INTRODUZIONE __________________________________ 4
CAPITOLO I______________________________________ 9
1.1 Per una definizione del termine comunicazione_______
9
1.2 La teoria dellinformazione ed il modello di comunicazione
di Shannon e Weaver _____ 11
1.3 Dalla trasmissione allinterazione__________________ 22
CAPITOLO II____________________________________ 42
2.1 Alcune precisazioni metodologiche_________________ 42
2.2 Dinamiche protoaudiovisive ______________________ 45
2.3 La natura colta sul fatto________________________
50
2.3.1Le Avanguardie storiche ______________________
54
2.3.2 Il Burlesque (Slapstick comedy) _________________ 57
2.3.3 Dallo shock al sogno __________________________ 59
2.4 Tele-visione __________________________________ 62
2.4.1 Cenni di archeologia elettronica _________________ 63
2.4.2 Immagini televisive ed immagini cinematografiche __ 66
2.4.3 La televisione sta accesa come lacqua in bagno,
scorre come lacqua in cucina. (Orson Welles)___ 69
CAPITOLO III___________________________________ 76
3.1 Principali paradigmi sociologici nello studio delle comunicazioni
di massa ______________ 76
3.2 La Teoria ipodermica (o bullet theory) ____________
77
3.3 Lapproccio empirico-sperimentale (o della persuasione)
e lapproccio empirico sul campo ______ 80
3.4 La teoria funzionalista delle comunicazioni di massa ___ 83
3.5 La teoria critica________________________________ 85
3.6 La teoria culturologica __________________________ 88
3.7 Studio degli effetti a lungo termine e ipotesi dellagenda
setting___________________________ 90
CAPITOLO IV
___________________________________ 96
4.1 Pensiero visivo ________________________________ 96
4.2 Luoghi fisici e luoghi sociali _____________________ 104
4.2.1 Luoghi e comportamenti ______________________ 106
4.3 Il patto comunicativo __________________________ 113
4.3.1 La grammaticalizzazione della quotidianità________
119
CAPITOLO V ___________________________________ 123
5.1 Il contesto tecnico-amministrativo________________ 123
5.2 Gli obiettivi __________________________________ 125
5.3 Metodologia e metodi __________________________ 126
5.4 La diffusione del progetto_______________________ 128
5.5 I colloqui____________________________________ 132
5.6 I filmati_____________________________________ 135
5.7 Riprese e montaggio: alcune osservazioni generali ___ 146
BIBLIOGRAFIA _____________________________ 152
Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò
che è lassù nel cielo né di quanto è
quaggiù sulla terra, né di ciò che è
nelle acque sotto la terra. Libro dellÈsodo 20,
4-5 (corsivo nostro).
Dio crea luomo a sua immagine ma alluomo viene proibito
di farsi unimmagine di Dio e la proibizione del Signore si
spinge oltre, è accurata, meticolosa, non lascia zone franche:
non sono ammesse immagini perché non sono ammessi idoli.
Tanta forza nellinterdizione tradisce linquietudine,
la consapevolezza del rischio, rivela il timore; solo in secondo
luogo Dio interdice la pronunzia vana del suo nome, solo dopo aver
rivendicato la propria unicità di fronte ad ogni idolo fabbricato
dalluomo, solo dopo aver confessato la sua gelosia di fronte
ad ogni immagine altra che il suo popolo possa costruire e adorare
al suo posto.
Pare non esserci soluzione di continuità fra immagini ed
idolatria, fra immagini e sottomissione. Quello che è certo
è che non si dà immagine senza sguardo, senza qualcuno
che guardi e se colui che costruisce le proprie immagini corre il
rischio di essere accusato di idolatria, colui che si limita a guardare
le immagini costruite da altri corre il rischio dellasservimento.
Si provi dunque a pensare al diluvio di immagini che in queste migliaia
di anni, nonostante tutto, si sono susseguite, a come sono state
scolpite, dipinte, fotografate, a come abbiano cominciato a muoversi,
inarrestabili, tanto che ora
è impossibile non guardare. E guardare non è solo
percepire passivamente, è interpretare, organizzare lesperienza,
dare un ordine al visibile (fin dove si vede).
Si può provare allora ad ipotizzare che, se identifichiamo
una condizione di libertà assoluta nellessere consapevoli
di ciò che si vuole e dunque qualunque immagine del mondo
intervenga a limitare od offuscare la nostra
consapevolezza, limita necessariamente la nostra libertà,
costruire le proprie immagini, potrebbe essere il modo, per una
volta, di ritagliare a sé stessi un frammento di libertà
condizionata.