Mirco Marchetti il 21/10/2004, alle ore 21 ha scritto:
SI MA, A QUAL FINE?
Peccato, pensavo di aver trovato un animatore di chat. Gli interventi
nei forum? de gustibus, oppure oltre i gusti possiamo dire che ognuno
li usa con certe finalità. Se è un appello, esso sarà
breve, uno spot ugualmente, un ragionamento articolato sarà
più lungo. Insomma dipende qual'è il fine che ci spinge
ad usare la bacheca. Ogni fine è perfettamente sostenibile.
Io non mi scoraggio per le cose, lunghe o corte che scrivono altri,
semmai mi scoraggio per le fesserie che spesso io scrivo. Però
partecipo e credo che i motivi per cui la gente non partecipi sono
molteplici, uno è anche dovuto alla paura di esporsi e di conseguenza
di prendersi delle responsabilità per ciò che enuncia,
alcuni hanno anche il timore di "come" lo enunciano, altri,
per lo meno mi è stato detto, temono confronti nel momento
in cui in un forum si addensano pensieri troppo complessi ed articolati...Il
fatto secondo me è che ci muoviamo in un mondo di assordante
silenzioso rumore.
mattia il 21/10/2004, alle ore 0 ha scritto:
x mirco
C'è un fraintendimento. Io rispondevo allo "stimolo Autunno
2004". I miei gusti x i forum sono di interventi brevi.
zero il 19/10/2004, alle ore 9 ha scritto:
x adamus
non mi stò preoccupando molto del contenuto ma del metodo....in
realtà stò cercando di agire in coerenza allo strumento
che mi trovo davanti (psicopolis) che è estremente complesso;
agisco dei movimenti cercando d'essere il più intuitivo possibile
.....ho scritto questpo solo a posteriori poichè finchè
agisci percepisci e quindi il processo del pensiero è integrato
alla percezione di tutto il resto.
Mirco Marchetti il 18/10/2004, alle ore 8 ha scritto:
ABILE ARRUOLATO?
Allora..abile arruolato? Caro mattia, con il tuo "rispondo all'appello"
intendi dire che dai la disponibilità nei tempi e nei modi
che puoi stabilire, a fissare dei giorni in cui dai la disponibilità
ad animare delle chat di Psicopolis? Per le tue perplessità
riguardo lunghi interventi, e che forse mi coinvolgono in parte in
prima persona, lascia che ti esprima il mio personale scetticismo.
Frequento diverse bacheche, oltre quelle di psicopolis, e vedo che
ognuno le usa come meglio ritiene. Appelli, piccoli annunci, inviti,
piccoli trattati, lunghe riflessioni ecc.. Posso dirti che la costante
non è la partecipazione, cosi come non lo è nella vita
"reale". La gente non partecipa. La bacheca di akkademia
è una delle più intense, e non mi pare che possa dirsi
caratterizzata da brevi interventi rispetto alle altre ben più
scarne. Un abbraccio, mirco
mattia il 17/10/2004, alle ore 17 ha scritto:
Presente!
Volentieri rispondo all'appello. Tenendo conto che la frequenza di
accesso a Psicopolis e AKK dipende dal mio tempo libero e dalla mia
vivacità (piuttosto appannata in qs mesi), devo dire che trovo
sempre stimoli e nuove letture. Entrambi i siti sono interessanti
e piacevoli ed ogni volta mi fanno desiderare di essere più
partecipe e collaborativo. Gli aspetti deboli x me sono un paio: -
interventi nei forum troppo lunghi - materiali a volte "doppi"
nello stesso sito. Dal mio punto di vista soprattutto il primo elemento
rallenta la partecipazione.
Mirco Marchetti il 17/10/2004, alle ore 14 ha scritto:
QUESTIONI DI METODO?
Neppure a me risulta chiara la tua proposta Zero. A mio parere manca
un metodo. Siccome do grande importanza alle connessioni, siccome
però non si utilizzano, e pensare che possiamo contare su bacheche,
chat, e-mail, telefono.., occorre incentivare la comunità su
questo fronte onde muovere differenti energie verso un obiettivo.
