Mirco Marchetti il 8/2/2003, alle ore
12 ha scritto:
Bene ragazzi!
Sono contento che qualche cosa inizi a muoversi. Per parte mia cerco
pure di pubblicizzare Psicopoli su altri siti o coinvolgere persone
che conosco al dibattitio. Ho ricevuto pure delle e-mail molto carine
e, ringrazio. Ciò detto, sono molto vicino pure io al pensiero
del Senatore zero, mi piace la carta dei valori, credo che nello stilarla
si debba avere la più larga partecipazione comunitaria possibile.
La Sintesi non può che essere affidata per ciò a Sinestesys,
che funge da centro di raccordo delle varie tesi. Non so se vi siete
letti il rapporto su Agenda21 per Urbino, mi piacerebbe sapere cosa
ne pensate e le perplessità che nutrite. In oltre occorre secondo
me coinvolgere nel lavoro di Agenda "Synaptica", quale istanza
che si occupa di "comunicazioni con l'interno e l'esterno".
Synaptica infatti dovrebbe a mio parere avere un ruolo fondamentale
nel raccordare le ragioni delle parti. Come attore agente all'interno
di Agenda, e come rappresentante di una istanza inserita in un contesto
comunitario qual'è per l'appunto psicopolis, mi sento in dovere
di essere portatore di più voci, di manifestare eventuali perplessità,
perchè sia chiaro che, se ho scelto di non partecipare come
singolo individuo è perchè nutro grandi speranze, anche
in fatto di proposizioni, in voi ed in psicopolis. Ho bisogno dunque
di consigli, di collaborazioni, di aiuto. Sapete che quando ho detto
che mi presentavo a nome di una comunità virtuale ho visto
negli occhi di alcuni partecipanti lo stesso sguardo che si lancia
verso lo straniero. Non so se in questa veste noi si possa essere
considerati i primi, dalle mie parti sicuramente è cosi, ora
sta a noi mostrare l'efficacia del mezzo, saper coinvolgere, lavorare
su più versanti, stimolare il confronto. Mostriamo la nostra
grandezza. Devo un grazie a Franchino Bellizzi, a wildwest, al senatore
zero, ad adamus, a Ektor Georgiakis, alla segreteria e...a tutti.
Vi voglio bene, anche se a volte mi inalbero, vogliate scusarmi per
questo ma, sono di natura un passionale! mirco
F.Bellizzi il 8/2/2003, alle ore 1 ha scritto:
Sì e no
Mi piace questo attivismo e concordo su alcune proposte. Anche se
per decidere dovremmo avere testi concreti (bella l'idea della carta
dei valori). Non cocordo sulle misure repressive. Secondo me se
vincoliamo a partecipare, restiamo in 4 come tanti Partiti !
s.zero il 7/2/2003, alle ore 14 ha scritto:
riporto mio intervento in senato
sono con il senatore temistocle per l'assunzione di tutte le responsabilità
che genereà la nostra azione! e vorrei che il testo da presentare
alla Corte avesse al suo interno i seguenti punti: 1-Esclusione
dei senatori che non parteciino attivimente alla creazione della
comunità 2-predisposizione di di una serie di proposte per
le istanze sui cui ragionare per "imparare ad imparare"
e per esempio:a-creazione di una carta valori per il senato;b-riflessione
sulla scultura sociale con criteri estetici per artificia; c-azione
per synaptica al fine di creare contatti per far avere effetti reli
sul modo da parte di psicopolis 3-redazione di un'e-mail da mandare
a tutti cittadini in cui si divulgassero le decisioni della corte
d'equità e si riportassero, come stimolo, i punti di cui
sopra agendo quindi in modo costruttivo e stimolante 4-estensione
dei criteri di partecipazioni adottati nel senato atutte le altre
istanze della comunità attendo risposte p.s..pubblicherò
questo intervento anche in accademia con la quale mi piacerebbe
collaborare per la stesura della carta valori. attendo risposte
(s.zero)
s. zero il 6/2/2003, alle ore 18 ha scritto:
agire la comunità
agire la comunità vuol dire fare in modo che in essa si generi
un movimento di apprendimento, la mia proposta circa l'espulsione
dei senatori ha la funzione di un frontiera/barriera di apprendimento,
per imparare ad esempio ad usare la partecipazione come strumento
di appartenenza, non è quindi fondamentale il verdetto come
contenuto, quanto il processo che si instaurerebbe. Rifletto inoltre
che il senato ha funzione di indirizzo e visione per l'intera comunità,
ecco il primo tentativo di interazione! penso che questo sia quello
che il senato deve fare (zero)
senatore zero il 6/2/2003, alle ore 17 ha scritto:
mi spiego....
