SIMULAZIONE: IPOTESI E REGOLE DEL LABORATORIO

È possibile far nascere e prosperare una comunità basata su regole minime e diverse da quelle oggi in uso?

La democrazia parlamentare rappresentativa, così come noi la sperimentiamo oggi in Occidente, è l'ultima forma di convivenza politica della Storia? Oppure va considerata una tappa sofisticata, ma transitoria, della ricerca degli uomini di forme di aggregazione sempre migliori? L'assenza di norme generali produce il caos o l'autorganizzazione?

PSICOPOLIS intende sperimentare modalità nuove e diverse di aggregazione sociale.

Si entra nella Comunità, attraverso uno dei suoi Organismi, in via gratuita (con l'unica eccezione di ERGOPOLIS) ma non automatica: ogni candidatura sarà soggetta a votazione da parte dei residenti.

L'appartenenza a PSICOPOLIS non è basata su fattori territoriali o ereditari, ma sulla scelta di dare e ricevere qualcosa: l'appartenenza è del tutto volontaria.

Nessuno chiede la verifica dell'identità dei cittadini: si può diventare cittadini con il proprio nome o con uno pseudonimo.

Poiché gli esseri umani sono plurali, è possibile chiedere diverse cittadinanze, con nomi diversi che rappresentano parti differenti della personalità.

Ogni cittadino di PSICOPOLIS può comunicare col mondo a nome della comunità.

La comunità di PSICOPOLIS nasce priva di organi legislativi, giudiziari o governativi.

I rappresentanti di ogni organismo sono a tempo determinato, non rinnovabili, e vengono nominati per sorteggio anziché attraverso il voto.

Tutte le decisioni vengono prese mediante referendum o negozziazione.

Nessuno può sindacare l'attività di un organismo salvo i suoi membri.

PSICOPOLIS si sostiene e si sviluppa mediante l'autogestione economica
Ogni Organismo governa il suo sviluppo. SYNTHESIS, composto dai rappresentanti degli Organismi, delibera sullo sviluppo complessivo di Psicopolis.

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