Mi pare che quello dell'agire la comunità sia un obiettivo
condiviso, i mezzi non mancano, manca un metodo. Comincio quindi con
il fare una semplice proposta. All'indirizzo: http://www.psicopolis.com/apertura.htm
vediamo una "chat veloce", ho appena visto che Zero vi è
entrato ma non ha trovato nessuno. L'idea sarebbe di far trovare tutti
i giorni ad una certa ora cittadini disponibili ad attendere qualche
ingresso in chat. Oppure Akkademia potrebbe individuare degli "animatori
di contesti web" (da me proposti a più riprese) e che,
in determinati giorni della settimana, propongano iniziative che possano
coinvolgere la comunità medesima. Credo che solo da movimenti
sinergici possano nascere azioni appropriate. Per ciò che concerne
il centralismo direzionale proposto da Zero, se non ho capito male,
mi limito alla riserva di forti dubbi. Prima tenterei la via di un
movimento autopoietico, via che ancora, seppur sia stata auspicata,
Psicopolis non è stata capace di intraprendere. Un abbraccio,
mirco.
adamus il 16/10/2004, alle ore 15 ha scritto:
Cosa vuoi sapere?
Zera, la tua domanda non e' chiara. Psicopolis non ha una direzione,
ma i Primi dei sei Organismi possono decidere di darsela.
ZERO il 15/10/2004, alle ore 9 ha scritto:
Psicopolis
psicopolis deve essere un'entità acefala d necessità?
CGerola il 6/10/2004, alle ore 15 ha scritto:
Help
Caro Giulio, se chiedi aiuto sono lieto di aiutarti. Io per esempio
inizio sempre a navigare da questo link che ho sul desktop: http://www.psicopolis.com/apertura.htm
Mirco Marchetti il 6/10/2004, alle ore 8 ha scritto:
DIS-ORIENTATO
Trovare quello che si cerca, non è mai un processo immediato.
E forse è meglio cosi. Psicopolis è complesso, cosi
come è complessa la società e questo se da una parte
ci rende tutto meno lineare, dall'altra ci offre ulteriori possibilità.
Mentre non capisco, caro Giulio, ma sarò "de coccio"
pure io, quali difficoltà incontri alla partecipazione.
Giulio il 6/10/2004, alle ore 0 ha scritto:
CONFUSO
Sarò un poco "dé coccio", ma non riesco a
muovermi con disinvoltura in Psicopolis. E' un esperimento innovativo
e molto interessante, ma lo trovo dispersivo: è difficile orientarsi
e riuscire immediatamente a trovare quello che si cerca. Forse il
mio suggerimento è proprio questo: pensate che avete a che
fare anche con gente che, come me, vorrebbe partecipare ma incontra
qualche difficoltà.
Mirco Marchetti il 2/10/2004, alle ore 16 ha scritto:
CHAT IL 27/10/2004 ore 20,30
La data è il 27/10 .. ore 20,30. Se intanto qualcuno volesse
mettere carne al fuoco sarebbe il benvenuto.
Admus il 2/10/2004, alle ore 14 ha scritto:
Quando e' la Chat?
La data e' il 6-10 o il 27-10?
Mirco Marchetti il 29/9/2004, alle ore 15 ha scritto:
Non basta
Allora, cominciamo col non autoconsolarci. Se cominciamo con il clima
superficiale con cui affrontiamo la vita di tutti i giorni, allora
va tutto bene. Ok, oggi si usa OK, al posto di "va bene".
E' una semplificazione dettata dal mondo delle sintesi, il mondo di
plastica in cui tutti noi siamo immersi, infastiditi daLLe narrazione
e dai discorsi articolati bollati dai superficiali come loggorroici.
Non si dice, "OK" il termine è pari ad un polimero
di plastica, cosi come non si dice "x te", cosi come non
mi piace si risparmi sui nomi: "le due Simone", ritengo
queste prassi sintetiche ma consolidate poco affini al sociale, molto
meglio per i polimeri ed i dati quantitativi. Allo scopo, se dovessi
selezionare tecnici del sociale, beh..ne boccerei parecchi. Detto
questo, e volendo da presuntuoso quale sono rimarcare le differenze
che ci contraddistinguono, aggiungo che il giono 06/10/2004 alle ore
20,30 organizzo una chat line a tema "quale futuro per Psicopolis?".
