostra considerazione, equivalente alla regione in cui
giace e che non si può ulteriormente differenziare. In altre parole:
in psicologia il punto è equivalente a una regione non strutturata
in parti.
Questo per la nostra rappresentazione vuol dire due cose: primo, se un fatto
psicologico è rappresentato con un punto, è giustificato considerare
questo punto, esaminato più da vicino, come una regione pluridimensionale;
secondo, si possono a volte rappresentare come punti regioni non strutturate
dello spazio di vita.
In certi casi si può fare uso di questi fatti nella rappresentazione
dell'individuo. Abbiamo visto che è sempre necessario rappresentare
sia la persona che l'ambiente nello spazio di vita. Abbiamo anche notato
che nell'ambito della persona si devono distinguere certi strati e regioni.
Lo stesso individuo e quindi una regione più che 0-dimensionale.
Per alcuni problemi tuttavia la persona la persona può essere approssimativamente
raffigurata come un punto essendo la persona un tutto strettamente unificato.
Quando noi non abbiamo a che fare con la differenziazione dinamica dell'individuo
in regioni parziali possiamo considerare la persona come un sistema singolo
e rappresentarla quindi come una regione non differenziata o come un punto,
nel senso sopra spiegato. Si può usare una tale rappresentazione
particolarmente in quei casi che riguardano la locomozione dell'individuo
come un tutto. La stessa rappresentazione è valida per rappresentare
forze che influenzano la locomozione dell'individuo. A dire il vero è
ammissibile solo quando il punto di applicazione delle forze nell'ambito
della persona non riveste importanza; ciò vale ancora quando l'individuo
può essere considerato sotto questo appello come un tutto non differenziato.
Per una rappresentazione più esatta si dovrà sempre mostrare
l'individuo come una regione differenziata e il punto specifico di applicazione
della forza.
Locomozioni di un campo circostante
Di quando in quando vi sono cambiamenti definiti di posizione
dell'individuo nel campo circostante quando egli stesso non compie alcuna
locomozione attiva. Alcuni di questi casi sono semplicissimi. Un uomo può
essere spazzato via da cambiamenti sociali esterni. La posizione sociale
di un individuo I può mutare enormemente per un vantaggio o una perdita
di influenza nella famiglia o negli affari ai quali egli ha attivamente
partecipato.
La storia ci mostra come il sorgere o il cadere di un singolo individuo
sia strettamente legato con la sorte di interi gruppi. Un cambiamento dell'individuo
I nel suo ambiente A appare spesso come una locomozione attiva di I mentre
in realtà questo cambiamento non è il risultato di un movimento
di I in relazione al suo immediato ambiente sociale cioè al gruppo
G. In realtà esso può essere stato effettuato da un movimento
del gruppo G in relazione all'intero campo.
E' facile caratterizzare locomozioni sociali in questo genere. Esse corrispondono
a un cambiamento di luogo di un individuo che si trova in un treno in movimento.
Questi casi non presentano particolari
difficoltà concettuali. E' necessario soltanto prendere in considerazione
il carattere relativo di tutto il movimento.
Altri casi, invece,
riservano maggiori sorprese di questo genere di locomozioni. Possiamo presentare
un esempio tratto dal nostro materiale cinematografico. Un bambino di due
anni B che fatica a camminare o a scendere le scale senza aiuto vuol mettere
la palla sul pianerottolo. Per poter fare ciò deve salire tre gradini.
Topologicamente noi potremmo rappresentare come segue la fase iniziale della
situazione (cfr. fig.20a). Tra il fine F e il bambino B si stende una barriera
costituita dalle seguenti zone: salire il primo gradino (s1), salire il
secondo gradino (s2), il terzo gradino (s3) e infine oltrepassare il limite
del pianerottolo che è ancora zona pericolosa (zp), dalla quale la
palla potrebbe rotolare indietro. Ammettiamo che il bambino abbia raccolto
la palla (Pa). (Il bambino B e la palla possono essere rappresentati come
regioni che hanno una frontiera parzialmente comune).