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Nel 1990, le elezioni amministrative furono vinte con il 54% dal Fronte Islamico di Salvezza (FIS) di Abassi Madani e Ali Belhadj, che, guidato da Abdelkader Hachani dopo l'arresto dei primi due, si aggiudicò anche il primo turno delle successive elezioni politiche (26 dicembre 1991) in tutto il paese fuorché Algeri, il sud e l'est. Su 430 seggi 231 furono assegnati in questo modo: FIS 47,3% e 188 seggi, FLN 23,4% e 15, FFS 7,4% e 25, MSP 5,3% e 0, indipendenti 4,5% e 3, altre liste (tutte <3%) 12,1% e 0. Il secondo turno sarebbe stato un ballottaggio fra i due candidati più votati e avrebbe reso molto probabile una maggioranza dei due terzi al FIS, che avrebbe messo quest'ultimo in grado di modificare la costituzione laica.

L'11 gennaio 1992 l'esercito prese il potere con un colpo di Stato, rendendo inevitabili le dimissioni del presidente, che Chadli annunciò alla televisione. Con questo brusco arresto al processo di democratizzazione messo in atto da Chadli, il controllo del paese passò nelle mani di una giunta militare ("Supremo Consiglio di Sicurezza") che affidò la gestione politico amministrativa ad un "Supremo Comitato di Stato" di cinque membri (un militare, due del FLN e due indipendenti) guidato, su richiesta dei militari, dal vecchio resistente Muhammad Boudiaf, richiamato dall'esilio ma assassinato poi il 29 giugno 1992 e succeduto da Ali Kafi, fino al 30 gennaio 1994.

Le elezioni presidenziali del 15 aprile 1999 videro la vittoria di Abdelaziz Bouteflika, erede politico di Boumedienne e tuttora presidente. I risultati ufficiali gli assegnarono il 74% dei voti, ma tutti gli altri candidati si erano ritirati prima delle votazioni citando il rischio di brogli. (Fonte)

Col nome di Primavera Nera si designano gli eventi che ebbero inizio la primavera del 2001 in Cabilia (Algeria) e si protrassero per diversi mesi, nel corso dei quali si ebbero numerosi scontri tra giovani che manifestavano contro le ingiustizie e le forze di polizia algerine (soprattutto i gendarmi). I militari non esitarono a sparare contro i manifestanti disarmati, e si ebbe un gran numero di vittime (cifre ufficiali non sono mai state fornite, ma i morti superarono il centinaio).
La primavera araba
Le proteste in Algeria del 2010-2012 si sono verificate in numerose città della Algeria. Le proteste si inseriscono nel contesto delle proteste nel mondo arabo avvenute in numerosi Stati del Nordafrica e del Vicino Oriente tra la fine del 2010 e i primi mesi del 2011. I torbidi si rivolgono in principal modo contro il regime di Abdelaziz Bouteflika, presidente dal 1999. (Fonte)
Quarto mandato
Dopo l'ennesima modifica costituzionale, che gli permette di correre per un quarto mandato, il presidente Abdelaziz Bouteflika ha annunciato che si sarebbe ricandidato nonostante i seri problemi di salute. È apparso sempre in sedia a rotelle, molto indebolito e con la voce flebile, impegnandosi di persona molto raramente durante la campagna elettorale. Il 18 aprile 2014, è stato rieletto con l'81% dei voti, mentre Benflis si è piazzato al secondo posto con il 12,18%.[8] L'affluenza è stata del 51,7%, in calo rispetto al tasso di partecipazione del 74% nel 2009. Anche in questo caso vari partiti di opposizione hanno boicottato le elezioni, muovendo accuse di frodi elettorali.
NOTA: Come mai delle primavere algerine si è parlato così poco? Come mai abbiamo favorito un colpo di Stato in Egitto e una guerra in Siria, ma non siamo intevenuti in Algeria? Perchè la stampa occidentale tuona contro i mandati plurimi di Putin ed Erdogan ma non batte ciglio di fronte ai 4 mandati di Bouteflika (e Merkel) ?