Vi attendo numerosi, propositivi ed argomentativi, toglietevi però
dalla testa le sintesi, quelle hanno arricchito Bush, Bin Laden e
Berlusconi. mirco
Wildwest il 29/9/2004, alle ore 14 ha scritto:
Tutto OK
Psicopolis e' OK, AKKADEMIA e' OK. Proposte? Ricerche e giochi via
mail.
Mirco Marchetti il 25/9/2004, alle ore 13 ha scritto:
Bravi, condivido
Di Psicopolis e, nella fattispecie di Akkademia, penso bene. Penso
che questa comunità abbia grandi potenzialità. Quello
che ho appurato essere difficile è agire la comunità
medesima. Occorre, secondo me, definire meglio nei contenuti le differenti
istanze che caratterizzano psicopolis. Credo che il motore propulsivo
possano essere le parti maggiormente interattive (bacheche e chat).
Il compito di definire meglio le connessioni ed i movimenti sinergici,
dovrebbe essere delegato a Synaptica. Questo organismo, a cui tra
l'altro sono pure iscritto, dovrebbe creare nodi di connessione sia
con l'esterno che all'interno della comunità medesima. A mio
parere non sarebbe male individuare delle figure che assumano allo
scopo il ruolo di "animatori di contesti virtuali". Da tempo
in oltre, penso a dei ritrovi fisici, ambienti di discussione reali
tipo "internet café", in cui gli utenti vengono divisi
in stanze per gruppi di discussione monotematici. Mi rendo conto che
questa proposta abbisognia di premesse e di risorse, ma io intanto
la butto la'. Le connessioni comunque sono vitali e creano senso.
Credo che le chat possano essere usate più di frequente, si
potrebbero ad esempio creare dei gruppi di condivisione di obiettivi
per ogni tema e/o proposta scaturita da qualche bacheca. A mio parere
comunque, è necessaria una caratterizzazione nella specificità
di ogni singola istanza. Akkademia ad esempio nasce volendo assecondare
certe specifiche caratteristiche, casratteristiche che sono ben delineate
nelle sue pagine ma che non trovano uguale specificità argomentativa,
e ancor più marcate queste aspecificità sono nelle altre
bacheche. Proporre dunque degli OT (Off Topic)per ogni bacheca?. Si
potrebbe in oltre pensare, maghari a cadenza mensile, di organizzare
degli incontri in chat con altre comunità virtuali e no esistenti.
Di questo ad esempio potrebbero occuparsi i cittadini di Akkademia.
A tal proposito, visto che sono iscritto alla mailng list di Articolo21,
tempo addietro proposi loro, tramite e-mail, un incontro inter-comunitario
su una chat di psicopolis, che avesse come tema il conflitto medioorientale.
Purtroppo non ebbi risposta, ma può essere non abbiano ricevuto
la mail. Avrei altre idee da sottoporre ma, al momento, mi fermo qui
sperando in qualche risposta. Ho buttato un po' di carne al fuoco,
non lasciamola bruciare. Vedo il motore, a volte mi pare di poterlo
azionare ma, non riesco a trovare né la chiave, né la
fessura in cui inserirla. Potremmo farlo solo assieme. Synaptica è
il punto nevralgico al proposito. Ciao, mirco
Fiore il 30/5/2004, alle ore 0 ha scritto:
Varie telegrafiche
Prima di tutto spero che qualcuno abbia potuto essere di aiuto a Lucia.
Se il peggio è accaduto, mi auguro non sia a causa delle difficoltà
di reperimento delle informazioni o per la mancanza di quella "rete"
di cui si parla tanto senza mai realizzarla. E questo mi riporta al
contributo-stimolo di qs forum. L'immagine del formatore che si intravvede
evidenzia un aspetto etico strettamente collegato ad un alto livello
professionale. Si tratta di un modello astratto, quasi inesistente
attualmente, o almeno scarsamete "sperimentato" da chi si
occupa di formazione o ne è utente. Proprio qualche giorno
fa in una trasmissione televisiva si parlava del boom che ha la formazione
alla conoscenza di sé e "all'empowermen", ... per
singoli interessati a miglioraersi così come per "aziendali"
intenzionati a migliorare l'organizzazione e la produttività
della loro azienda. In parallelo si mostravano immagini di platee
(di allievi?) che eseguivano entusiasti e sorridenti esercizi corporei
e di movimento, ma non era chiaro il rapporto fra parole e immagini.
