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Ero in ritardo sull'orario di lavoro e stavo aspettando il tram per recarmi
in ufficio, quando vidi una vecchietta che stava venendo alla fermata.
Le badai appena dato che non la conoscevo. Quando arrivò il tram
salimmo entrambi. Il veicolo, a parte il conducente, era deserto. Mi sedetti
e la vecchietta si sedette di fronte a me. Le feci un sorriso di convenienza
e presi a leggere il mio quotidiano. La vecchietta prese la borsa che
aveva tenuto sulle ginocchia e ne trasse un pacchetto rettangolare scuro.
Alzai lo sguardo e vidi che lei apriva il pacchetto e ne estraeva una
pistola. Rimasi di sasso. Abbassai il giornale e la fissai. Ora estraeva
delle pallottole e cercava di infilarle nel caricatore. Poi si accorse
che la guardavo. Mi rivolse un sorriso grinzoso e mi disse: "Sapete come
si carica?" Io la fissai con uno sguardo ebete e accennai di si. Lei allora
mi porse la pistola facendomi segno di caricarla. Per un attimo pensai
che doveva essere una pazza. Poi, vedendo il suo aspetto di buona donna
che pochi minuti prima probabilmente stava facendo le frittelle ai nipotini,
mi dissi che di sicuro aveva una folle paura dei ladri. Mentre caricavo
l'arma glielo domandai. "I ladri?" - mi rispose - "Certo che ho paura
dei ladri, ma non fino al punto di comprare una pistola. Questa è
per mia nuora". Ed io: "Volete dire che la regalate a vostra nuora per
difendersi dai malviventi?". E lei tranquillissima: "Non avete capito.
Questa è per ammazzare mia nuora!". La guardai. Era serissima e
non sembrava il tipo che scherzava. Ma d'altronde era impossibile che
parlasse sul serio. Glielo domandai e lei mi rispose che non stava scherzando;
poi si spiegò: "Vedete, mia nuora è una strega. Si è
presa mio figlio e lo tratta come uno schiavo. Va a letto con tutti, strapazza
il mio caro Ted, e fa di tutto per rendersi insopportabile. È convinta
di avere raggiunto un posto in alto e dorme sugli allori. Crede che ormai
nessuno possa dirle o farle nulla. Per questo io la ucciderò!".
La guardai. Decisamente era pazza: "E me lo dite così? Non sapete
che potrei andare alla polizia e riferire tutto?". Lei mi guardò
addolorata: "Oh, ma non potete farlo. Io mi sono fidata di voi dato che
avete una faccia da bravo ragazzo, proprio come il mio Ted. A proposito,
anche voi siete sposato?". Scossi la testa. Ero sposato ma non volevo
che mi domandasse se mi volevo sbarazzare di mia moglie. "Peccato - mi
disse - vi avrei potuto aiutare". Poi toccò sulla spalla il conducente.
"Scendo alla prossima". Io raccolsi il fiato e le dissi: "Non fatelo.
Andrò a dire tutto alla polizia e finirete in prigione!". Lei sorridendo
scosse la testa:" Mi sembravate un così bravo ragazzo! L'unico
inconveniente è che mi ci vuole un po' di allenamento prima di
ucciderla". Poi mi sparò.
BIPAS
IL CORPO
Nato da sogni antichi
da fantasie raccolte tra ulive e gelsi
il corpo non reca polvere
né sale il mare.
Ma i segni del passato
sospesi a un tremito di ciglia
dicono un'ansia
solo per ciechi e sordi indecifrabile.
Massimo Maisetti
COMUNICAZIONI
la tua voce mi parla di misure mai colme.
Il temporale sul filo lo spedisci a costo di scatti.
La sera tarda a venire preparo un brodo di lacerto e sorrisi.
Una minestra di riso e rimorsi.
Sminuzzo silenzi nel sugo di ieri.
Affetto cipolle nel passato ricordo.
Annacquo un po' la tristezza di oggi.
Salve, Signore, mi dia un'anima fresca.
Mi spiace, signora, d'ora in poi soltanto animelle!
Daniela Liviello
UNA PICCOLA ISOLA SUL LAGO
una piccola isola
pugno di terra e di roccia
manciata di foglie d'autunno
che incendiano l'ultimo sole
una canoa fende
l'onda di un lago
lastricato d'oro e d'argento
la neve delle montagne
guarda attonita
il primo vento d'inverno
che accarezza il tramonto di un uomo.
Terenzio Formenti