Il mio intervento nasce da una semplice costatazione: ci troviamo
catapultati in un realtà virtuale genrata da un "DEUS"
(che identifico con i fondatori di psicopolis) i quali gestiscono
la realtà in modo attento e dinamico, noi, creature che si
muovono all'interno della realtà generata, non ci siamo ancora
affrancati dalla linea dei "creatori", l'unico modo per
farlo è realizzare un'identà dei cittadini, e lo strumento
datoci è quello delle istanze, che dobbiamo, per mandato
implicito dei creatori,conoscere e sviluppare da qui la necessità
di agire la nostra comunità (zero
wildwest il 6/2/2003, alle ore 13 ha scritto:
Fare, non punire
La proposta del senatore Zero non mi trova d'accordo. Il solo modo
di attirare la partecipazione è mostrarsi attivi. Mirco ha
lanciato nuove pagine su Akkademia: perche' zero non fa altrattanto
su Senato?
Mirco Marchetti il 5/2/2003, alle ore 22 ha scritto:
INVITO
Vi invito a visitare, tra le "Pagine" di akkademia, il
sito in cui si parla di Agenda21 per Urbino a cui partecipo in rappresentanza
di Psicopolis, e nella fattispecie di Akkademia. Potete leggere
anche il rapporto dell'ultimo incontro linkabile. Rapporto in cui
potrete quindi avere visione degli altri attori intervenuti e che
interverranno ad Agenda. Se doveste avere delle perplessità,
ma pure idee innovative riguardo un tema specifico, siete pregati
di postarlo in bacheca. Ah! dimenticavo..se volete potete pure visitare
il mio sito sugli anziani, di cui al momento è disponibile
solo la home page, pure da li potrete raggiungere il sito di Agenda21.
Mi riprometto di inserire quanto prima le parti mancanti al sito
in questione. Colgo infine l'occasione per ringraziare un laborioso
e silente "Popolo nero" a cui mando un bacio e dico....non
finisce mica qui! mirco
Mirco Marchetti il 5/2/2003, alle ore 22 ha scritto:
Lusingato!
Sono lusingato, caro senatore, dal tuo accostamento della mia persona
alla "luce", e non nascondo che la tua esternazione se
da una parte mi inorgoglisce, dall'altra mi imbarazza. Detto questo,
rimarco che vincolare l'appartenenza comunitaria ad un minimo di
impegno al confronto sia auspicabile, e l'auspicio lo si fa in nome
della stima e della considerazione che si possono nutrire per le
altre persone. Infatti i nostri interventi, il tuo, il mio e quello
dell'altro senatore, per una sorta di paradosso argomentativo tenderebbero
ad escludere coloro che si autoescludono. La cittadinanza conferita
fungerebbe da rinforzo per coloro che si adoperano alla crescita.
Potremmo porla come "Norma transitoria", oppure come "Norma
provocatoria" di agibilità, ma dietro questi condizionali
credo che il mio intervento divenga un tantino ermetico. Credo invece,
caro senatore, che ci si debba adoperare affinché queste
nostre proposte giungano alle orecchie di tutti, anche di coloro
che, essendosi iscritti alla comunità, nel tempo hanno visto
affievolirsi l'entusiasmo. Occorre arrivare ad una decisione il
più largamente condivisa insomma, questo è il mio
auspicio. Bene per la "corte di equità", rivolgendoci
a lei le conferiremmo implicitamente le prerogative che, all'atto
dell'iscrizione istanziali, i cittadini hanno sotoscritto. Rivolgendoci
alla Corte per un contenzioso di siffatta natura in pratica le riconosciamo
la specifica competenza. Credimi comunque, vi sono delle persone
che appartengono alla comunità e che lavorano in una maniera
strabiliante. A giorni annuncerò la creazione di un mio sito,
che ti inviterò a visitare, e che è opera di cittadini
forse meno visibili di me, ma molto più operativi. Io ho
potuto esperimentarlo in questi giorni. Credo, per lo meno ho imparato
anche questo da loro, che a volte per aver risposte adeguate occorre
formulare le giuste domande. Tu comunque vai avanti, io collaborerò
con te, sai che gli intenti sono medesimi. Vogliamo vedere se è
possibile avvisare di questa iniziativa gli altri cittadini? Magari
via e-mail? Che ne pensi? ciao a te e Black People....mirco
senatore zero il 5/2/2003, alle ore 17 ha scritto:
inoltre
stiamo preparando un quesito da presentare alla corte di equità
per estromettere dal senato tutti quei senatori che non partecipino
almeno una volta al mese alle riflessioni sulla comunità..attendiamo
adesioni e magari l'estensione di questa regola a tutta la comunità
di psicopolis (ciao zero)
senatore zero il 5/2/2003, alle ore 17 ha scritto:
mirco è una luce in psicoplis!