La mia idea di formazione richiama intimità, riservatezza,
profondità, emozione/commozione. Sono cambiati sicuramente
i tempi, ma l'uomo rimane un frattale della società in cui
vive mentre la formazione dovrebbe essere uno spazio aperto e libero
dove scoprire altre cose su di sè. Per poter avviare un cambiamento,
dall'individuo alla collettività. Mi viene un dubbio: non è
che per caso anche qs spazio di libertà si sta sempre più
restringendo?
Mirco Marchetti il 16/4/2004, alle ore 21 ha scritto:
APPELLO PERVENUTOMI
"Non si chiedono soldi solo di fare girare questa notizia nella
speranza di contattare qualcuno che conosce il problema... Grazie.
Mi chiamo Daniele Brandani e ho una figlia di 2 anni di età
che si chiama Lucia. Nell' Ottobre del 2001 abbiamo scoperto che Lucia
ha un cancro. Si tratta più precisamente di un "endocarcinoma
surrenalico secernente", una forma molto rara nei bambini. Purtroppo
dopo 2 operazioni e la chemioterapia fatta (si tratta di un ciclo
con Mitotane Associato a Etoposide, Doxorubicin e Cisplatino) non
abbiamo avuto il minimo risultato ed il tumore continua a crescere
ad una velocità spaventosa. Forse tu conosci qualcuno che potrebbe
darci aiuto per affrontare questo tumore, forse tu conosci un amico
che ha già avuto questa esperienza e se lo conosci digli di
contattarmi al più presto, non ci rimangono che poche settimane!
Se non lo conosci tu lo potrebbero conoscere i tuoi amici. Per favore
fai circolare questa lettera." Grazie Daniele Brandani c/o Edizioni
Bora S.n.c. Via Jacopo di Paolo, 42 40128 Bologna Italy cell: 348-711.25.95
Fax: 051-374.394 specificare per LUCIA BRANDANI
speranza il 16/4/2004, alle ore 2 ha scritto:
Prima che il giorno assimili le stelle...
.....Il potenziale del comunicanre maieutico è soltanto al
suo inizio, in scala planetaria è da scoprire: contro ogni
preteso monopolio annunzia la responsabilità di una nuova rivoluzione,
immensa., per ogni prossima generazione. La fissità dell'ammaestramento
unidirezionale, screpolata da secoli, comincia a vacillare. Guardare
il mondo , tenendo presente le possibilità della struttura
maieutica, un po' come il vedere di Galileo al nuovo telescopio. Ancora
non sappiamo esattamente come sia comparsa la prima cellula, le condizioni
ottimali di vita, come si siano formati il mutualismo, la coevoluzione
ed il ricambio, l'organizzarsi del memorizzare e del coscientizzarsi:
nel profondo ci ignota la natura della vita. Ma dell'albero della
vita - i cui rami non potenziati rinseccano - iniziamo a intendere
qualche aspetto. Profumando di miele, nell'autunno tra muro e muro
a Modica s'incandidano campagne pullulanti di erbette cardellina Le
angiosperme hanno avuto più tempo di noi per inventare e strutturare
l'enorme loro nuova economia; cos le infiorescenze vegetali: per noi
apprendere a comunicare più lento, ancora più complesso.
