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LA PSICOTERAPIA FUNZIONALE CORPOREA
Larea della Psicologia corporea prende lavvio più di sessantanni fa dalle prime formulazioni di W. Reich sulla profonda interazione esistente fra psichico e somatico, fra struttura caratteriale e struttura muscolare. Le denominazioni storiche iniziali di Analisi del carattere e di Vegetoterapia sottolineano inoltre limportanza delle funzioni dellapparato autonomo nelle vicende emozionali e nelle alterazioni della personalità e del comportamento. Oggi assistiamo ad una rapida espansione nellambito delle psicoterapie e della psicologia clinica in genere, e ad un accostamento ad essa da parte anche dei modelli più tradizionali.
Gli incontri più significativi, per la definizione dellarea psico-corporea, e per lapprofondimento dei suoi rapporti di base, realizzati o da realizzare sono:
1°
Congresso Europeo di Psicoterapia corporea, Davos, settembre 87
1°
Simposio Internazionale su W. Reich: Storia di una rimozione
e il 1° Congresso Internazionale di Psicoterapia Funzionale, Napoli, ottobre
87
1°
Congresso Internazionale di Psicoterapia Corporea, Città del Mexico, dicembre
87
1°
Congresso Internazionale di Somatoterapia, Parigi, novembre 88
2°
Congresso Europeo di Psicoterapia Corporea, Seefeld, settembre 89
2°
Congresso Internazionale di Psicoterapia Corporea, Montreal, ottobre 90
2°
e 3° Congresso Internazionale di Somatoterapia, Montevideo, 1990 e Strasburgo
1991
2°
Congresso Internazionale di Psicoterapia funzionale e 1° Congresso Nazionale
di Psicoterapia Corporea, Napoli, maggio 90.
La
Psicoterapia Funzionale, ideata e messa a punto in 20 anni di attività e
ricerche da Luciano Rispoli (alla guida della Società Italiana di Psicoterapia
Funzionale e del Centro Studi W. Reich) rappresenta unimportante svolta
in questo cammino.
Il modello funzionale del Sé si avvale anche dei più recenti contributi
della psicologia, della biologia, della neurofisiologia, e in particolare
delle significative scoperte sulla vita perinatale del bambino. Esso fornisce
un contributo innovativo alle teorie della personalità e dello sviluppo
evolutivo dellinfanzia (oltre che alla clinica terapeutica) poiché
risistematizza, in un quadro complessivo ma ben delineato, le interazioni
fra i vari nuclei del Sé, tra i vari piani e sotto piani dello psichico
e del corporeo.
La Psicoterapia
Funzionale, infatti, si presenta come un sistema teorico articolato, comprensivo
di un modello di sviluppo evolutivo, di una teoria globale sulla struttura
della personalità, di unipotesi eziopatogenetica sullorigine
di alterazioni e disturbi, di una tecnica diagnostica e terapeutica, di
una metodologia sulla formazione.
Lo schema
funzionale del Sé supera limprecisione delle tipologie
e visualizza in 4 grandi aree tutti i processi psicocorporei:
1-
lAREA EMOTIVA (motivazioni e sentimenti)
2-
la FISIOLOGICA (tutti i sistemi e gli apparati interni)
3-
la POSTURALE (distretti muscolari, morfologia, posizioni)
4-
la COGNITIVO-SIMBOLICA (ricordi, razionalità, fantasie).
Tali
piani e sotto piani sono sin dallorigine (anche se in modo semplificato)
presenti, operanti e profondamente integrati nel bambino; solo successivamente
intervengono sconnessioni e squilibri nei nuclei del Sé. I disturbi allora
vengono dunque considerati come unalterazione complessiva del Sé e
dei suoi piani funzionali, rendendo comprensibile quali forme (e perché)
prenda lammalarsi della persona (psichiche, fisiche, psicosomatiche).
È possibile così intervenire sulla complessità della persona e in particolare
del corporeo non più a caso, né in modo fisso e preordinato, ma seguendo
le reali alterazioni del Sé di ogni individuo.
Questo sistema teorico-clinico permette inoltre di inquadrare da più angolazioni
il processo terapeutico stesso, contribuendo a comprendere quali siano le
aree funzionali toccate dai vari modelli e quali i meccanismi su cui agiscono
le differenti tecniche terapeutiche.
La
TERAPIA FUNZIONALE mira a riconnettere lì dove sono intervenute sconnessioni
(tra unarea e laltra o linterno della singola area) a
riespandere funzioni atrofizzate, a mobilizzare quelle sclerotizzate, secondo
un quadro ben definito per ciascuna situazione. Essa utilizza tutti i piani
e i sotto piani funzionali, ma in modo determinato e specifico.
La regressione funzionale utilizza le strategie e i percorsi più
adatti per giungere efficacemente sino ai nuclei più profondi della persona,
dove i processi ancora integrati e la modalità ancora intatta possono riprendere
il cammino interrotto verso il riequilibrarsi delle funzioni del Sé (miglioramento
dei sintomi rapido e duraturo, integrazione, espansione e sviluppo della
personalità). Lesplorazione di questi settori della Psicologia clinica
conduce ad una ridefinizione di concetti psicodinamici classici (campo transferale,
resistenze e meccanismi di difesa, interpretazione, acting, rimozione) e
allassunzione di nuove formulazioni (regressione psicosomatica, mobilità
funzionale, stratificazione emozionale, carattere modulare ed evolutivo
del processo terapeutico).
Larea della Psicoterapia Funzionale si è poi sviluppata con
ricerche e interventi anche nei campi della gestazione, nascita e prima
infanzia, della psicopedagogia e apprendimento, della metodologia dei gruppi,
dei servizi territoriali e della formazione, oltre che, naturalmente, nella
clinica in senso più stretto, sia per i disturbi più propriamente psichici
che per quelli di tipo psicosomatico, che come coadiuvante nella medicina
per le malattie considerate tradizionalmente di tipo organico.
Per
informazioni:
Dr.
LUCIANO RISPOLI,
direttore
della Società Italiana di Psicoterapia Funzionale e Corporea e del Centro
Studi W. Reich, Salita S. Filippo 1/c, Napoli 660284.