sono zero, senatore del senato magistrale, che vaga per le istanze
conme un'esploratore alla ricerca di un lumino di vitalità
in una comunità che non cresce. Non posso che ringraziare
di cuore il pimo accademico in grado di essere motore reale nel
piattume di un'intellettualismo morente. Assieme al senatore temistocle
stiamo ragionando sulla necessità di far imparare psicopolis
ad imparare e a muovere i primi passi; per prima cosa riteniamo
fondamentali che le istanzi si qualificono e prendano coscienza
della loro diversità,come fare ? la nostra risposta è
tramite l'azione...il dibattito è aperto e la voglia di sfondare
il muro dell'inerzia è enorme psicopolis deve imparare a
muoversi e ad avere effetti reali nel mondo... ringrazio quindi
mirco che con coraggio stà "agendo la comunità
e non solo parlando della comunità (un saluto zero)
Mirco Marchetti il 2/2/2003, alle ore 19 ha scritto:
Non ho visto, ma....
Devo dire di aver visto poche volte la trasmissione a cui ti riferisci,
e non sapevo che il soggetto facesse l'animatore turistico. Purtroppo
l'animazione è spesso confusa con l'intrattenimento, e l'animatore
viene spesso ad assumere il ruolo di pagliaccio della situazione.
Pur tuttavia non mi pare che, nella maggior parte dei casi, l'animatore
sia in grado di dirigere su ambiti dignitosi la professione. Spesso
non vi è progettualità, né un piano d'azione.
L'animazione è incentrata sul "far fare" e animare
significa animare i bisogni. Nello specifico ad esempio mi pare
che Papi punti molto sulle performance dell'"uomo gatto"
che è una commistione tra un pagliaccio e un idiota, ma l'audience
aumenta perchè in fin dei conti, in quella fascia oraria,
quel determinato pubblico si diverte con un quasi mentecatto. Vogliamo
mettere in dubbio i gusti di quel pubblico? Molto spesso la qualità,
soprattutto in televisione, è inversamente proporzionale
alla quantità d'ascolto. Prova a mettere un'opera di Verdi
poi andiamo a parlare di businnes. La gente ha bisogno di pochezze,
lo sponsor ha bisogno di quantità, l'animazione nel pretendere
autorevolezza ha invece bisogno di "autori". L'uomo gatto
è solo un attore, un mezzo. "E..facce ride!!".
Concordo con te.
fiore il 2/2/2003, alle ore 1 ha scritto:
animatori in TV
Visto che si parla di animazione, avete visto su Italia1 "l'uomo-gatto"
e le sue prestazioni sedicenti di animatore turistico? SE si voleva
darne un'immagine dequalificata, il bersaglio è stato raggiunto.
E non solo, perchè "l'uomo-gatto" ha un comportamento
che definirei "estroso" e viene ridicolizzato. Non sto
chiedendo animatori tetri, introversi e "missionari",
ma professionisti intelligenti e con un po' di dignità.
Mirco Marchetti il 2/2/2003, alle ore 0 ha scritto:
Potesse servire la provocazione?
Ed invece io, come primo akkademico, le metterò le regole.
Considero il silenzio un assenso, l'incertezza un intralcio all'azione.
