indice generale |
Sabato
15 febbraio a Bologna si è tenuta la prima riunione del neo-eletto CD nazionale
SIPS. I consiglieri era tutti presenti.
A partire da un documento presentato
dal Presidente Spaltro, si è sviluppato un dibattito che ha fatto verificare
un certo consenso su due punti in particolare:
1- la necessità per la SIPS di rinnovarsi completamente nella immagine, nella organizzazione interna e nelle sue attività;
2- l'ipotesi strategica di incamminarsi verso una struttura a rete, di tipo federativo.
Nel
concreto sono state prese parecchie decisioni, tutte all'unanimità ( a sottolineare
la volontà di dialogo costruttivo dei neo-Consiglieri). Anzitutto gli incarichi
politici: Guido Contessa è stato nominato Vice-Presidente Professionale
e Wally Festini Cucco Vice-Presidente Accademico; Rossi è stato incaricato
della Segreteria.
In secondo luogo sono state
decise parecchie tasks forces, ciascuna delle quali coordinata da un Consigliere;
per l'Ordine, Calvi; per le Divisioni, Celotti; per l'organizzazione congressuale
la delegata regionale Brillanti.
Infine è stata riattivata una Commissione Statuto che dovrà presentare al
CD una proposta entro la fine di settembre, ed è stato deciso un Congresso
Straordinario da attuare entro il 1992 a Milano (affidato alla Sezione lombarda).
Due decisioni in particolare ci sembrano importanti: entrambe proposte dal
Vice-Presidente Contessa e approvate all'unanimità.
La prima impegna il CD e Calvi, in quanto responsabile della task force
per l'Ordine, a difendere in ogni sede nazionale e presso i Ministeri il
principio della pariteticità fra professionisti ed accademici. Questo implica
che Calvi dovrà fare il possibile per riequilibrare vero la parità fra le
due componenti sia le Commissioni già al lavoro sia quelle in avvio.
La seconda dovrebbe risolvere la questione dei patrocini finora usata secondo
linee essenzialmente clientelari. È stato approvato il meccanismo automatico
che assegna il patrocinio nazionale alla SIPS a tutte le iniziative per
lo quali almeno 5 soci SIPS facciano richiesta. Lo stesso principio è stato
consigliato alla Sezioni e alle Divisioni. Questo provvedimento sancisce
che, fino a prova contraria, tutte le iniziative proposte e garantite da
soci SIPS sono meritevoli di patrocinio.
L'automatismo dovrebbe interrompere l'attuale andazzo per cui i soci si
dividono in due categorie: gli amici della nomenklatura, sempre meritevoli
di appoggi, citazioni, promozione e sostegni, e tutti gli altri, soci di
serie B.
Il fine il CD ha deliberato una nuova linea grafica, il rilancio della rivista
Psicologia Italiana (affidato a Spaltro e Festini Cucco) e di un Notiziario
bimestrale (incarico dato a Castellarin).
La riunione come si vede è stata molto produttiva e ha registrato un clima
positivo e costruttivo.
Naturalmente molti problemi non sono ancora stati affrontati e non
si tratta di scogli da poco. Basta dire che il passato CD non ha ancora
consegnato nemmeno una bozza di bilancio consuntivo per il 1991 e che del
Congresso di S. Marino non esiste l'ombra di un rendiconto (si ventila l'ipotesi
di un passivo di oltre 30 milioni!). Comunque restiamo in attesa dei futuri
eventi. Per intanto, come già NOI PSICOLOGIA fece per i precedenti CD diamo
a questo nuovo governo sei mesi di tempo e di tregua. Sei mesi per dimostrarci
che la SIPS ha ancora una opportunità di vita e che questi Consiglieri hanno
intenzioni serie. Nel frattempo, chiunque voglia segnalarci proposte o lamentele
sulla SIPS, ce le invii e le pubblicheremo.
Pur volendoci attenere a quanto stabilito (v. articolo a fianco) non possiamo trascurare di segnalare, al termine del mandato del CD in scadenza, alcuni "fatti" a nostro parere significativi della situazione generale della SIPS:
1- continua a permanere, nonostante i propositi espressi da vari CD - e quindi non solo da quello uscente - la disparità nella modalità di iscrizione alle Divisioni professionali: si passa così dall'assoluta, o quasi, assenza di formalità (in molti casi possono iscriversi anche i non soci SIPS), alla "puntigliosità" della Divisione di Psicologia Clinica. Quest'ultima richiede infatti: l'iscrizione all'Ordine degli Psicologi (il che significa esservi stati ammessi secondo l'art. 32); il conseguimento della laurea specifica da almeno 5 anni; l'avvenuta formazione (con un iter di almeno 4 anni) in psicoterapia e l'esercizio, ovviamente documentato, della professione come psicoterapeuta. Il curriculum, ovviamente documentato precisamente, deve inoltre essere sottoscritto da 2 membri ordinari della divisione, che siano soci SIPS da almeno 3 anni. ( e scusate se è poco!);
2- esiste dal '91 una "nuova" rivista - peraltro inviata saltuariamente - che risulta "del Consiglio dei Delegati Regionali": chi sono costoro? Quando lo Statuto è stato in tal senso modificato? Chi paga la pubblicazione? I soliti "candidi" soci che per le 100.000 annuali di quota associativa non vengono nemmeno informati della routine? (la rivista si chiama "ACTA");
3- nel '91 sono state fatte due Assemblee ordinarie a meno di un mese di distanza fra loro; e a tutt'oggi, nel '92, non si parla nemmeno di un incontro assembleare;
4- c'è poi una "strana" pubblicità su "ACTA": libri, riviste, convegni Il problema di fondo è: è vera pubblicità, intendo dire è pagata dai fruitori o, come parrebbe, si tratta di "cortesie" fatte fra amici? Perché, sarà un caso, ma coloro che "godono" degli spazi pubblicitari fanno anche parte di quella che in passato definimmo "nomenklatura". In altre parole si tratta di persone che in qualche misura gestiscono spazi ed iniziative diverse all'interno della SIPS;
5- a proposito, pare che i soci in ritardo col pagamento delle quote associative (personalmente non ho mai saputo che ci fosse una scadenza per il versamento, mentre è previsto che solo dopo 2 anni di non pagamento della quota, un socio perda la qualità di membro della SIPS) non avessero diritto a votare per il rinnovo del CD: come sempre a nessuno importa di rispettare i diritti dei più, ma invece conta far "passare" le proprie prepotenze!
6-
sarà, io credo, anche per questo che durante il triennio
dell'ultimo CD i soci si sono dimezzati: gli psicologi sono cittadini come
gli altri e quindi non brillano per il coraggio o il desiderio di far "trasparenti"
le situazioni: ma certo, pur allenati alle frustrazioni anche per il tipo
di lavoro che spesso svolgono, non praticano l'autodistruzione e, ragionevolmente,
evitano di "perseverare nell'errore".
Il passato è triste e grigio,
e devo dire che non ho molta fiducia neppure nel futuro
Ma la speranza
è l'ultima a morire e mi auguro che, almeno il nuovo CD, abbia il coraggio
di scendere nell'arena e di accettare il reale confronto coi soci, da qualsiasi
parte essi stiano.
Margherita Sberna