La società dell'intermediazione (M.Meti)
La società imperiale, figlia degenere della filosofia del Welfare State, è strutturata sul valore dell'intermediazione. L'intermediazione è una versione allargata del vecchio corporativismo. Mentre nei regimi precedenti le corporazioni erano sistemi difensivi di gruppi d'interesse verso lo Stato, nel neo-imperialismo le corporazione sono diventate lo Stato.

L'intermediazione, nella sua forma post-moderna, è il risultato di un processo fondato su quattro capisaldi, tra loro interconnessi in una struttura sistemica.

1. Depotenziamento dell'individuo
Il primo fattore è il totale depotenziamento dell'individuo, la sottrazione al singolo di ogni potestà su ogni atto della sua esistenza. Sostenuto dalle buone intenzioni del Welfare State, lo Stato ha prodotto una legislazione ipertrofica, le cui conseguenze sono le seguenti:

  1. non esiste più alcun gesto individuale sotratto al potere di una qualche legge o regolamento
  2. la quantità, oscurità e ambiguita dell'apparato legislativo rende ogni comportamento "illegale" al punto che tutti i soggetti, individuali e collettivi, sono ricattabili
  3. l'esercizio della libertà coincide con l'illegalità (i vizi sono crimini o malattie)
  4. la repressione da parte del potere è utilizzabile sempre ed ovunque, legalmente

Questo processo di spossessamento e depotenziamento, ha ridotto il valore dell'individuo vicino allo 0 ed ha reso un crimine ogni gesto di differenziazione e di affermazione del sè. L'uguaglianza dei diritti basata sulla diversità dei bisogni, che ha fondato la Modernità, è stata sostituita con l'universale sottomissione ad una legislazione totalitaria pervasiva. La libertà è diventata una sola: quella di conformarsi. Il principio di fraternità è servito come giustificazione per la totale spoliazione del potere del soggetto.

2. Attribuzione delle competenze ai soggetti dell'intermediazione
La politica viene agita con l'intermediazione dei cosiddetti "rappresentanti" del popolo. Il potere di curarsi e curare è riservato ai medici. Il rapporto con la legge è mediato dagli avvocati. Il trattamento delle notizie è riservato ai giornalisti. La solidarietà amicale, di vicinato, familiare è mediata dai professionisti dell'aiuto. La casa è territorio dei funzionari dell'edilizia, dell'urbanistica, della sicurezza. La difesa dei diritti sul lavoro deve passare dall'intermediazione sindacale. Il godimento dei beni culturali, ambientali e naturalistici è mediato da guide, esperti, curatori. L'attività fisica è intermediata da allenatori, tecnici, maestri. L'alimentazione è mediata da difensori delle frodi, esperti di culinaria, detentori di marchi d'origine. I viaggi sono mediati da operatori turistici, gestori di mezzi di trasporto, esperti di viabilità. L'istruzione è sottomessa all'intermediazione del sistema scolastico. E così via, per ogni settore della vita. Una enorme quantità di comportamenti deve passare le forche caudine dei Comuni, delle Province, delle Regioni e dello Stato, il che rende quella dei funzionari pubblici la forza di intermediazione più potente e pervasiva di tutte. Non esiste quasi nessun comportamento o bisogno, che l'individuo possa esprimere o soddisfare in via diretta. La totalità dei comportamenti e dei bisogni individuali è normata per legge e la quasi totalità è sottomessa all'intermediazione.

3. Dalla tutela legislativa al totalitarismo corporativo
Nel primo stadio della loro evoluzione, I soggetti dell'intermediazione, rispondono alla legge della domanda, proponendosi come opzione di aiuto all'individuo. A costui spetta di decidere se avvalersi o meno dell'intermediazione. Le corporazioni neonate hanno qui un carattere solidaristico e difensivo. Col tempo (vedasi la storia del notariato o della medicina) le corporazioni superano la connotazione difensiva, per godere delle garanzie legislative. Lo Stato tutela, garantisce, controlla e regola gli accessi in modo da consentire alle corporazioni autonomia e sicurezza. Il terzo stadio consiste nell'arrembaggio delle corporazioni allo Stato, fino al punto di ottenere tramite esso un potere quasi assoluto sugli individui. Dalla legislazione "in difesa delle" corporazioni si passa alla legislazione prodotta "dalle" corporazioni. In questo stadio nessun comportamento è lecito se non sottomesso, tramite la legislazione (cioè in modo legale), all'intermediazione.

4. Totalitarismo discrezionale e ammortizzatori negoziali
Un sistema come quello descritto è invivibile anche per le corporazioni più potenti. Quindi la società dell'intermediazione si regge grazie a correttivi invisibili ma efficaci. In un sistema totalitario tutti sono fuori legge per definizione, ma non tutti sono controllabili costantemente. Il controllo di legalità avviene dunque in via eccezionale e discrezionale. Si effettua quando gli equilibri si rompono e colpiscono alcuni soggetti, in base alle regole della guerriglia: i più deboli, i più esposti, i meno protetti, i più scomodi. Il totalitarismo assume così un carattere discrezionale: tutti i cittadini sono uguali verso la legge, ma diseguali nei confronti dei controlli e delle sanzioni. Le forze dell'Ordine, dello Spionaggio, del controllo Fiscale o Economico (tipo Consob o Banca d'Italia), a volte vengono direttamente usate come arma nella "guerra fra corporazioni", più spesso vengono neutralizzate mediante dimenticanze, omissioni, prescrizioni.
In via ordinaria il sistema funziona sulla base di pesi e contrappesi, ricatti e compensazioni, negoziati fra i gruppi dell'intermediazione. I politici non minacciano i privilegi della corporazione dei funzionari pubblici e questi colludono coi primi. I giornalisti ed i politici vivono in complicità. I medici non attaccano mai gli avvocati, e questi mai i magistrati. I grandi imprenditori, vanno a braccetto col sindacato. E tutti sono in ginocchio davanti ai banchieri. Il negoziato inter-corporativo ammortizza la maggior parte dei problemi. Quando questo non funziona, vengono colpiti alcuni soggetti occasionalmente "deboli". Sullo sfondo si aggirano comunque gli spettri delle grazie, delle amnistie, dei condoni, delle prescrizioni, delle riabilitazioni per i membri più cospicui della Società dell'Intermediazione.