Quanto difficile non impossibile. Ogni creatura ha una notevole capacità
di autorigenerarsi.... Danilo Dolci >>>> Ma se ne differenziano
per il simbolismo e la concettualizzazione: con le parole - che tengono
a distanza gli oggetti - hanno la possibilità di creazione
immaginaria. ..... e non solo... hanno la possibilità di "dare
forma" alla creazione immaginaria liberando miliardi di "trigger
..benefici" che aiutano (.... l'Uomo e la Donna ) a tenere desta
la loro "anima regale" pur nelle intemperie suscitate dagli
uominidonne-primordialianimali che si aggirano voraci nei sentieri
dell'essere...truccati da Uomini e Donne. Nadia Scardeoni LMD http://lmd.splinder.it
http://dolcicastiglione.splinder.it/Prima che il giorno assimili le
stelle, ogni mattina continuo a cercare nel mio silenzio, prima di
impegnarmi nelle iniziative attive: so che accettare di disperdersi
nella complessità di questo mondo è già morire
dd
Mirco il 20/3/2004, alle ore 22 ha scritto:
Concordo
Seppur mi sforzi di superare la logica dicotomica destra-sinistra,
caro Wild concordo con te. Credo l'uomo sia divenuto un sottoprodotto
del mercato, e la cosidetta sinistra è perfettamente contigua
a questa pseudologica...purtroppo. Ciao
Wildwest il 20/3/2004, alle ore 12 ha scritto:
Economicismo fallimentare
Caro Mirco, il tuo racconto mi ha fatto venire in mente l'Europa,
che non funziona proprio perche' si e' sempe basata sulle quote latte
e i piccolo commercio sottobanco.E' l'economicismo che continua a
soffocarci da destra (il che e' normale) e da sinistra (il che e'
triste)
Mirco il 19/3/2004, alle ore 17 ha scritto:
A21 Urbino e "GAS"
Carissimi, con Agenda21 Urbino era iniziato un discorso sui "GAS"
(Gruppo Acquisto Solidale). In pratica, visto che anche all'interno
di A21 Urbino era nata l'idea, ci eravamo uniti ad un gruppo che andava
costituendosi. "Quando un gruppo di persone si riunisce per riflettere
sui propri consumi e per acquistare prodotti di uso comune utilizzando
criteri etici, da vita ad un GAS." L'idea ci parve buona, però
al primo incontro iniziarono piccole incomprensioni. I più
infatti si catapultarono nello stilare tabelle contenenti prodotti
e produttori. Io, da parte mia, con pochi altri, ponemmo l'enfasi
sulla parola gruppo. Chiedemmo di conoscerci meglio l'un l'altro e
chiedemmo di con-dividere i valori. Chiedemmo insomma di divenire
gruppo prima che acquirenti. Purtroppo fummo visti male. Questo è
dovuto al fatto, almeno credo, che di quei 15 circa che eravamo al
primo incontro, una decina già si conoscevano. Quindi, forse
perché non compresero appieno sostennero di non avere nulla
da condividere. Ora io credo che l'alternativa ai timbri ed alla buro-crazia
risieda in un sistema solidale che pone l'affettività e la
reciproca comprensione alla base di ogni rapporto, insomma io compero
da un produttore della merce perché io e il produttore condividiamo
dei valori, e non credo che iniziare parlando di acquisto ed economia
possa essere il primo passo. Quindi, noi di A21 Urbino, siamo stati
visti come aut-sider, forse pericolosi ed infastidenti dal gruppo
maggioritario che si muove con una logica vettoriale e non circolare.
Quindi, al momento, io mi sono dissociato da una logica che mi pare
perfettamente contigua con la logica degli imperativi, degli imperi,
dei vettori e delle rette. Avrei invece amato iniziare da una Carta
dei valorio che potesse essere condivisa dal gruppo composto da consumatori
e produttori. Siamo invece partiti con il fare la spesa da membri
che manco si conoscono. Al momento quindi psicopolis si dissocia da
questi GAS urbinati. Cosa ne pensate? Anche perché, non essendo
il mio dono la sintesi, propria di momenti sintetici, e coltivando
piuttosto l'antitesi (momento negoziale), potrei essere stato non
molto chiaro. Chiedete pure o dibattete se credete. (mirco)
Francesca il 21/2/2004, alle ore 2 ha scritto:
Formare è ancora possibile?
