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ELVIO FACHINELLI  

Si è spento poco prima dello scorso Natale, quasi in sordina, senza che neppure si sapesse che da lungo tempo era malato. Un tipo strano, per tanti aspetti; uno controcorrente; uno scienziato che cercava nell'applicazione pratica le conferme ai suoi punti di vista teorici. Si è congedato dalla vita nella stessa maniera, nel più alto rispetto per se stesso e per gli altri. In molti ha lasciato il rimpianto per non aver potuto salutarlo. Per tutti i suoi saggi restano come fonte di riflessione ed esempio di profonda comunicazione (ricordiamo "Il bambino dalle uova d'oro", "La freccia ferma", "Claustrofilia", "La mente estatica").