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COSTITUZIONE
UE
Se la costituzione europea verrà approvata così come
proposta, tra poco ci ritroveremo a vivere in un
Europa militarista e disposta alla guerra preventiva
e non potremo nemmeno lamentarci. Una manciata di persone
prenderanno le decisioni senza che su di esse venga
esercitato alcun controllo nè del parlamento europeo
né dei parlamenti nazionali.
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Generalmente
la costituzione è un documento che definisce l'assetto
fondamentale di uno stato o di un insieme di stati,
le sue funzioni e i diritti fondamentali dei suoi cittadini.
Abbiamo mai sentito parlare di una costituzione che
obbliga gli stati partecipanti ad aumentare la loro
capacità militare? In una costituzione che si definisce
democratica, abbiamo mai pensato che un parlamento debba
essere solo informato o consultato dagli organi decisionali
ma che non conti niente nel processo decisionale e di
approvazione delle politiche?
Se pensiamo che tutto questo sia possibile,
questo articolo è da leggere (o, se si preferisce, è
da leggere l'intero "Progetto di trattato che istituisce
una Costituzione Europea" - 265 pagine -, al sito https://www.europarl.europa.eu/about-parliament/it/in-the-past/the-parliament-and-the-treaties/draft-treaty-establishing-a-constitution-for-europe),
dal momento che nell'arco di poco tempo, ci ritroveremo
a vivere in un Europa militarista, disposta alla guerra
preventiva e non potremo nemmeno lamentarci. Se questa
costituzione verrà approvata, una manciata di persone
prenderanno decisioni a livello europeo senza che su
di esse venga esercitato alcun controllo parlamentare.
Le decisioni adottate dal Consiglio dei Ministri non
saranno soggette né alla votazione del parlamento europeo
né a quella dei parlamenti nazionali (ad esempio potranno
prendere la decisione di invadere qualsiasi stato del
pianeta senza ricorrere al dibattito né all'avallo del
parlamento). In tal modo si sta plasmando un potere
a livello europeo che sfugge a qualsiasi forma di controllo
minimo fosse anche formale.
Inoltre tutto ciò, verrà legittimato
da una Costituzione "Sacra", colma di eufemismi quali
Libertà, Democrazia, Dignità Umana ecc. Coloro che oseranno
mettere in discussione questa Bibbia saranno etichettati
come maledetti terroristi. Quali sono i valori utili
alla vendita di una costituzione europea?
L' articolo 2 fa riferimento ai valori
dell'Unione. "L'unione si fonda sui valori della dignità
umana, della libertà, dell'uguaglianza, dello Stato
di Diritto e del rispetto dei diritti umani. Questi
valori sono comuni a tutti gli Stati membri in una società
fondata sul pluralismo, sulla tolleranza, sulla giustizia,
sulla solidarietà e sulla non discriminazione." (articolo
1.2)
Però, come già sappiamo, migliaia di
iracheni sono morti in nome di questi valori e perciò
non dobbiamo riporre troppa fiducia nelle belle parole.
Se leggiamo attentamente questa bozza costituzionale
e la paragoniamo ad altri documenti già approvati, ci
rendiamo conto che la realtà è ben diversa.
L'articolo 3 definisce gli obbiettivi
dell'Unione Europea: tra questi vi è: "Nelle sue relazioni
col resto del mondo, l'Unione afferma e promuove i suoi
valori e i suoi interessi." "Tali obiettivi verranno
perseguiti con i mezzi appropriati, in ragione delle
competenze attribuite all'Unione dalla Costituzione".
Una delle "competenze fondamentali" della "Nuova Europa"
(al fine di promuovere i suoi valori e interessi) è
la Politica Estera di Sicurezza Comune (PESC) incluso
la politica di difesa comune.