Non vedo altre idee fiorire se non reticenza, quindi farò
tutto ciò che mi sono riproposto. Certo, per quel che concerne
Agenda metterò delle pagine in akkademia, come pure metterò
pagine per ciò che concerne le mie esperienze in campo di
animazione, ma..io lo farò davvero. Esiste stranamente una
omologazione al pensiero spaventosa tanto che si continua a parlare
di elite, di pazienza, di star calmi, e un sacco di frasi fatte,
ma nessuno oltre alle critiche si adopera, si mette in gioco. Io
lo faccio, metterò queste regole perchè le ritengo
necessarie e vitali, opererò il cambiamento che mi sono riproposto
di fare e lo farò in un anno. Urbino conosce psicopolis grazie
a me, Agenda lavora su un percorso fatto di collaborazioni, abbiamo
definito le problematiche da affrontare e nella logorrea mi sono
riproposto di metterle al pubblico dominio, quando saremo in fase
più avanzata, in fase di progettazione, io vi metterò
al corrente di tutto, dalle risorse disponibili alle argomentazioni
emerse, ma per ora al terzo incontro cerchiamo di costituire i gruppi.
Cosa vuoi ci vuol pazienza e la burocrazia ne richiede tanta. Anche
in Agenda siamo un'elite illuminata. Io sono cosi, frettoloso, nella
Casa di Riposo volevo un camino a legna, (il fuoco tiene compagnia
dicono gli anziani), sono due anni che lo chiedo, mi dicevano ci
vuol pazienza, poi spazientito ho cominciato a scrivere a destra
e a manca ed ora ho ottenuto il camino. Se attendevo i tempi degli
altri, se attendevo le firme e le controfirme, si moriva di freddo.
Molti si chiedevano "cosa vuole questo?". Con i familiari
faccio uguale, non vogliono il cambiamento? Li riunisco, dico loro
chiaramente cosa penso, li chiamo alla responsabilità di
poter prendere in esame le problematiche della struttura e li esorto
a proporre delle soluzioni. Nel momento in cui si rendono conto
che le soluzioni non sono automaticamente afferrabili, pure il loro
livello di critica si abbassa ad uno stato di ragionevolezza. Quindi
ti dico che, in akkademia metterò si qualche pagina riguardo
l'animazione ed i metodi di comunicazione con gli anziani disorientati,
perchè ho esperienza in questo di qualche migliaio di ore
sul campo, ma metterò pure "la regola" e la farò
rispettare. Dico questo non perchè ho ragione, ma perchè
nessuno riesce a darmi torto. Insomma nella vita io sono cosi, alcuni
dicono un po strano, straniero, non vedo perchè debba cambiare
proprio in questo contesto. Qui farò lo stesso fino a ragionamento
contrario e...vista l'inerzia sono in una botte di ferro. Ho scritto
questo in meno di dieci minuti, non penso però di aver sprecato
il mio tempo, per leggerlo ne bastano due. Il primo Akkademico.
wildwest il 1/2/2003, alle ore 18 ha scritto:
Perplessità
Sono davvero convinto che l'entusiasmo sia utile, ma leggere i post
di Mirco richiede ore: sei torrenziale! per il tuo lavoro in Agenda
21, se vuoi qualche idea chiedila. Oppure apri qualche pagina ad
hoc in Akkademia. Per la partecipazione, è auspicabile ma
non e' vincolabile. In un'epoca nella quale nessuno partecipa attivamente
a niente, non puoi sorprenderti che PSICOPOLIS non veda "masse
attive". Ci vuole pazienza, e non puoi mettere regole che poi
è anche difficile far rispettare (vuoi tenere una contabilità
degli interventi?). L'adesione a PSICOPOLIS già chiede lo
scambio e la partecipazione attiva, ma molti non sanno o non vogliono
saperne. Cosa puoi fare?
Mirco Marchetti il 1/2/2003, alle ore 13 ha scritto:
ATTENZIONE! Una piccola proposta.
Innanzi tutto mi pare doveroso un ringraziamento a nome della comunità
di akkademia ad un sommesso quanto laborioso gruppetto di graziosi
"omini neri", che hanno provveduto con solerzia a mettere
il contatore. Grazie!. Come si può notare, il contatore rende
evidente quanto da me sospettato, gli ingressi giornalieri in bacheca
sono pochissimi a fronte invece delle numerose pagine visitate.
La bacheca è il logos, il luogo delle connessioni, degli
scambi, dei conflitti, il luogo delle ragioni. Ma occorre adoperarsi
affinchè le ragioni vengano condotte, invitate, al logos.
