I TG del regime fanno male ai bambini (Guglielmo Colombi)

1. Tutti i TG sono uguali
Ogni TG di qualunque rete ha sempre lo stesso andamento. Prima una sbrodolata su quello che i politici hanno detto: su quello che hanno fatto o non fatto, nemmeno una parola. Poi una predica del Presidente della Repubblica e del Papa, che compaiono alla televisione italiana più di re Juan Carlos in Spagna e degli ayatollàh in Iran. Se non ci sono sciagure o omicidi, la cronaca segue le "notizie di stagione", come i "centri di interesse" della vecchia scuola elementare: a Natale lo shopping e le statuite del presepe di Napoli; a gennaio i saldi; a febbraio il Carnevale; in primavera le diete; d'estate le spiagge e i gelati. In tutto l'anno poi vengono seguite le feste della mamma, del papà, degli innamorati, del lavoro, dei bicentenari di tutte le armi. Naturalmente non c'è Tg senza marketta. Un libro, un disco, un film da promuovere non manca mai in un TG.

I TG insegnano ai nostri figli che c'è un solo mondo e un solo modo di raccontarlo, sempre uguale.

2. Tutti i TG sono di parte
Bastano le prime due o tre battute per capire a quale partito o corrente appartiene il direttore di un TG. Il modo di raccontare la notizia, l'enfasi o il sottotono, le omissioni denunciano visibilmente l'appartenenza del TG a qualche fazione politica. Ma dove l'obiettività sparisce del tutto è nella politica estera. Quando un governo straniero fa qualcosa che non piace alla NATO o agli USA, scattano le veline e la notizia viene data senza nemmeno l'ipotesi di sentire l'altra campana. Non abbiamo mai visto un'intervista a un membro del governo della Corea del Nord, dell'Iran, della Libia di Gheddafi, della Russia di Putin.

I TG insegnano ai nostri figli che la partigianeria è molto più importante della verità.

3. Tutti i TG sono "venditori" della pedagogia di regime
I TG sono i primi eredi del vecchio MinCulPop fascista, che aveva il compito di plasmare le menti degli italiani. La madre che uccide il proprio bambino è una "vittima della sofferenza". Il padre che uccide il figlio è sempre un "efferato assassino". La donna che tradisce il partner lo fa solo perchè è poco amata o trascurata. L'uomo che tradisce la partner è un incallito puttaniere. La beneficienza è un dovere a prescindere dal fatto che il 50, 60 a volte l'80% dei ricavi vada a beneficio dell'ente benefattore e non dei beneficiati. Lo sfruttamento dei minori è odioso quando viene rivolto da un padre cinese ai propri figli, nel suo negozio, ma diventa fantastico quando viene applicato negli shows televisivi, negli sport olimpici, nella moda. L'UE è cosa buona, senza dubbi o discussioni, senza sentire mai le ragioni di uno dei Paesi che hanno scelto di non farne parte.
Tutti questi e decine di altri concetti etici sono ripetuti sempre uguali in ogni TG.

I TG insegnano ai nostri figli cosa e come pensare (cioè l'ideologia del regime)

4. Tutti i TG parlano il tecninglese
La lingua italiana sta scomparendo dai TG. E non parliamo delle sgrammaticature che ormai vengono presentate come un vezzo. Un terzo delle parole è in inglese, persino nella moda, dove siamo i leaders mondiali. Un terzo delle parole è costituito da sigle di cui pochi conoscono il significato: Fmi, Bce, Cdp, Cipe, Tares, Dpe, Def e via con altre centinaia di sigle. Un altro terzo di parole è composto da allocuzioni iniziatiche, che solo la casta può capire: pontieri, sherpa, governo del presidente, peones, patto di stabilità. Il restante 10% è in italiano, ma non sempre corretto, nella grammatica, nella sintassi o nella dizione.

I TG insegnano ai nostri figli che studiare l'italiano a scuola è del tutto inutile.