La storia della Rete da Usenet: le prime informazioni su Linux ed eBay (a cura di Vittorio Pasteris )

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Cercando in Google Groups per ricostruire la storia della Rete

Alcuni di mesi fa, alla fine del 2001, Google ha messo online Google Groups, un insieme "mostruoso" di 700 milioni di messaggi dai gruppi Usenet, che oggi probabilmente è quasi vicino al miliardo di messaggi. Lo slogan con cui Google ha lanciato il suo nuovo servizio è stato: "Goditi il viaggio all'indietro, all'età d'oro di Usenet". Google Groups è un altro incredibile Internet Heritage in cui è possibile pascolare in una smisurata quantità di messaggi postati nei Newsgroup dal 1981 a oggi. Questa eredità digitale deriva dall’acquisizione da parte di Google di Deja.com il noto e utilizzatissimo archivio di Usenet.

Google Groups permette ovviamente di compiere le necessarie ricerche in questo agglomerato di idee ove si trova un grande patrimonio di socialità, ma cercando bene anche pezzi piccoli o grandi della storia della Rete e dell’informatica, annunci importanti o fatti curiosi, "entrate in società" di personaggi che poi hanno fatto la storia di Internet.

È un affascinante viaggio a ritroso per capire come si comunicava ai tempi in cui c’era meno Web e più Usenet e probabilmente maggiore socialità in Rete. Dopo qualche mese di ricerche nell’archivione sono venuti a galla post storici, che riportiamo.

Scusate ne sapete qualcosa di Macintosh? (1982)

Bisogna partire dal 1982 per trovare un messaggio di un carneade Ron Fischer che chiede alla comunità Usenet se è vero quello che si dice in giro, e cioè che Apple sta lavorando a una versione del suo Lisa con un "fabolous graphic display" e un costo di circa 10 mila dollari. Un prezzo assolutamente pazzesco per un utente come l’autore del messaggio.

GNU generation (1983)

Irrompe nei newsgroup nel 1983 l’annuncio del grande Richard Stallman, che annuncia che a partire dal giorno del ringraziamento inizierà a lavorare un sistema Unix like chiamato GNU, che verrà rilasciato gratuitamente. Il post di RMS è già un manifesto programmatico del piano di lavoro per il futuro: produrre un kernel e un set di utilities che permettano di scrivere altri programmi. Segue la presentazione di Stallman che si autodescrive come "l’inventore dell’imitatissimo editor EMACS", nonché collaboratore del laboratorio di AI del MIT. Poi si iniziano ad assaporare i primi passi dell’Open Source o del Free software: "Considero che la regola aurea richieda che se mi piace un programma io devo condividerlo con altri che lo apprezzano". Quasi vent’anni dopo questo post, le sue idee hanno cambiato il modo di concepire il software.

Millenium Bug: chi era costui? (1985)

Un secondo carneade, tale Spencer Bolles, è stato colui che ha portato agli onori dei newsgroup il problema tanto (troppo?) temuto di fine millennio. Scrive Mr. Bolles: "Un mio amico mi ha posto una domanda interessante: dato che i computer sono nati nel ‘900 saranno preparati a capire le date dal 2000 in poi? Io non ci posso credere, perché mi sembra senza senso. Io pensavo che il mio amico scherzasse, ma sembrava vivamente preoccupato". E in effetti c’era da preoccuparsi. Il problema, come sappiamo, si è poi risolto, ma è costato qualche decina di milioni (di dollari).

Gopher: l’eroe mancato (1991)

I vecchi pionieri di Internet ricorderanno Gopher, lo strumento per navigare nei documenti inventato dall’Università del Minnesota, dove vivono simpatici roditori che si chiamano appunto gopher. Lo strumento non aveva molti fronzoli e scarso impatto grafico, ma era decisamente utile. È stato sostanzialmente ucciso dal WWW nato pochi mesi dopo. La sua struttura concettuale era simile al Web e permetteva di accedere a vari tipi di informazioni residenti su diversi computer attraverso un modello client–server. Gli autori del programma annunciano anche con il loro post che sarebbero state disponibili in rete le versioni client per Mac, PC e Next.