"In principio" fu il logos recita nella notte dei tempi
una voce nel descrivere la genesi umana. Occorre quindi, secondo
me, convogliare gli interessi che coinvolgono gli internauti cittadini,
in un contesto agibile da un punto di vista argomentativo. Colui
che si avvicina alla "comunità" implicitamente
esprime anche il desiderio di partecipare alla costruzione della
comunità medesima, e la costruzione non può che partire
dal logos. Secondo quest'ottica, questa lettura del farsi comunità,
mi pare evidente sottolineare la mancanza di scambi, di comunicazioni,
di un mettersi in gioco, a fronte per converso di un considerevole
numero di accessi di natura quasi autoreferenziale con una logica
oserei dire quasi antitetica ad una logica comunitaria. Coloro che
si limitano al visitare, al carpire alcune nozioni per poi fuggire
altrove, invero seppur iscritti, non possono dirsi cittadini a mio
parere a pieno titolo, in quanto non scambiano nulla, non comunicano.
Propongo quindi che, coloro i quali chiedono di entrare in qualità
di cittadini siano vincolati ad un'unica condizione, quella di postare
almeno una volta al mese una loro opinione, un loro pensiero, foss'anche
del tipo: "..questo mese non ho opinioni". Il venir meno
a questa sorta di patto iniziale con la comunità farebbe
perdere il diritto alla cittadinanza a meno che non vengano palesati
giustificati motivi da sottoporre, che so'! alla "Corte d'equità".
Detto questo ritengo che una larga ed eterogenea partecipazione
sia auspicabile, più numerosi saranno gli scambi più
ricco di senso diverrà il contenuto della comunità
che al momento non è tanto acefala quanto quasi priva di
sinapsi. Che ne pensate? Mi rivolgo ovviamente ai due o tre neuroni
ivi funzionanti. (primo akkademico: mirco)
Mirco Marchetti il 30/1/2003, alle ore 14 ha scritto:
Elite! per Franco
Caro Franco, la melanconia più che la depressione contraddistinuguono
la mia indole, melanconia che si alterna a stati di euforica speranza.
Non mi pare il caso poi di parlare di classe eletta, di autoaffermarsi
elite, se non cadendo nella parvenza autoreferenziale di chi autoafferma
l'essere i più belli ed i più bravi. Al vedere, abbiamo
un miscuglio di piccole trame a cui manca però l'ordito.
Manca a mio parere, all'interno di ciò che avrebbe la pretesa
di essere comunità, un collante che dia intelliggibilità
ad un senso comune. Mi pare invece che qui ognuno vada per i fatti
propri. Non è credibile che, la sola presenza nominale possa
affrancarci ad una sorta di casta chiusa che abbia l'aspirazione
ad essere elite. Per ciò che concerne invece il libro, esso
è ancora in fase di elaborazione, ed io contravvenendo al
buon senso ho annunciato ciò che ancora non ho terminato.
Vedremo al termine cosa vorrò farne, e forse hai ragione
tu al proposito e pure quando dici che dovrei liberare la mente
dal ricatto del profitto, ma vedi il momento in cui ho scritto il
post era un momento di rabbia temporanea dovuta a motivazione che
mi vedevano pedina di profitti altrui. E solitamente io faccio fatica
a riconoscermi nelle vesti della vittima, piuttosto sono un "carnefice".
mirco
Mirco Marchetti il 30/1/2003, alle ore 14 ha scritto:
Psicopolis in Agenda21 per Uurbino
Voglio farvi sapere che ho partecipato all'incontro di "Agenda"
in nome della Comunità di psicopolis. Sono stato inserito
nel "Gruppo sociale". Gli altri gruppi sono, il "Gruppo
Economia", il "Gruppo Ambiente", ed il "Gruppo
cultura". Probabilmente il gruppo economia ed il Gruppo ambiente
verranno accorpati in un unico gruppo viste le affinità delle
tematiche che sono scaturite nei due gruppi. Nel nostro gruppo al
momento, oltre come detto a "Psicopolis" e nella fattispecie
"Akkademia", vi sono il presidente della Federconsumatori,
il presidente della Lega contro i Tumori, un consulente della Megas
S.p.A, un rappresentante della delegazione degli studenti di Giurisprudenza
dell'Università degli Studi di Urbino, il dirigente scolastico
delle scuole di Urbino, l'A.S.S.A associazione, il presidente del
Social Forum. Le tematiche che fin d'ora sono emerse all'interno
del nostro gruppo sono: Vivibilità della città, fruibilità
del centro storico. Incremento dell'attenzione verso gli anziani,
possibili modelli assistenziali. Integrazione (urbinati, studenti,
stranieri). Migliorare i rapporti interpersonali. Miglio accesso
alle prestazioni sanitarie. Tradizione storica e marginalità
culturale (Urbino ha e crea cultura, ma la esporta). Questi insomma
sono le tematiche per il momemto emerse all'interno del gruppo.
