PSIPOL
è un gruppo di riflessione e consulenza, non solo sul senso
e le prospettive, ma soprattutto sugli strumenti tecnici dell'agire
politico. La politica è definita in molti modi, ed in questa
epoca di transizione l'intero Occidente riflette sui valori, la
direzione, il significato dei sistemi di convivenza ereditati
dalla Modernità. Dove la riflessione è ancora all'inizio
è nei dispositivi tecnici. C'e' qualcosa di paradossale
nel fatto che la vita politica sia ancora tecnicamente gestita
in modo non molto diverso dalle sue origini, oltre 2 secoli or
sono. I modi di raccolta e gestione del consenso, i sistemi elettorali,
i metodi di costruzione delle decisioni politiche, non sono tanto
diversi da quelli usati dalle democrazie occidentali, da Lincoln
a Giolitti. La politica, cioè il modo con cui gli uomini
organizzano la convivenza collettiva, sembra il comparto della
civilizzazione umana meno toccato dai cambiamenti prodotti dalla
macchina a vapore, l'aeroplano, la televisione, le tecnologie
informatiche. Non sarà forse anche questo uno dei motivi
per cui oggi la politica sembra asservita all'amministrazione
o peggio, alla contabilità? Mai come oggi la scena politica
è stata dominata da ragionieri e banchieri. PSIPOL non
vuole fare politica, nel senso di ricercare il consenso o il potere,
ma vuole essere d'aiuto a coloro che la fanno a tutti i livelli
(anche a quello di semplice cittadino). L'aiuto offerto si basa
su semplici premesse:
L'agire
politico non può avere come unico riferimento gli interessi
materiali e la contabilità, cioè l'economia. Esso
si basa anche sugli interessi immateriali e l'estetica, cioè
la psichìa
Le
scelte politiche, riguardando valori che sono fra loro incomparabili,
non possono che essere il frutto di conflitti o negoziazioni fra
gli attori
Le
decisioni politiche e le loro applicazioni richiedono strumenti
tecnici, la cui attualità ed efficacia sono decisive.