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HANDICAPPATI E SOCIETA': quali valori, quali diritti, quali doveri  

Il presente documento vuol essere un contributo per la riaffermazione dei diritti di cittadinanza degli handicappati (omissis):
  1. il lavoro è un valore che contribuisce a realizzare la persona umana, oltre che a fornire la possibilità di sostentamento, di produzione di materiali e quindi di autonomia;
  2. la società deve saper garantire a tutti i cittadini in grado di fornire prestazioni lavorative, piene o ridotte, il posto di lavoro e comunque la possibilità di un'occupazione confacente alle attitudini personali. In particolare il diritto al lavoro va difeso e sostenuto ancor più oggi per il cittadino handicappato;
  3. va rifiutata la sola, semplice e facile monetizzazione dell'handicap, quando l'handicap non elimina la capacità lavorativa della persona. Ciò porta all'annullamento del diritto alla persona a sentirsi viva, partecipe e protagonista secondo le sue possibilità e quelle della società in cui vive;
  4. ai fini del collocamento al lavoro è indispensabile superare il concetto limitativo dell'invalidità e sostituirlo con il concetto di capacità lavorativa;
  5. riconoscere che la persona handicappata ha piena o ridotta capacità lavorativa ripropone la centralità del diritto allo studio e alla formazione professionale;
  6. l'impegno della scuola non può limitarsi all'età dell'obbligo tanto più dopo la sentenza della Corte Costituzionale n.215/87;
  7. tutta la comunità sociale deve farsi carico della promozione e dell'integrazione della persona handicappata. Tale impegno (che prevede sostegno e aiuti alle famiglie con figli handicappati) può verificarsi solo in una società in cui i valori umani della persona hanno ancora un significato reale e non siano considerati, come sta succedendo, sogno di illusi e spreco di denaro;
  8. la scuola dell'obbligo ha un ruolo determinante nel processo di integrazione della persona handicappata. Le strutture formative (asili nido, scuole materne, elementari, medie) rappresentano l'istituzione che per prima ha aperto le barriere dell'isolamento e tradotto in normativa la filosofia dell'integrazione;
  9. non si può proclamare il valore intangibile della vita senza poi impegnarci a qualificare in umanità e dignità quella dei portatori di handicap;
  10. la comunità che sa offrire il meglio ai membri investe senza riserve risorse nel settore della prevenzione;
  11. eliminare ogni impedimento alla realizzazione personale e all'autonomia del portatore di handicap (fisico, psichico o sensoriale) è un modo per riabilitare globalmente la persona;
  12. di fondamentale importanza è la formazione di base e permanente degli operatori della sanità, della scuola, nella formazione professionale;
  13. grande impulso va dato alla ricerca che dovrebbe comprendere non solo il settore sanitario, ma estendersi a tutti i momenti della vita della persona handicappata;
  14. ogni persona, i gruppi, le associazioni possono svolgere un ruolo fondamentale di stimolo nei confronti dei partiti, dei sindacati e delle istituzioni per il riconoscimento dei diritti della persona handicappata.
Estratto dal n. 88 ottobre-dicembre 1989 di "Prospettive assistenziali" Per informazioni: AIAS, v. Valgioie 10 TO; Ass. Bambini Down, v.le delle Milizie 106 Roma