Il gruppo ha al momento un facilitatore, ma più o meno dal
prossimo incontro si autogestirà richiamandosi ad uno slogan
da condividere che riunirà in sé le varie tematiche.
E' ovvio che i temi dei gruppi si intersecano, quindi in plenaria
dovremo pure cogliere gli elementi di sintesi tra i temi dei vari
gruppi. Il prossimo incontro avverrà il 18/02/2003, chi avesse
da dire qualcosa a proposito delle tematiche sollevate, o ne avesse
da proporre di nuove è pregato di riportarle in bacheca.
Abbiamo 9 mesi circa per arrivare ad un progetto. Verranno in seguito
rese esplicite le risorse disponibili, gli indicatori di sostenibilità,
e le varie finalità. Gradirei comunque arrivare agli incontri
con un intento comune in akkademia, non vorrei arrivare con un'unica
voce insomma. Essendo comunque Psicopolis inserito all'interno,
pur con motivazioni scettiche, è ovvio che cominci ad agire
il suo pensiero ed essere visibile anche alla provincia o a tutti
gli enti che partecipano. Abbiamo l'occasione di proporre linne
di lettura di queste problematiche offrendo il nostro punto di vista
competente ed illuminato, ora dimostriamolo. mirco
F.Bellizzi il 27/1/2003, alle ore 13 ha scritto:
Fase depressiva?
Caro Mirco, sembra che stai attraversando una crisi depressiva(normale,
peraltro). Fai male a non pubblicare in Psicopolis. Primo perche'
su carta venderai non piu' di 2 o 300 copie, cioe' avrai pochi lettori.
Secondo, perche' dopo aver lamentato la scarsa partecipazione in
Akkademia, appena hai un tuo prodotto "di genio" non lo
condividi. Non vedi l'elite? Attualmente PSICOPOLIS coinvolge attivamente
un centinaio di operatori ed ha circa 15.000 navigatori al mese....ti
sembra niente? Forse hai ragione, devi uscire dalla logica del commercio
ed ntrare in quella della cultura e della scienza.
Mirco Marchetti il 26/1/2003, alle ore 12 ha scritto:
Forse avete ragione
Come detto, sono un commerciante. Non sono abituato ad aspettare,
nel mio mondo occorre agire, occorre adoperarsi giorno dopo giorno
per accontentare il cliente, prevenirne i gusti, investire, e guadagnare
nel darne soddisfazione. Il mondo sedentario degli intellettuali
forse non mi appartiene, né tantomeno mi appartengono quella
sorta di lassaire faire che mi sento attorno. E' vero quel che tu
dici, me lo dissero quando volevo occuparmi in maniera differente
di immigrazione, mi dicevano "perchè hai tanta fretta?",
poi visto che gli stessi si muovevano dietro una logica dell'emergenza,
senza alcun apporto sistematico e strutturale, sentendomi quasi
inadeguato al sistema, tentai con altre problematiche. Gli anziani.
Feci tempo fa, gratuitamente, per l'ospedale di Urbino corsi di
aggiornamento sugli anziani, mi dissero che non avevano "esperti".
Accettai pensando che avrei avuto in futuro professionisti consapevoli
della tematica. Fu però una manovra politica di facciata.
Quando iniziarono i corsi OSS, presso lo stesso ospedale, feci domanda
per l'insegnamento di materie che mi competono, gli anziani per
l'appunto, arrivai in base ai titoli primo in graduatoria, ma mi
venne detto che la precedenza su di me, in base ad una legge, doveva
essere data ai riscoperti "esperti" interni alla struttura.
Fui primo degli esterni, ma altri lavorarono. Pagando quindi l'Azienda
pubblica prende i "secondi". A gratise vorrebbe i primi.
Ora sto terminando un libro sugli anziani, sulle mie esperienze
avute sul campo, sul metodo Validation che uso, sulla musicoterapia,
e sull'approccio al colore. Io mi occupo di anziani dementi soprattutto.