L'intervento di A.Raviola mi ha ricordato uno scenario vibrante e
vivace che condivido teoricamente, ma che, di questi tempi, caratterizza
il contesto formativo secondo me sempre più raramente. In qs
anni ci sono due forze ugualmente forti ma contrarie, che impediscono
l'evento creativo descritto. Da un lato i singoli individui con difficoltà
partecipano a percorsi formativi in maniera completamete spontanea.
E quando accade, sono ambivalenti fra comportamenti superficiali e
bisogno di terapia: insensibili o fragili, incapaci di trovare un
equilibrio fra paure e desideri. In senso opposto, i cosiddetti "reality
show" sembrano assorbire le proiezioni di chi cerca di vivere
per interposta persona, godendo nell'individuare nei propri idoli
le stesse debolezze e fragilità che sente in sè. Forse
tutto questo è tipico dei momenti di decadenza e di passaggio.
wildwest il 6/2/2004, alle ore 1 ha scritto:
Appartenenza
Una comunita' e' anche un'appartenenza psicologica, un sentimento
verso una entita' collettiva virtuale che non deve necessariamente
"fare" qualcosa, per farsi "sentire". Akkademia
e' un posto da cui passo ogni tanto per ascoltare e/o dire la mia
(se mi interessa). Come una volta erano la mia piazza ed il mio bar:
prima che scomparissero le lucciole!
mirco il 2/2/2004, alle ore 14 ha scritto:
comunicare?
In parte, caro Adamus, non so darti torto. Il fatto è che io
non voglio una comunità perfetta, quello che mi auspicherei
invece è un contesto in cui gli individui palesino, condividano
e perseguano degli obiettivi. Le comunità vivono di comunicazioni.
Si disse tempo fa di una "carta dei Valori", questo ad esempio
poteva essere un presupposto per gettare le fondamenta comunitarie.
E' pur vero che, nel 28° Lab. online, non siamo neppure riusciti
a definire l'uomo, figuriamoci addentrarici nella definizione di una
comunità. Insomma, io sento di appartenere a qualcosa (psicopolis)
di cui però mi sfugge il fine: siamo qui riuniti, in questo
contesto virtuale, per far cosa? Io credo che dall'immediatezza delle
chat possa fluire il sangue, propellente per mettere in moto la comunità.
Però alla fine, come rimarchi giustamente, si finisce per negarsi
ad ogni carenza. Su quest'ultimo tuo passaggio occorre che io rifletta
meglio.
Adamus il 2/2/2004, alle ore 11 ha scritto:
Comunita'?
Caro Mirco, tu esprimi una concezione idealistica della comunita',
che potrebbe anche essere foriera di guai. Se si trattasse di un uomo,
te la sentiresti di dire che lo e' solo se e' bello, alto, armonioso,
per bene? L'uomo idale non esiste come non esiste la comunita' ideale.
Noi siamo una comunita' finche' vogliamo e sentiamo di esserlo. Forse
siamo una comunita' incompleta, deforme, esangue come la maggioranza
degli essere umani e delle aggregazioni oggi, ma non possiamo negarci
davanti ad ogni carenza che registriamo!
mirco il 29/1/2004, alle ore 19 ha scritto:
IL GIOCO
Ripeto, sono un sociologo ed un animatore. Come Sociologo rimarco
che questa consuetudine evocante una comunità è fuori
luogo. Psicopolis non è ancora una comunità..manca il
più, il sangue ed i vasi comunicanti. Come animatore evidenzio
la mia incapacità a svolgere questo lavoro in questo contesto.
Se non riesci a far fare, che razza di animatore sei!? (Gradirei comunque
tu riesca a cogliere anche il tono ironico e provocatorio che, strategicamente
io uso). Per quanto concerne il lavoro con gli anziani, le mie pagine
dunque, è vero, è molto che non le aggiorno e non termino
ciò che ho iniziato, questo in parte è dovuto al fatto
che oltre ad essere incostante, vengo catturato da mille idee e siccome
sono di indole irrequieta, non mi sento mai pronto a definire un argomento
perchè penso che ci sia sempre qualcosa che ancora non ho imparato.
