Dal primo bacio all'amore eterno di EvaZenith
Sessuofobia puritana, vetero-cattolica e neo-vittoriana - 3 (Vedi anche 1 e 2 )

Dalla makkina dei mass media (tv, cinema, pubblicità e stampa) emerge una concezione dei rapporti fra i sessi che esprime chiaramente una sessuofobia puritana, vetero-cattolica e neo-vittoriana. Ogni giorno e ogni minuto del giorno i mass media predicano ricette per l'infelicità relazionale, sotto forma di moralismo benpensante.

Il primo contatto deve finire nel matrimonio

Due persone si incontrano, si interessano a vicenda, escono per una cena e conversano tranquillamente. Si scambiano i numeri tefonici. Magari ci scappa anche un bacio. Se il giorno dopo lui non telefona, è un puttaniere che gioca coi sentimenti delle donne. Se è lei che non telefona, è una poco di buono, superficiale e malfidata. Nessuno dei due è sfiorato dall'idea di non essere piaciuto, per qualche motivo. Se poi uno dei due vede l'altro, dopo una settimana, baciare una terza persona....apriti cielo ! E' un tradimento che merita immediate ritorsioni. Un bacio fra i puritani, i vetero-cattolici e i neo-vittoriani deve portare al matrimonio, altrimenti vuol dire che l'altro/a non è una persona seria.

Uno dei due telefona, e la coppia si accorda per un secondo/terzo incontro. Altra cena, cinema, conversazione. Magari ci scappa del petting o un accoppiameno in macchina. Da qui in poi, almeno uno dei due pensa di essere legato indissolubilmente. Nessuno prende in considerazione che l'approccio corporeo possa non avere incontrato i gusti dell'altro/a. Nessuno dei due considera che, in assenza di un legame formale, è normale che gli esseri umani esplorino relazioni diverse alla ricerca della persona giusta. L'aspetto corporeo e sessuale è centrale nella conoscenza di un potenziale partner. Non è possibile un legame duraturo fra persone che non si "conoscono" mentalmente, caratterialmente e sessualmente. Tuttavia, dopo un primo scambio sessuale il pensiero puritano, vetero-cattolico e neo-vittoriano conclude che il futuro sia deciso: fidanzamento, convivenza e matrimonio. Se la donna sparisce dopo il primo scambio sessuale, lui si sente autorizzato a pensare che sia una quasi-prostituta. Se è l'uomo che sparisce, lei ha la licenza di urlare ai quattro venti che è un verme, un traditore, uno sfruttatore, un violentatore.
A nessuno dei due viene in mente che la prima esperienza sessuale sia stata deludente. I due pensano di possedersi, e una relazione con un terzo soggetto viene già definito "tradimento", passibile delle peggiori punizioni.

La questione diventa anche più tragica nei casi di fidanzamento o convivenza. Dopo che fra i due è avviata una routine di incontri e scambi, verbali e sessuali, la possibilità di un mutamento di idee di lui o di lei è considerata una catastrofe. Nessuno dei due pensa che c'è una bella differenza fra l'incontro a una cena, qualche sporadico scambio sessuale e la routine del quotidiano. Una persona può apprezzare la compagnia di un'altra a frequenza saltuaria, ma considerare insopportabile una relazione abituale e routinaria.
Eppure il pensiero puritano, vetero-cattolico e neo-vittoriano identifica tout court il fidanzamento e la convivenza con il matrimonio o l'unione civile. I due sono certi di possedersi, e una relazione con un terzo soggetto viene definito "tradimento". Pedinamenti, controlli telefonici, scenate, ricatti, ritorsioni, maldicenze sono l'aspetto "leggero" di questa situazione, che purtroppo a volte arriva anche allo stalking e alla violenza.

Non bastano queste concezioni catastrofiche del pensiero unico post-moderno, instillato giorno dopo giorno dai mass media, a rendere la vita relazionale-sessuale un carcere pericoloso. Ci sono i tabù e le proibizioni.

Tabù e proibizioni

Il pensiero puritano, vetero-cattolico e i neo-vittoriani arriva a intrappolare gli esseri umnai in una rete di tabù e proibizioni che rendono la infelicità ineluttabile e la libertà impossibile. Queste regole naturalmente si applicano ai cittadini comuni. I membri dello star system ne sono esenti.