Venderò il libro, non lo regalerò né, vista
la situazione, lo esporrò per il momento su internet. La
mia esperienza, il mio lavoro sul campo, hanno un costo. Psicopolis
non è ancora una comunità, è una sorta di vetrina
al momento. Per essere comunità manca di comunicazione, di
regole, di dialoghi. I primi si prodigano in una sorta di "mordi
e fuggi", non interagiscono. Come si fa a parlare di elite?
Che rimanda ad un qualcosa di chiuso? Dove la vedi? In un mondo
poi, in cui solitamente non si "va ad offrire" le proprie
competenze, ma piuttosto si "va ad elemosinare" un'occupazione,
in questo mondo, non si può appartenere a nulla che non a
sé stessi. In Psicopolis, allo stesso modo vi è un
mondo che attende, si attende che altri facciano, ed è per
questo che parlare di elite mi pare francamente autoillusorio. Se
la vogliamo l'elite, per meritarcela occorre semmai crearla, io
non la vedo ancora se non negli intenti. mirco
wildwest il 25/1/2003, alle ore 14 ha scritto:
Hai troppa ansia
Caro Mirco, mi sembri un po' troppo ansioso. Tutta la storia del
web è molto più rallentata di quello che dicono le
gazzette. Psicopolis è una comunità autogestita, non
finanziata, senza pubblicità che in due anni di vita è
arrivata a superare le 150.000 pagine viste al mese (questo mese
supereremo). La tua idea di fornire consigli su problemi si scontra
col fatto che il web è ancora uno strumento d'elite: nessuna
madre con problemi educativi e cocn anziani Alzheimer pensa di scrivere
a un servizio web. PSICOPOLIS è una comunità di lavoratori
dell'Immateriale per se stessi. Facciamo pagine utili al lavoro
immateriale. Perche' non cominci tu a fare delle pagine in Akkademia,
senza pubblicità, sul lavoro dell'animazione con anziani?
Mirco Marchetti il 23/1/2003, alle ore 15 ha scritto:
Come chi è!!
Eva Zenit è il "primo arbiter" della Corte di Equità,
istanza della Comunità di Psicopolis. Si perchè, per
lo meno per come io intendo Psicopolis, Akkademia non è "La
Comunità" bensi un'istanza funzionale, magari concepita
su presupposti comunitari (seppur non ne intraveda gli sviluppi),
che opera in maniera interattiva all'interno della comunità
medesima. Ho pensato pure io di sviluppare un discorso volto alla
crescita di akkademia nel suo complesso, ma avrei preferito arrivarci
attraverso un dialogo costruttivo, un rapporto tra i cittadini.
Avrei preferito che quella funzione di coordinamento che mi è
stata consegnata avesse una valenza reale, cosa coordino invece
se non me e te e forse wildwest? Ad esempio, parlando giorni fa
con un mio amico, egli mi disse che nessuno più ascolta,
allora mi venne a mente che psicopolis, con akkademia soprattutto,
potesse avere un luogo preposto all'ascolto di problematiche proveniente
da differenti forme di utenza. Madri che vorrebbero un consiglio
riguardo a particolari problemi generazionali con i figli, famiglie
con anziani malati di Alzheimer, insomma se vi è veramente
un'utenza che nutre il "bisogno" di essere ascoltata,
perchè non predisporre delle chat all'interno di akkademia
che possano dar soddisfazione a certi bisogni, avvalendosi di professionisti
che sappiano ascoltare e consigliare? Questa ad esempio potrebbe
essere un'idea, ma ve ne sono tante da poter prendere in considerazione.
Vedi caro Franco, da più parti mi vengono rivolti complimenti
di ammirazione ma io, seppur è innegabile che i complimenti
facciano piacere, non ho bisogno tanto di ammiratori per il compito
che mi sono riproposto di portare a termine, quanto di collaboratori.
Quindi valorizzare akkademia ed i suoi contenuti è ciò
che mi auguro poter fare, ma vorrei farlo assieme ad altri, da solo
non posso che assolvere a semplici funzioni, assieme potremmo accrescere
le nostre conoscenze. mirco
F.Bellizzi il 23/1/2003, alle ore 7 ha scritto:
Chi è costei?
Caro Mirco, chi è sta Eva? A parte ciò ho pensato
che il tuo affanno per la Bacheca è nobile, ma non sara'
anche il caso di pensare ad arricchire le altre parti di Akkademia.
