1. Dalla ghigliottina a Hiroshima
Per oltre un secolo e mezzo l'Occidente si è concentrato
sul cambiamento politico. "Cambiare il mondo"
con le rivoluzioni e la guerra è stato l'imperativo dominante.
Dalla rivoluzione francese all'atomica sul Giappone, il costo dell'illusione
ideologica è stato più di cento milioni di morti.
Guerre civili, guerre mondiali e guerre imperialiste si sono susseguite
ininterrottamente per arrivare all'attuale mondo di esseri umani
meno liberi, più impauriti, sottomessi e vistosamente infelici.
Un secolo e mezzo alla ricerca del "morire liberi e uguali"
per arrivare all'epoca meno con meno libertà e uguaglianza
della Storia.
La delusione politica ha dato una spinta alla ricerca di nuovi territori
da cambiare: l'Io è diventato centrale.
2. Da Thimoty Leary al turbocapitalismo
Dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta l'attenzione è stata
puntata sul "cambiare se stessi". L'esperienza
di alterazione con l'LSD, i figli dei fiori e gli hippies, le comuni
libertarie, la liberazione sessuale, le pratiche zen e sciamaniche
prima, e poi gli yuppies, i brokers di Wall Street, i fanatici dell'informatica
e del world wide web. Trenta anni alla ricerca di una crescita spirituale
o materiale dei singoli sè, delle differenze e delle minoranze.
Per arrivare all'attuale mondo di esseri umani omologati dai farmaci,
le droghe, l'alcol, i Social media, i cellulari e il gossip. Trenta
anni di ricerca della "realizzazione" per
arrivare al mito del "voglio essere uguale agli altri".
La delusione derivante dalla scoperta di un "Io minimo"
e dalla crisi del turbo-capitalismo occidentale, hanno lasciato
una sola ultima frontiera per il cambiamento: il corpo.
3. Dal mondo al corpo
Cambiare il proprio corpo è l'ultima frontiera dell'illusione,
che contraddistingue gli ultimi 40 anni. Il mondo e la vita saranno
migliori se riusciamo a modificare, plasmare, ristrutturare il corpo.
Si comincia prima della nascita con le provette, gli ormoni, il
dna progettato. Arrivata la pubertà, per alcuni si inizia
a parlare di cambiamento del sesso, per altri di piercing, rinoplastica
e seni in silicone. Più tardi arrivano le liposuzioni, il
botulino, lo sbiancamento anale, il trapianto di capelli. I tatuaggi
sembrano ormai troppo banali, e arrivano le mutilazioni e le modificazioni
corporee. L'illusione del controllo corporea può prendere
la via iper-salutista o la via patologica. La strada patologica
è quella dell'anoressìa e della bulimìa, dei
tagli di lametta, dell'asfissìa erotica, della modellazione
chirurgica dei muscoli, del body building e degli anabolizzanti,
della farmacodipendenza. La strada iper-salutista è quella
della palestra, della corsa, dell'ossessione per le diete, del culto
per la "nuova alimentazione" e del terrorismo contro il
fumo. Quaranta anni alla ricerca della perfezione corporea e della
iper-salute, per arrivare al trionfo dei mostri creati dalla chirurgìa
plastica ed al grido di "voglio essere il più
sano del cimitero".
Il mondo e la libertà interessano sempre meno. L'Io è
circoscritto a curve e muscoli: il cervello è poco "trendy".
La religione del controllo del corpo è l'ultima frontiera
anche se, paradossalmente, cammina insieme all'esaltazione della
natura e del naturale. Odiamo tutto l'artificiale, salvo quello
del corpo.
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