Morte, depressione e Prozac di Alexander Cockburn |
Quante volte dietro le follie
omicide di giovani disperati c'è la prescrizione di un antidepressivo?
Certamente troppe. Weise, il teenager che ha ucciso dieci ragazzi, compreso se stesso, a Red Lake, riserva indiana nel nord del Minnesota, si stava curando con il Prozac, che qualche dottore gli aveva prescritto. Come sarà stato il consulto? Ecco Jeff, prendi queste, ti aiuteranno ad affrontare quei piccoli problemi della vita, tipo il fatto che tuo padre si è suicidato quando avevi 8 anni, o che quando ne avevi 10 tuo cugino è rimasto ucciso in uno scontro automobilistico, che ha lasciato tua madre con una paralisi parziale e danni al cervello. E diciamocelo, Jeff, molto probabilmente non riuscirai mai a usciredalla riserva. Resterai qui per il resto della tua vita. Linquadratura si ferma sul dottore, che tiene in mano una confezione di Prozac, come il simpatico amico in camice bianco e fascia con lo specchietto della pubblicità delle Lucky Strike negli anni 50, che diceva che una sigaretta era il modo migliore per curare la gola irritata. Possiamo essere certi che nel momento in cui lalto comando dellEli Lilly, produttore del Prozac, ha visto le notizie su Weise sia andato in crisi, ma che abbia iniziato a calmarsi quando si sono accorti che i titoli dei giornali davano più risalto ai siti web neo-nazisti frequentati dal ragazzo. Hitler batte sempre il Prozac, in particolare se si tratta di un giovane pellerossa che farnetica sulla purezza della razza. Quante volte nel macello di queste follie omicide gli investigatori trovano una prescrizione di antidepressivi sulla scena del crimine? Luvox a Columbine, Prozac a Louisville, Kentucky, dove Joseph Wesbecker ha ucciso nove persone incluso se stesso. Si sono registrate moltissime storie come queste negli ultimi quindici anni. Ma ora la linea di difesa della Lilly è abbastanza standardizzata: comunicati stampa di auto-giustificazione che parlano delle costose ricerche e dello screening rigoroso portati avanti dalla compagnia, coronati dallimprimatur di quel difensore dellinteresse pubblico che è lFDA. A questo, naturalmente, si aggiunge il conforto fasullo dei numeri; se la fabbrica di pillole della Lilly avesse uninsegna grande come McDonalds potrebbe pubblicizzare il Prozac con lo slogan: Billions Served, Serviamo milioni di persone. Ogni falla nel condotto di scolo rappresenta una nuova sfida per la forza vendita della Lilly, che nel corso degli anni ha avuto alcuni potenti sicari, come George Herbert Walker Bush (un tempo membro del consiglio di amministrazione); lex capo responsabile della Enron, Ken Lay (che era anche lui membro del consiglio); lex direttore dellUfficio di Gestione e Bilancio di Bush, Mitch Daniels (ex vice presidente anziano); un membro del Consiglio Consultivo per la Sicurezza Interna di Bush, Sidney Taurel (un capo responsabile della Lilly); lAlleanza Nazionale per i Malati di Mente (uno dei beneficiari della fondazione della compagnia). Allinizio di questanno si è verificato un incidente che ha fatto scoppiare un allarme rosso, quando il British Medical Journal è tornato a far riferimento alla causa di Wesbecker contro la Lilly del 1994, ricordando al mondo che la compagnia era stata coinvolta in un furtivo gioco di gambe che comprendeva un pagamento sottobanco ai querelanti, nellambito di un accordo che è riuscito a non far arrivare alla corte del giudice John Potter la storia del caso regolatore dellOraflex, un prodotto della Lilly molto compromesso, che poteva mettere le supposte divulgazioni della compagnia in cattiva luce davanti allFDA. La Lilly ha accettato la sfida, riuscendo a convincere degli ingenui giornalisti che la storia in realtà riguardava solo un freelancer che scriveva