Ci sono Ricerche, Strumenti, Osservatorio, e Formazione che stanno
ferme da tempo. E poi nulla vieta che ci inventiamo altri spazi.
Che ne dici?
Mirco Marchetti il 21/1/2003, alle ore 19 ha scritto:
Considerazioni sull' "autore"
Prima di tutto mi scuso, ma avrei voluto parlarvi dell'incontro
di Agenda21 che invece è stato spostato per il giorno 28,
quindi tornerò sull'argomento per mettervi al corrente. Detto
questo vorrei fare alcune considerazioni. Secondo il secondo principio
della termodinamica, "nulla si crea, nulla si distrugge, ma
tutto può essere trasformato". Questo vale anche per
le "idee", nessuno le ha crate cosi come nessuno è
capace di distruggerle, l'unica cosa che si può fare è
il tras-formarle. L'intellettuale è in fin dei conti un "manipolatore",
un artista del débrayage, l'"autore" di una nuova
forma che nel senso rimanda ad un nuovo ordine. E' ovvio, e qui
richiamo Eva Zenit, che nell'accollarsi questa responsabilità
egli vanti dei "diritti". Come già detto le idee
non sono pre-ordinate ed in un certo senso la loro continua ordinazione
segue un fine indicale, acquisisce un senso strettamente riferito
al contesto, e mira a degli scopi. L'Autore è già
a sua volta stato manipolato, ma la sua strategia si fonda sul "far
credere" ed il patto che si instaura con l'interlocutore ricevente
al quale mira, è un patto basato sulla fiducia. Egli dice,
"io so dunque fidati". Questa competenza che egli si autoriferisce
d'apprincipio, cerca un ricevente che riconosca il diritto oggettivo
al sapere di quell'autorevole emittente. Ecco, io credo che il "diritto
d'autore" si basi su una sorta di patto fiduciario tra le parti,
dove però nessun fine viene esplicitamente palesato. Il ricevente
sarà a sua volta un autore manipolante che si vorrà
veder riconosciuto il diritto ad esistere in quanto autore dinanzi
ad un nuovo ricevente. Dico questo perchè il discorso di
Eva Zenit mi ha stimolato a delle riflessioni, voi cosa ne pensate?
Voi in senso lato in quanto a volte mi pare di percepire sordidi
echi di me stesso in questo forum, altre volte mi domando "sarò
matto?". Diceva Paul Valéry: "Bisogna puntare a
Qualcuno, e più noi lo teniamo sotto mira con precisione,
migliore sarà il lavoro e il rendimento del lavoro. L'opera
della mente non è interamente determinata se non quando qualcuno
è davanti ad essa. Colui che si indirizza a qualcuno si indirizza
a tutti. Ma colui che si indirizza a tutti non si indirizza a nessuno.
Si tratta solamente di trovare questo qualcuno. Questo qualcuno
dà il tono al linguaggio, fissa l'ampiezza delle spiegazioni,
misura l'attenzione che si può richiedere." mirco
Mirco Marchetti il 12/1/2003, alle ore 11 ha scritto:
No! No!
Caro Alfredo ti ringrazio per aver seguito il mio consiglio ed essere
entrato a visitare Psicopolis, ma mi spiace che tu non abbia accolto
forse il senso stesso della comunità. Io non sono "primo"
per aver avuto qualche merito, non sono stato premiato in base a
qualche cosa che ho fatto, ma circostanze fortuite e casuali mi
hanno condotto a coordinare un'istanza della comunità. Ora
occorre adoperarsi per far si che l'istanza "funzioni".
Ciò dipenderà, in parte, "anche" da me,
ma dipenderà soprattutto da coloro che avranno in animo la
crescita della comunità stessa, dipenderà dall'insieme.
Se in questo, noi si dovesse riuscire, allora avranno senso le congratulazioni,
ma non a me, quanto all'intera comunità. La posizione in
cui mi colloco, quindi, non può essere né quella di
"primo", nel senso in cui tu credo possa intenderla, né
quella di "ultimo", ma non può che essere una posizione
"mediana", posizione dalla quale mi è dato il valutare
le ragioni dei due estremi. Con affetto, mirco
alfred il 11/1/2003, alle ore 21 ha scritto:
congratulazioni
ciao mirco, sono il tuo amico alfredo. mi congratulo con te che
sei arrivato al primo posto.
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