  1. Niente relazioni con soggetti accoppiati, fidanzati, conviventi o sposati
    Non solo è considerata infame una relazione con un partner sposato (il che avrebbe una qualche giustificazione), ma anche con una persona solo convivente, fidanzata e addirittura solo accoppiata. Il grottesco è che spesso non è la persona sposata, convivente, fidanzata o accoppiata ad essere più stigmatizzata. E' chi "si mette con" a rischiare maggiormente il linciaggio. Se è una donna diventa una puttana, una sciacquetta, una rovinafamiglie. Se è un uomo, viene definito vizioso, libertino, profittatore. Non potendo ricorrere ai metodi del Califfato, è esclusa la lapidazione, ma i "traditi" ricorrono a tutti i mezzi di ritorsione legali o illegali d'uso occidentale (fino al femminicidio o al "delitto d'onore").

  2. Niente relazioni con parenti (fino al terzo grado) o amici del partner, anche dopo la separazione
    Quando due si lasciano, dovrebbero disinteressarsi delle vicende sentimental-sessuali dell'altro. Invece no. Il pensiero puritano, vetero-cattolico e neo-vittoriano si nutre di proibizioni barbariche. Chi si mette con l'ex non può essere un amico o un parente (fino al terzo grado e oltre), come se la rottura creasse un cerchio invalicabile per l'intera tribù. In questi casi solitamente non si arriva a vendette sanguinose, ma si ricorre all'ostracismo e alla rottura dei rapporti fra i due clan, accompagnati dalla riprovazione dell'intera comunità.

  3. Niente relazioni con partners che hanno 5 anni in più o in meno
    Cinque anni di differenza fra i partners è il limite massimo dell'accettazione sociale. Se lui è più vecchio di 5 anni (per esempio, lei 18 e lui 28), richia l'accusa di pedofilo e violentatore. Se lei è più vecchia di 5 anni (per esempio, lui 21 e lei 31), passa subito come vampiro, plagiiatrice, e cacciatrice di dote.

  4. Niente relazioni con sottoposti, allievi, pazienti, personale di servizio, candidati a un lavoro (anche se maggiorenni)
    Le relazioni con sottoposti, allievi, pazienti, personale di servizio, candidati a un lavoro (anche se maggiorenni) sono considerate malissimo e rasentano sempre l'accusa di molestie e violenza. L'idea è che non sia permessa una relazione fra due persone che hanno diversi livelli di potere. Il potere non può essere fonte di desiderio, per chi non ne ha.
    Stranamente, il potere della ricchezza non viene cosiderato elemento di tabù, e nemmeno il potere della bellezza. Se un soggetto ricco (lui o lei) ne sposa uno povero, si tratta di una "bellissima favola" (al massimo, lui vivrà col sospetto di arrivista). Se un soggetto bellissimo ne sposa uno brutto, "i gusti sono gusti" (al massimo lei -se è bella- vivrà col sospetto di essere stata comprata).
    Invece il potere "psicologico" è sempre un tabù. L'amore è sempre escluso a priori. La segretaria col capo: lei è un'arrivista, lui un maiale. Il professore con l'allieva maggiorenne: lui è un pedofilo, lei una plagiata. Medico/terapeuta e paziente non possono che esere legati da una forma di plagio e sfruttamento di incapace. Cameriere o cameriera e datori di lavoro: i sottoposti sono vittime o arrivisti, i "padroni" sempre sadici profittatori (unica eccezione: i badanti sempre vampiri e i badati sempre vittime). Chi cerca lavoro (da maggiorenne) e chi lo offre, non possono avere una relazione: è a priori considerato ricatto. Non viene nemmeno presa in considerazione l'ipotesi che sia chi cerca lavoro ad offrire una prestazione sessuale in cambio del lavoro: anche in questo caso si tratta di ricatto del datore di lavoro.

  5. Niente relazioni con "stranieri"
    In Italia sono stranieri tutti quelli che abitano nel paese, nella provincia, nella regione limitrofa. Nordisti e sudisti sono stranieri. Poi ci sono quelli più stranieri di tutti: che hanno pelle di colore diverso dal bianco, lingua diversa dall'italiano, religione diversa da quella cattolica. Infine ci sono gli "stranierissimi": che hanno un sesso diverso da quello abitualmente accettato (omosessuali e transgenders).
    Qui avviene uno strano capovolgimento. La makkina dei mass media (tv, cinema, pubblicità e stampa) descrive queste relazioni con stranieri come cosa bella e buona, mentre la cultura popolare, ormai impregnata dalla sessuofobìa puritana, vetero-cattolica e neo-vittoriana, considera queste relazioni in modi che vanno dal sospetto, alla riprovazione, al disgusto (non di rado arrivando all'ostracismo o alla violenza).

Tutto questo, come nelle buone tradizioni della sessuofobìa puritana, vetero-cattolica e neo-vittoriana, è accompagnato da una realtà nella quale la prostituzione maschile e femminile è dilagante; la pornografia è una delle industrie più ricche del pianeta; la pedofilìa e la violenza carnale sono reati più frequenti dei furti e delle rapine.