1. Tutti i TG sono uguali
Ogni TG di qualunque rete ha sempre lo stesso andamento. Prima una
sbrodolata su quello che i politici hanno detto: su quello che hanno
fatto o non fatto, nemmeno una parola. Poi una predica del Presidente
della Repubblica e del Papa, che compaiono alla televisione italiana
più di re Juan Carlos in Spagna e degli ayatollàh in
Iran. Se non ci sono sciagure o omicidi, la cronaca segue le "notizie
di stagione", come i "centri di interesse" della vecchia
scuola elementare: a Natale lo shopping e le statuite del presepe
di Napoli; a gennaio i saldi; a febbraio il Carnevale; in primavera
le diete; d'estate le spiagge e i gelati. In tutto l'anno poi vengono
seguite le feste della mamma, del papà, degli innamorati, del
lavoro, dei bicentenari di tutte le armi. Naturalmente non c'è
Tg senza marketta. Un libro, un disco, un film da promuovere non manca
mai in un TG.
I TG insegnano ai nostri figli che c'è un solo mondo
e un solo modo di raccontarlo, sempre uguale.
2. Tutti i TG sono di parte
Bastano le prime due o tre battute per capire a quale partito o corrente
appartiene il direttore di un TG. Il modo di raccontare la notizia,
l'enfasi o il sottotono, le omissioni denunciano visibilmente l'appartenenza
del TG a qualche fazione politica. Ma dove l'obiettività sparisce
del tutto è nella politica estera. Quando un governo straniero
fa qualcosa che non piace alla NATO o agli USA, scattano le veline
e la notizia viene data senza nemmeno l'ipotesi di sentire l'altra
campana. Non abbiamo mai visto un'intervista a un membro del governo
della Corea del Nord, dell'Iran, della Libia di Gheddafi, della Russia
di Putin.
I TG insegnano ai nostri figli che la partigianeria è
molto più importante della verità.
3. Tutti i TG sono "venditori" della pedagogia di regime
I TG sono i primi eredi del vecchio MinCulPop fascista, che aveva
il compito di plasmare le menti degli italiani. La madre che uccide
il proprio bambino è una "vittima della sofferenza".
Il padre che uccide il figlio è sempre un "efferato assassino".
La donna che tradisce il partner lo fa solo perchè è
poco amata o trascurata. L'uomo che tradisce la partner è un
incallito puttaniere. La beneficienza è un dovere a prescindere
dal fatto che il 50, 60 a volte l'80% dei ricavi vada a beneficio
dell'ente benefattore e non dei beneficiati. Lo sfruttamento dei minori
è odioso quando viene rivolto da un padre cinese ai propri
figli, nel suo negozio, ma diventa fantastico quando viene applicato
negli shows televisivi, negli sport olimpici, nella moda. L'UE è
cosa buona, senza dubbi o discussioni, senza sentire mai le ragioni
di uno dei Paesi che hanno scelto di non farne parte.
Tutti questi e decine di altri concetti etici sono ripetuti sempre
uguali in ogni TG.
I TG insegnano ai nostri figli cosa e come pensare (cioè
l'ideologia del regime)
4. Tutti i TG parlano il tecninglese
La lingua italiana sta scomparendo dai TG. E non parliamo delle sgrammaticature
che ormai vengono presentate come un vezzo. Un terzo delle parole
è in inglese, persino nella moda, dove siamo i leaders mondiali.
Un terzo delle parole è costituito da sigle di cui pochi conoscono
il significato: Fmi, Bce, Cdp, Cipe, Tares, Dpe, Def e via con altre
centinaia di sigle. Un altro terzo di parole è composto da
allocuzioni iniziatiche, che solo la casta può capire: pontieri,
sherpa, governo del presidente, peones, patto di stabilità.
Il restante 10% è in italiano, ma non sempre corretto, nella
grammatica, nella sintassi o nella dizione.
I TG insegnano ai nostri figli che studiare l'italiano a scuola
è del tutto inutile.
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