Benessere (PAOLO GUGLIELMONI) ProgettoZero/Torna a Indice

Benessere, ti maledico. Odiata parola.
Che m’inchiodi ad un sogno. Un sogno doppio: un bi-sogno.
Stare bene. Stare meglio.
La più subdola delle dipendenze.
E mi allontani la mente dalla gioia vera del cuore: non cercare a tutti i costi il piacere.
Beato il dolore, beato il soffrire.
Beata l’ebbrezza del non sapersi contento. E beato chi ne ha fatto esperienza davvero.

 

Invidio le nuvole. Soffici corpi d’aria e vapore che si gonfiano silenti.
Non chiedono altro che d’ascoltare il vento, che sussurra cosa, dove, come, quando.
Danzano nell’aria, fatte anch’esse di aria.
Libere di opporsi al volere del vento: è proprio il loro opporsi che le fa muovere verso dove il vento vuole andare. Verso dove? – si chiederà mai, una nuvola, dove vuole andare il vento? Nuvole al vento: sempre aria che muove aria. Dovunque vadano, non vanno da nessuna parte. Guardo le nuvole e sto bene: ho imparato che l’estrema possibilità del movimento è stare fermi.