Come intervenire sul comportamento umano: il ruolo degli
atteggiamenti
Le campagne di prevenzione primaria e secondaria degli incidenti
stradali, così come altre campagne di prevenzione, sono iniziative
che comportano la modifica di atteggiamenti, comportamenti e valori
collettivi. Più specificamente, nelle campagne di cambiamento
sociale si possono considerare quattro differenti tipologie di obiettivi,
alcuni dei quali sono copresenti allinterno di ununica
iniziativa. La definizione di tali obiettivi, che vanno dal più
semplice e facile da attuare al più complesso e difficile,
deriva dallambito di studi della psicologia sociale:
1) Cambiamento cognitivo (Cognitive Change): si ha quando
non si cerca di modificare nessun atteggiamento o comportamento
presente negli individui che costituiscono il target del programma
di prevenzione. Lo scopo principale è quello di creare consapevolezza
e conoscenza, fornendo esclusivamente informazioni adeguate. Nel
caso degli incidenti stradali un esempio è costituito dalle
campagne informative per aumentare la conoscenza relativamente allesistenza
della nuova legge sul casco. È uno dei cambiamenti più
facili da attuare, poiché non coinvolge particolarmente lindividuo.
Non è tuttavia da escludere che un aumento di conoscenze
possa comportare anche un cambiamento di atteggiamento, o comunque
il rinforzo di un atteggiamento preesistente. Ad esempio, persone
che ritenevano utile luso del casco già prima della
legge, possono essere maggiormente motivate in tal senso dopo una
campagna di pubblicità sociale informativa. Qualora tali
tipi di campagne siano adeguatamente pianificate, facendo ricorso
soprattutto ad attività di comunicazione e con un impiego
adeguato dei mezzi di informazione, possono avere un discreto successo
nel loro scopo, cioè quello di aumentare la conoscenza generale
relativamente ad un preciso argomento. È inoltre anche il
cambiamento per il quale i mass media riescono ad ottenere il successo
maggiore.
2) Cambiamento dazione (Action Change): si tratta di
indurre un certo numero di persone a compiere una specifica azione
entro un determinato periodo di tempo. Nel caso degli incidenti
stradali non ci sono molti esempi al riguardo; uno potrebbe essere
quello di indurre i possessori di autoveicoli che ne sono ancora
sprovvisti, a dotarsi di cinture di sicurezza per i sedili posteriori.
Si tratta di uninduzione di cambiamento di maggiore difficoltà
rispetto al precedente, in quanto devono essere fornite delle informazioni
in base alle
quali gli individui sono spinti a compiere una specifica azione
che comporta un costo e può essere impedita da alcuni fattori
intervenienti come il tempo a disposizione, il costo monetario o
la pigrizia.
3) Cambiamento comportamentale (Behavioral Change): è
lobiettivo più frequente delle campagne di prevenzione.
Consiste nellindurre una modificazione più o meno permanente
del comportamento di un gruppo di persone che presentano o meno
un atteggiamento favorevole verso di esso. E proprio lo studio degli
atteggiamenti e del rapporto tra questi ed i comportamenti è
diventato, nel corso degli ultimi decenni, una delle principali
aree di ricerca della psicologia sociale.
Una definizione del concetto di atteggiamento è
quella di reazione spontanea, positiva o negativa, verso una persona
o un oggetto (Gergen e Gergen, 1990). Gli psicologi sociali hanno
inoltre individuato, nella struttura dellatteggiamento, diverse
componenti (cognitiva, valutativa, emotiva, ecc.). Agendo su una
di queste componenti piuttosto che su unaltra, secondo gli
studiosi, aumentanole possibilità di cambiarle.
È importante distinguere tra atteggiamento favorevole
verso una determinata pratica, e pratica vera e propria. Molte persone
credono fermamentenellutilità di indossare la cintura
di sicurezza, eppure non lo fanno. Perché?
