La modernità cronofaga di Ektor Georgiakis

Il tempo è creazione, o non è niente
H.Bergson

Uno dei vanti della modernità è l'allungamento della vita media. L'aspettativa di vita in Italia dal 1960 al 1969 era di 67,2 per gli uomini e di 72.3 per le donne. Nel 2014 la stima e di 79,40 per gli uomini e 84,82 per le donne. La modernità, la democrazia, l'industrialesimo, e il benessere ci hanno fatto guadagnare circa 12 anni di vita. Queste sono le statistiche della quantità.

Purtroppo nessuno ci fa sapere le statistiche relative alla qualità. Nessuno ci dice come passiamo gli ultimi anni. Magari reclusi in qualche lager, o attaccati alle macchine per respirare. Ma soprattutto nessuno ci fa sapere quanto è il tempo di vita che la modernità ci ruba in tutto il corso della vita. Non è infondato il sospetto che la modernità ci sottragga più anni di quelli che ci regala. Vediamo le situazioni più "cronofaghe":

  • Infinite sono le ore sono che passiamo in coda davanti agli sportelli degli uffici pubblici per lo smisurato numero di certificati e documenti obbligatori, dalle segreterie scolastiche alle pratiche cimiteriali.
  • Non possiamo considerare "vita" quella che passiamo nelle code automobilistiche o in treno per andare al lavoro e tornare e casa, o accompagnare i figli in giro per la città, o le ore passate alla spasmodica ricerca di un parcheggio: e sono decine di giornate rubate.
  • Le ore sprecate nella maledetta "raccolta differenziata" dei rifiuti, diventano giornate nel corso di una vita.
  • Nella vita di un frequentatore di concorsi pubblici arrivano a centinaia le ore sottratte, per concorsi inutili o truccati.
  • Gli obblighi nella compilazione di moduli, formulari, modelli, questionari, bollettini, stampati, schede e registri sono veri furti delle giornate di vita.
  • Sono tantissime le giornate che buttiamo, costretti a vedere o leggere pubblicità in televisione, in strada, nella casella di posta reale o virtuale.
  • Quante ore siamo costretti a passare negli ambulatori e negli ospedali per visite mediche, analisi, check-up, ricette farmaceutiche e piccole o grandi operazioni?
  • Chiavi di casa, della cantina, della scrivania, dell'ufficio, dell'auto: nel corso di una vita sono tante giornate sottratte dal bisogno di sicurezza.

Ognuno può fare il conteggio per sè, ma non sembra assurdo affermare che gli anni di vita regalatici dalla modernità corrispondono agli anni che ci ruba, come una specie di tributo obbligatorio sulla vita. Resta evidente il perchè i regimi della modernità siano così avidi del tempo dei sudditi.

"Come mostra Castoriadis (in "L'institution imaginaire de la societè"), due punti situati in uno spazio sono diversi per ciò che non sono: il loro luogo. Il tempo è, al contrario, ciò che altera l'essere: fra ciò che era e ciò che è non esiste nessun legame di deduzione, derivazione, determinazione nè causalità nè finalità. Il tempo è creazione. Ora, il totalitarismo,......., si basa sull'idea che esiste un luogo centrale - luogo del potere, luogo della ragione - da cui è possibile accedere al senso globale, ovvero al dominio e al controllo totale della società. Di conseguenza, non vi è posto per nessun imprevisto, nessuna inadempienza rispetto alle necessità della storia: il senso è definitivamente fissato."
(J.P.Dupuy "Ordini e disordini" Hopefulmonster, EST edizioni, Torino, 1986, pag.71)

Il dominio sul tempo e il controllo del tempo dei sudditi è una costante dei regimi totalitari, e quindi anche della democrazia totalitaria. Qualsiasi azione sottoposta al dominio del potere trascura il costo del tempo sottratto alla vita dei sudditi: tempo che non ha alcun valore.