"L'Unione ha competenza per la definizione
e l'attuazione di una politica estera e di sicurezza
comune, compresa la definizione progressiva di una politica
di difesa comune" (Articolo I.11 par. 4)
"La politica di sicurezza e di difesa
comune comprende la graduale definizione di una politica
di difesa comune dell'Unione." (Articolo I-40 par.2)
Quale sarà l'assetto futuro della politica
europea di sicurezza e di difesa comune? Il Consiglio
Europea (integrato dai capi di stato e di governo oltre
al ministro degli Esteri Javier Solana) "definirà gli
orientamenti generali della politica estera e di difesa
comune, incluso questioni che avranno ripercussioni
nell'ambito della difesa." Il Consiglio dei Ministri
(in questo caso quelli degli Esteri presieduto dal ministro
europeo degli Esteri Javier Solana) "adotterà le misure
necessarie a livello europeo per definire ed attuare
la politica estera e di sicurezza comune." Inoltre gli
Stati Membri avranno l'obbligo di apportare i mezzi
militari necessari. "Gli Stati Membri mettono a disposizione
dell'Unione, per l'attuazione della politica di sicurezza
e di difesa comune, capacità civili e militari per contribuire
al conseguimento obbiettivi definiti dal Consiglio dei
Ministri" (articolo i.40 par3)
E il parlamento, presunto fondamento
della democrazia? Questo avrà solo il ruolo di spettatore
che ogni tanto potrà dare la sua opinione ma che non
avrà alcun potere decisionale. "Il Parlamento Europeo
è consultato regolarmente sui principali aspetti e sulle
scelte fondamentali della politica di sicurezza e di
difesa comune ed è tenuto al corrente della sua evoluzione"
(Articolo I.40 par.8)
E nel caso in cui uno stato avesse delle
obiezioni in merito? Nessun parlamento nazionale e ancor
meno nessun cittadino, secondo questa costituzione,
potrà opporsi alle decisioni in ambito di politica estera
e sicurezza comune. "Gli Stati Membri sostengono attivamente
e senza riserve la politica estera e di difesa comune
dell'Unione in uno spirito di lealtà e di solidarietà
reciproca e rispettano gli atti adottati dell'Unione
in questo ettore. Si astengono da qualsiasi azione contraria
agli interessi dell'Unione o tale da nuocere alla sua
efficacia" (Articolo I.15 par2).
Quale sarà l'assetto di tale politica
di sicurezza e di difesa comune? "Gli Stati membri si
impegnano a migliorare progressivamente le loro capacità
militari" (Articolo I.40 par.3)
Inoltre verrà creata un'agenzia di armamenti
(formata da militari e delegati provenienti dalle principali
multinazionali produttrici di armi?) che farà da consulente
per la valutazione del miglioramento delle capacità
militari. Il Parlamento al riguardo non è stato menzionato.
"E' istituita un'Agenzia Europea per gli armamenti,
la ricerca e le capacità militari incaricata...di partecipare
alla definizione di una politica europea delle capacità
e degli armamenti, e di assistere il Consiglio dei Ministri
nella valutazione del miglioramento delle capacità militari"
(Articolo I.40 par.3)
In secondo luogo, gli Stati Membri "Neutrali"
che non fanno parte della NATO (Finlandia, Svezia, Austria
e Irlanda) diventeranno "membri impliciti" quando verrà
stabilito in anticipo che la politica di sicurezza e
di difesa comune sarà compatibile con quella della NATO.
"La politica dell'Unione, a norma del presente articolo,
non pregiudica il carattere specifico della politica
di sicurezza e di difesa propria di alcuni Stati Membri,
rispetta gli obblighi derivannti dal Trattato dell'
Atlantico del Nord per alcuni Stati Membri che ritengono
che la loroa difesa comunesi realizzi tramite l'Organizzazione
del Trattato del Nordatlantico, ed è compatibile con
la politica di sicurezza e di difesa comune adottata
in tale contesto. (Articolo I.40 par2).
Le truppe militari europee verranno create
per la difesa dell'Europa? No, le truppe potranno operare
in tutto il mondo. "L'Unione può avvalersi di tali mezzi
in missioni al suo esterno". (Articolo I.40 par1)
Inoltre le forze armate dell'Unione dovranno
rendersi disponibili per le missioni in cui è previsto
l'intervento di forze per la gestione della crisi, incluse
le missione per il ripristino della pace "Tutte queste
missioni possono contribuire alla lotta contro il terrorismo,
anche tramite il sostegno a Stati terzi per combattere
il terrorismo sul loro territorio." (Articolo III,210
par1)
Chi decide un intervento militare? Ovviamente
nessun parlamento nazionale. "Quando una situazione
internazionale richiede un intervento operativo dell'
Unione, il Consiglio dei Ministri adotta le decisioni
europee necessarie. Tali decisioni stabiliscono gli
obiettivi, la portata, i mezzi di cui l' Unione deve
disporre e le condizioni di attuazione dell'azione e,
se necessario, la durata." (Articolo III.198 par.1)
A questo punto, come al solito, nessuno
Stato Membro potrà obiettare. "Tali decisioni europee
vincolano gli Stati Membri nelle prese di posizione
e nello svolgimento dell'azione" (Articolo III.198 par
1)
Si sa qualcosa riguardo gli obiettivi
del Consiglio dei Ministri in seno alla politica di
sicurezza e difesa comune? Esiste già un documento STATEGIA
EUROPEA DI SICUREZZA" approvato al vertice europeo di
Salonicco, redatto da Javier Solana e intitolato " Un'Europa
Unita assicura un mondo migliore".