per il British Mediacal Journal e non una compagnia farmaceutica potente con un grande budget pubblicitario. La stampa ha spostato diligentemente lattenzione dai gravissimi tentativi da parte della Lilly di occultare le prove, sullinsipida questione se una prova fosse stata, negli anni, realmente presente negli archivi pubblici dal 1997, quando il giudice Potter cambiò il suo verdetto in archiviato come composto con pregiudizio, diversamente dalla vittoria che la Lilly aveva vantato. Questo è il problema con il tempo, come Paul Krassner ha detto scherzando a proposito della sindrome di Waldheimer, quella che con letà fa dimenticare di essere stati Nazisti. Ma non è mai troppo tardi per riesaminare le origini dellIndustria della Depressione alla fine degli anni 80 e la saga di tutto ciò che è successo da quando, a metà degli anni 70, tre ricercatori della Lilly hanno preparato una pozione da loro battezzata fluoxetine hydrochloride e più tardi conosciuta nel mondo come Prozac. Lunghi anni di test rigorosi? Solo 63 pazienti avevano fatto uso di fluoxetine (che fu marcato come Prozac solo a metà degli anni 70) per un periodo superiore ai due anni. Nel 1988 lIstituto Nazionale di Salute Mentale non solo aveva dato lapprovazione del governo alla ricerca sulla depressione finanziata da società per azioni, ma aveva anche creato un meccanismo allinterno del quale denaro e personale del governo potevano essere utilizzati per stimolare la domanda di prodotti industriali. Gli psichiatri - tra i quali cè una stirpe che si toglie la vita con una percentuale doppia rispetto alla media nazionale, come dimostrato da uno studio pubblicato dal Journal of Clinical Psychiatry nel 1980 -hanno avuto un ruolo determinante nellintera impresa. Il processo che lega la loro stregoneria allutile delle aziende è di una vigorosa semplicità. Non appena il Prozac è uscito dai banchi di prova della Lilly e si è diretto verso la produzione di massa, gli psichiatri hanno iniziato a formulare una moltitudine di patologie immaginarie da sistemare nel Manuale Diagnostico e Statistico delle Malattie Mentali, il cui capo redattore nel 1980 era il dottor Robert Spitzer. Questi è un esperto pubblicitario specializzato nel coniare nuovi disturbi per lAmerica della fine del ventesimo secolo e nellapprovare trattamenti, cure, fondi statali per le pillole necessarie (nessuna dispendiosa terapia consultiva) e rimborsi da parte delle compagnie assicurative. Quando indagini dettagliate hanno mostrato un possibile legame tra Prozac e atti di violenza, gli psichiatri stipendiati dalla Lilly si sono impegnati a spegnere le fiemme del dubbio. Nel 1991 il Comitato Consultivo sui Medicinali Psicofarmacologici dellFDA si è riunito per decidere se il Prozac dovesse portare unetichetta di avvertimento a proposito dei legami col suicidio. Cinque membri della giuria su dieci (di cui otto erano strizzacervelli) avevano interessi finanziari legati ai medicinali che la commissione stava esaminando, e tutti hanno votato contro la richiesta di un avvertimento, mentre i loro ovvi conflitti venivano debitamente epurati dallinutile FDA. Altri psichiatri alle dipendenze di compagnie farmaceutiche hanno esortato in maniera sempre crescente lapplicazione del Prozac come rimedio allangoscia sociale, arrivando fino a pianificare somministrazioni di prozac obbligatorie per i giovani.
Come devono aver esultato alla Eli Lilly quando il Senato ha cancellato il Capitolo 7 delle leggi parlamentari sulla bancarotta, promuovendo la violenza familiare, e, con un tratto di penna, ha intensificato il crimine, aprendo un potenziale nuovo e vasto mercato per il Prozac e pozioni affini. Traduzione di Federica Alessandri
per Nuovi Mondi Media
Fonte: http://www.counterpunch.org/cockburn04022005.html |