Fine e inizio di una nuova era
Nel 1989 Tim Berners-Lee del CERN sviluppa una nuova tecnica per
distribuire dati su Internet., e la chiama World Wide Web. Il web
si basa su ipertesti collegati da iperlinks. Arpanet, il padre di
Internet usato dalle forse armate, viene chiuso.
Il 9 Novembre 1989 crolla il Muro di Berlino.
Il 1990 può essere definito come l'anno ufficiale di nascita
dell'Evo Immateriale. Il crollo del muro di Berlino segna simbolicamente
la fine di un'epoca basata sull'equilibrio delle industrie pesanti
e delle bombe atomiche. La nascita del web inizia la corsa del predominio
dell'immaterale sul materiale.
Nel 1991 l'Italia dovette anche confrontarsi con la prima "immigrazione
di massa", dall'Albania (originata dal crollo del blocco comunista):
l'inizio di una nuova schiavitù legalizzata.
Negli anni 1980-83 l'Olivetti ritornò all'altezza della sua
fama raggiungendo nuovamente il successo internazionale con diversi,
validi prodotti. Fra questi vanno menzionati l'Olivetti M10 (1983),
uno dei primi veri computer portatili, con alcuni programmi integrati
e la capacità di collegarsi a computer remoti.
Negli anni 1988-89 grazie agli accordi con gli americani della AT&T
l'Olivetti arrivò a diventare alla fine degli anni ottanta
uno dei maggiori produttori di personal computer in Europa, con
il 13% del mercato continentale e 280000 pezzi venduti nel 1986.
Le potenzialità innovative dell'azienda, grazie anche all'esperienza
acquisita nella meccanica fine, le permisero di intraprendere, unica
società in Europa, il progetto, lo sviluppo e la produzione
di hard disk da installare sui propri personal computer. La società
era inoltre fornitrice delle telescriventi per la NATO. Contemporaneamente
alla produzione di personal computer, su un'altra linea di produzione
denominata "Linea 3000" venivano assemblati i minicomputer,
macchine più potenti, dotate del microprocessore Motorola
68000.
Nel 1996 Deep Blue è stato il primo calcolatore a vincere
una partita a scacchi contro un Campione del Mondo in carica, Garry
Kasparov.
Lo sviluppo economico fino alla fine degli anni Ottanta era basato
sulla trasformazione di materiali. Il valore del prodotto era determinato
soprattutto dal valore intrinseco dei materiali trasformati. L'industria
manufatturiera era basata su un grande impiego di manodopera. Il
sistema industriale, del commercio e del lavoro era locale o semi-locale,
con tensioni planetarie limitate.
Negli anni Novanta si apre un'era basata sulla elaborazione e trasformazione
di informazioni. Il valore del prodotto è molto superiore
a quello del materiale che lo costituisce. In molti casi il materiale
è a costo zero. Lo sviluppo dell'informatica ha il carattere
di uno scarso impiego di manodopera. E l'automazione progressiva
riduce sempre più il ricorso al lavoro umano. Il frenetico
flusso migratorio unito allo sviluppo della Rete ha accelerato il
fenomeno della globalizzazione ed ha inaugurato una forma moderna
di schiavitù. Il sistema industriale, del commercio e del
lavoro diventa sempre più planetario.
Il decennio cruciale
Il decennio dal 1991 al 2001 è stato cruciale per la persita
del treno. Dieci governi in un decennio, formati da quasi tutte
le forse politiche di destra, centro e sinistra, non hanno avuto
il minimo senore dei cambiamenti planetari in corso. (vedi nota
1)
La politica industriale in Italia è sempre stata flebile,
ma dopo il boom industriale è andata spegnendosi sui binari
del maufatturiero e delle grandi imprese di trasformazione di beni
materiali.. Molti hanno pensato che fosse indispensabile un Treno
ad Alta Velocità, ma nessuno ha pensato alla necessità
di una rete telematica al alta velocità. Tutti hanno creduto
che fosse necessario sostenere la FIAT o l'ILVA, invece della Olivetti,
e nessuno ha posto l'attenzione alla necessità di riqualificare
l'istruzione. Molti si sono concentrati sulla difesa dello Statuto
dei Lavoratori, senza accorgersi che intanto il lavoro spariva.
E' stata posta grande attenzione al "made in Italy", ma
nessuna al "born in Italy" come Pompei o il Colosseo,
le biblioteche e i musei, le coste e le spiagge, i fiumi e i siti
archeologici (cioè abbiamo preferito la manifattura alla
natura e alla cultura). Senza tenere conto che il "made in
Italy" poteva essere messo sul mercato globale, diventando
proprietà di capitali stranieri, come in effetti è
stato e sta avvenendo. Mentre il "born in Italy" era ed
è l'unica riccheza inalienabile del Paese. Tutti hanno favorito
la cementificazione, e nessuno si è accorto che l'agricoltura
pregiata e il territorio diventavano progressivamente irrilevanti.
I politici hanno gravi responsabilità, avendo abdicato al
loro ruolo di guida verso il futuro, ma non sono stati i soli. I
mass media hanno preferito le grandi imprese manufattiriere e le
loro ricche inserzioni pubblicitarie. I sindacati sono sempre stati
più sensibili ai metalmeccanici che alle guide turistiche
o agli operatiori museali. La confindustria è sempre stata
un'appendice della FIAT. Gli enti locali hanno seguito le sirene
della speculazione immobiliare piuttosto che i moniti degli ecologisti
e degli agricoltori.
Insomma abbiamo continuato a sostenere lo sviluppo materiale quando
il pianeta stava entrando a vele spiegate nell'Evo Immateriale.
Da 25 anni l'Immaterialesimo sta diventando il centro del pianeta,
e l'Italia non se è ancora accorta. Il manufatturiero ed
il lavoro manuale sono stati delocalizzati. La telematica ha reso
superflue migliaia di vecchie mansioni. L'immigrazione selvaggia
ha costituito un "esercito di riserva" di lavoro sottopagato.
Il "made in Italy" è stato venduto ed intere filiere
di produzione sono stati chiusi. Gli unici beni veramente e sicuramente
nazionali (quelli naturali e culturali) cadono a pezzi, marciscono
per allagamenti e frane, o muoiono per mancanza di finanziamenti.
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Nota 1:
47. Governo Andreotti (22.07.1989 - 29.03.1991)
48. Governo Andreotti (12.04.1991 - 24.04.1992)
49. Governo Amato (28.06.1992 - 22.04.1993)
50. Governo Ciampi (28.04.1993 - 16.04.1994)
51. Governo Berlusconi (10.05.1994 - 22.12.1994)
52. Governo Dini (17.01.1995 - 17.05.1996)
53. Governo Prodi (18.05.1996 - 9.10.1998)
54. Governo D'Alema (27.10.1998 - 18.12.1999)
55. Governo D'Alema (22.12.1999 - 19.4.2000)
56. Governo Amato (25.04.2000 - 11.06.2001)
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