I tre obiettivi strategici per l'Unione
sono definiti come segue: Primo, possiamo dare il nostro
speciale contributo alla stabilità e alla buona governance
dei paesi vicini ai nostri confini. Secondo, dobbiamo
costruire, a livello generale, un ordine internazionale
che si fondi su un multilateralismo effettivo. Infine,
dobbiamo fronteggiare le minacce vecchie e nuove. "Ma
qual è la fonte di tanto pericolo per l'Unione? "Le
minacce della nuova era provengono da lontano. Nell'epoca
della globalizzazione, le minacce lontane possono essere
inquietanti alla stregua di quelle vicine. Le attività
nucleari della Corea del Nord, i pericoli nucleari del
Sud Est Asiatico e la proliferazione di armi del Medio
Oriente sono motivo di preoccupazione per l'Europa".
Quali saranno gli alleati? Che domande,
gli Stati Uniti ovviamente, uniti nella lotta per il
BENE del Mondo. "Insieme, gli Stati Uniti e l'Unione
Europea possono rappresentare una forza straordinaria
per il BENE del mondo"
E quando si dovrà intervenire? "Sempre
"caso mai" o, in altre parole, la GUERRA PREVENTIVA:
"Il nostro concetto tradizionale di autodifesa fino
alla fine della guerra fredda, si basava sul pericolo
dell'invasione nemica. Ma con l'avvento delle nuove
minacce, la prima linea di difesa si troverà spesso
e volentieri al di fuori dei nostri confini. Le minacce
della nuova era sono minacce dinamiche. Se non si fronteggiano,
diventeranno ancora più pericolose. Ciò vuol dire che
dobbiamo prepararci ad agire prima che scoppi una crisi."
Quali saranno i costi di tutto questo?
"Una Unione di 25 Stati Membri la cui spesa complessiva
per la difesa ammonta a 160 miliardi di euro dovrebbe
avere la capacità di realizzare, se necessario, diverse
operazioni simultaneamente. Dobbiamo mettere a punto
una strategia che favorisca un intervento, rapido, tempestivo
e se necessario, incisivo."
Per fare un paragone, nel 2000, i paesi
in via di sviluppo hanno ricevuto dall'insieme di tutti
i paesi ricchi una somma pari a soli 31.625 milioni
di dollari (secondo il rapporto PNUD 2002) mentre con
meno di un terzo di questi 160 miliardi secondo lo stesso
PNUD, si potrebbe raggiungere l' accesso universale
all'alimentazione, alla sanità pubblica, ad un ambiente
sano per le nascite, all'accesso universale alle risorse
idriche e agli impianti di risanamento, all'accesso
universale all'insegnamento di primo livello per tutti
i paesi del mondo. La risoluzione ai problemi fondamentali
dei paesi del terzo mondo afflitti da secoli di conquiste,
razzie, colonialismo e interventi militari in nome dei
soliti principi di libertà e civiltà, risulterebbe un
contributo molto più efficace per la difesa e la sicurezza
dell'Unione. Però questo non garantisce la sicurezza
della prepotenza, della forza militare e soprattutto
dei benefici millenari ottenuti grazie allo sfruttamento
della miseria.
In fin dei conti, è la sicurezza
di questi benefici la cosa che conta di più. Anche
la costituzione contribuisce a promuovere il concetto
capitalista di Libero Mercato a rango di dovere
costituzionale. "Il Parlamento Europeo e il Consiglio
dei Ministri cercheranno di soddisfare l'obbiettivo
della libera circolazione di capitali tra Stati
Membri e paesi terzi al più alto grado possibile
e senza pregiudicare le altre disposizioni previste
dalla Costituzione." (Articolo III.46 par)
Ma questa è un'altra storia. O no?
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