Permette mi chiamo Linus? Avrei un sistema operativo per voi (1991)

Sempre del 1991 è un post che ormai è considerato storico insieme al precedente di Stallman. Il cinque di ottobre del 1991 Linus Torvalds, dalla sua casa di Helsinki, probabilmente dopo una notte insonne a triturare codice, annuncia al mondo la versione 0.2 di quella che lui definisce "una versione simile a Minix per computer AT-386", quella che poi diventerà famosa con il suo nome, ovvero Linux. L’incipit del post è assolutamente da culto: "rimpiangete i tempi in cui gli uomini erano uomini veri e scrivevano il loro driver per le periferiche" e poi altre proposte di sfide intellettuali a cui avrebbe potuto dare la risposta partecipare al progetto di Linux. Di circa un anno dopo sarebbe stata una storica querelle fra lo stesso Linus e Andy Tanenbaum, l’autore di Minix, sul tema se Linux, con il suo kernel monolitico, fosse un sistema operativo obsoleto rispetto a Minix che cercava di utilizzare la filosofia microkernel

Lavoro a Ginevra e ho progettato uno strumento utile (1991)

Si vede tutto lo stile accademico e la metodologia di presentazione da scienziato nel post che ha presentato al mondo il Web da parte del suo creatore, Tim Berners Lee. "WorldWideWeb: Summary" è il subject e il testo è articolato con parole chiare e una gerarchia di concetti molto trasparente per rappresentare compiutamente il manifesto di quella che sarà la killer application di Internet. A leggere velocemente il testo di TBL tutto scorre così tranquillamente da sembrare terribilmente semplice. E proprio questa semplicità ha poi decretato il successo dell’idea dell’informatico del CERN ora diventato uno dei maggiori personaggi più influenti dalla sua posizione di direttore del consorzio W3C. Per saperne di più TBL consiglia di collegarsi a http://info.cern.ch che è passato alla storia per essere stato il primo server Web.

Vengo dagli USA e produco browser Web (1993 e 1994)

Vanno a braccetto i due post che Marc Andreessen lanciò sulla Rete a distanza di circa un anno e mezzo per diffondere la voce che il suo gruppo di lavoro, prima al NCSA e poi in una nuova start-up chiamata Mosaic Communications - dopo qualche mese diventata Netcape - aveva reso disponibili due nuovi browser. Il primo messaggio è quello relativo alla prima versione beta di Mosaic, strettamente riservata per gli utenti di alcuni dialetti Unix. Il messaggio è molto lungo dato che Andreessen scelse di descrivere estensivamente le maggiori features del loro nuovo prodotto. Un modo anche da vero Nerd per compiacersi della varie potenzialità del proprio lavoro. Il post successivo è invece relativo alla versione 0.9 beta di Netscape che viene descritto "ottimizzato per i modem a 14.4". Il ragazzone americano, che con il suo gruppo era diventato famoso in tutto il mondo dato che erano state scaricate milioni di copie del loro Mosaic, questa volta è molto più sintetico nel suo messaggio focalizzandosi su aspetti maggiormente legati al business che alla tecnologia.

Il Green Card Spam (1994)

Quasi tutti gli osservatori considerano il messaggio di Laurence Canter e Martha Siegel, avvocati in Phoenix, Arizona, il primo grande caso di spamming ovvero di invio massiccio di informazioni non richieste. In effetti, il loro messaggio finalizzato a ricercare clienti per i loro servizi di assistenza legale per la green card lottery per tentare di ottenere la cittadinanza americana, non era particolarmente lungo o intrusivo rispetto ai messaggi che siamo abituati a ricevere via e-mail oggi. Il fatto è che l’Internet di quei tempi era molto meno tollerante nei confronti di azioni contrarie alla netiquette e che i due avvocati americani avevano architettato un crossposting selvaggio che aveva coinvolto praticamente tutti i newsgroup più frequentati. Il loro "Green Card Spam" cambiò però Usenet per sempre e procurò ai suoi autori gloria, ma anche qualche grana seria.

Jeff cerca sviluppatori Unix (1994)

Il Jeff in questione non è un Jeff qualunque, ma Jeff Bezos, ovvero mister Amazon: amato, idolatrato, discusso, poi riamato inventore forse del maggior successo nell’e-commerce. Nel suo messaggio Bezos cerca una figura professionale tecnica in grado di realizzare la piattaforma di commercio elettronico di quella che lui descrive come una "well capitalized Seattle Start-up". Nello stipendio del personaggio ricercato, che oggi sarà probabilmente un milionario in dollari, vengono specificatamente descritte delle azioni societarie. Interessante notare la citazione di Alan Kay che chiude come signature il post: "E’ più facile inventare il futuro che prevederlo". Profetico!

Vuccumprà Ebay (1995)

Sembra davvero il banchetto telematico di un vuccumprà digitale il post di Pierre Omidyar, creatore del fenomeno Ebay, che con il suo messaggio mette a disposizione dei potenziali compratori i vari pezzi, alcuni assolutamente improbabili, pronti per il suo nascente sistema di aste online. Ci trovate un po’ di tutto: oggetti per maniaci di souvenir (da non perdere una foto autografata di Elizabeth Taylor e un poster di Michael Jackson), auto, moto e autoradio, aggeggi elettronici assortiti. Un vero bazar. Quello che poi diventerà davvero Ebay nel corso degli anni.