Una delle principali difficoltà nellattuazione di campagne
di prevenzione degli incidenti stradali è proprio dovuta
al fatto che passare da un atteggiamento favorevole verso una determinata
pratica al corrispondente comportamento non avviene mai facilmente
(Gergen e Gergen, 1990). Spesso le persone sono convinte che un
determinato comportamento sia nocivo e possono anche essere in possesso
di adeguate informazioni sul comportamento da adottare, ma ciò
non implica ladozione automatica di tale comportamento. A
questo
proposito, in base ad una ricerca condotta sui giovani dallIstituto
Superiore di Sanità in collaborazione con lUniversità
La Sapienza di Roma, è stato accertato che la
percezione dellutilità dei dispositivi di sicurezza
tra i giovani è molto più alta (83.9%) rispetto alleffettivo
uso (24.2%) (Taggi, Dosi, et al., in Taggi, Longo, 2001). In realtà,
è raro che un comportamento possa essere previsto sulle
basi degli atteggiamenti (Gergen e Gergen, 1990, p. 246, Ajzen
e Fishbein, 1980). Daltronde, il valore predittivo degli atteggiamenti
cambia da un tipo di atteggiamento allaltro. Vi sono, infatti,
atteggiamenti che differiscono a seconda della loro centralità
(alcuni atteggiamenti dipendono fortemente gli uni dagli altri,
mentre altri sono secondari), del loro essere più o meno
fondati sullesperienza, della loro componente affettiva/emotiva
che può essere più o meno rilevante, ecc. E
anche a causa di queste differenze che i cosiddetti fear appeals
(vedi più avanti) possono risultare più o meno efficaci
nel cambiare latteggiamento dei destinatari verso un comportamento
a rischio. Il concetto di rischio è proprio un atteggiamento,
tra laltro molto complesso, sul quale si cerca di intervenire.
Inoltre, come suggerisce la teoria ideata da Fishbein (Fishbein,
1966; Fishbein e Ajzen 1975), il comportamento di una persona dipende,
oltre che dallatteggiamento relativo, anche da altre variabili,
quali la pressione sociale, le aspettative individuali dei risultati
di unazione, il valore attribuito a questi risultati, ecc.
Da quanto sinteticamente esposto deriva che, nellelaborare
campagne di prevenzione come quelle degli incidenti stradali, lapporto
degli studiosi di psicologia sociale può risultare fondamentale
e, anzi, non deve essere trascurato.
In ogni caso, è sempre più facile riuscire a convincere
degli individui a comportarsi in un determinato modo quando il loro
atteggiamento è positivo nei confronti di tale comportamento,
rispetto al caso contrario. In tutti e due i casi, i soggetti in
questione devono essere convinti ad abbandonare alcune loro abitudini
già consolidate, sostituirle con abitudini diverse e mantenere
nel tempo tali nuovi modelli di comportamento. È proprio
per questo tipo di obiettivo che spesso ci si è rivolti ai
soli mass media, i quali si sono dimostrati
uno strumento insufficiente. Rientrano in questo caso le iniziative
volte adaumentare luso dei dispositivi di sicurezza.
4) Cambiamento di valori (Valute Change): si tratta di modificare
valori ed opinioni profondamente radicati che alcuni individui presentano
rispetto ad alcuni argomenti e situazioni (ad es. campagne per la
limitazione delle nascite e quelle contro i pregiudizi razziali).
Sono ovviamente quelle di più difficile attuazione e spesso,
quando i valori sono molto difficili da modificare, può rendersi
necessario ricorrere a provvedimenti legislativi che impongano i
nuovi comportamenti.
A ben vedere, nel caso degli incidenti stradali ad essere coinvolti,
più che semplici atteggiamenti, sono invece dei veri e propri
valori. Il guidare ad alta velocità senza luso dei
dispositivi di sicurezza, per i giovani, è un comportamento
che ha alla base valori molto radicati quali quelli del rischio
e della libertà. Non a caso, proprio per tali
comportamenti si ricorre in genere allemanazione di apposite
leggi.
In conclusione, prevenire i fattori individuali di rischio per incidente
stradale è unazione di non poca difficoltà.
Si tratta quasi sempre di attuare dei veri e propri cambiamenti
comportamentali, spesso dopo aver aumentato
determinate conoscenze e aver indotto in alcuni gruppi a rischio
dei cambiamenti di atteggiamento o, addirittura, di valore. (continua.....I
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* Il presente lavoro è stato realizzato
nellambito del progetto DATIS (Dati Incidenti Stradali, finanziato
dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e del progetto
EPIV (Epidemiologia e Prevenzione degli Incidenti e della Violenza,
finanziato dallIstituto Superiore di Sanità).
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