Quindi ogni tanto preparo una paginetta sugli anziani, ma il giorno
dopo, tornando dal lavoro "sul campo" vedo che c'è
sempre qualcosa da aggiungere. Il progetto mio sui PAI invece intendo
inserirlo sulle pagine da me curate: "per una politica delle
demenze". Ripeto, il fatto che poi io ritenga opportuno l'inserimento
del T.Group quale momento formativo dell'intera equipe, probabilmente
vedrà la possibilità di richiedere a psicopolis un professionista
che conosca il T-Group e che mi faccia da supervisore. Sempre che
vi siano finanziamenti per il progetto e sempre che la futura nuova
amministrazione recepisca lo stesso, con uguale entusiasmo di questa
amministrazione. Di questo scriverò nelle pagine da me curate
su psicopolis tra non molto (per una politica delle demenze). Per
il resto, caro Wild, senza voler sempre apparire come un falso modesto
e con tutta l'immodestia che mi appartiene dico che dalla massa mi
piace differenziarmi, credo di appartenere ad una frangia romantica
che rivendica il gusto del racconto (oramai perduto) e il bello della
melodia. Quindi non sono poi tanto diverso, ma neppure cosi uguale.
Gradirei vedere altri impegnarsi e, perché no, scoprirsi un
tantino di più. Cito da R.D.Laing: "Stanno giocando a
un gioco. Stanno giocando a non giocare a un gioco. Se mostro loro
che li vedo giocare, infrangerò le regole e mi puniranno. Devo
giocare al loro gioco, di non vedere che vedo il gioco."
wildwest il 28/1/2004, alle ore 17 ha scritto:
Pagine sul sito
Mi riferivo alle pagine sul sito che avevi aperto nel tuo anno di
Primato. Comunque l'intermittenza e' normale sul web: quanti credi
che siano i Forum aperti da oltre due anni?
mirco il 27/1/2004, alle ore 18 ha scritto:
ci servirebbe un animatore
Hai ragione. Io avevo pure pensato ad un animatore di contesti online.
Uno con competenze specifiche ma, se il "far fare" è
uno degli scopi primari dell'animazione, e se il far fare è
già di per sé difficoltoso in contesti in cui si è
in presenza, figuriamoci cosa si possa fare qui! Tra l'altro avevo
pensato pure di proporre un gioco di chat, un gioco di gruppo in cui,
dopo due o tre incontri, il gruppo deve eliminare uno dei partecipanti
palesando le motivazioni. Una sorta di grande fratello online, se
può rendere l'idea meglio, però arricchito con altri
stimoli. Questo sempre perché mi interessano le dinamiche di
gruppo online, e pensando alla socio-chimica, mi piacerebbe osservare
se hanno un fondamento più solido certe convinzioni che mi
sono fatto nella dinamica dei rapporti online. Per far questo a volte
mi metto a chattare su altri contesti, osservo, annoto, prendo spunti
ma manca poi una riflessione con coloro che partecipano alle chat-line.
Va detto poi che le chat-line che trovi sono spesso con troppi utenti,
e ancor più spesso sono utenti che si frequentano da tempo,
quindi non saltano all'occhio tutte le fasi caratteristiche della
formazione di un gruppo. Detto questo, aggiungo che sono incostante.
Forse la mia reazione di stizza è dovuta al fatto che in questo
momento mi sento un inconcludente. Agenda21 prosegue i lavori sull'ambiente,
il sociale non è stato toccato. In questo momento c'è
un gran fermento, iniziative, incontri con altri comuni che portano
avanti i Piani d'Azione Locale (PAL)..ma questo movimentismo compulsivo
credo sia dovuto al fatto che tra breve ci saranno le elezioni..Per
gli anziani invece ho da poco proposto un progetto per i PAI (Piani
d'Azione Individualizzato). E' un lavoro d'equipe, cosi oltre ad aver
apportato alcune modifiche al PAI tradizionale stesso, ho proposto
che l'equipe (AdB, infermiera, medico, coordinatore, animatore, familiare..)
sia formata attraverso T-Group ... Inizieremo a dar corso al progetto,
che presenterà il comune in regione, tra breve.. Credo che
alcune fasi di questo progetto le invierò sul lavoro con gli
anziani, anche perché sono convinto che in certi contesti l'intervento
individualizzato sia l'unico in grado di dare un senso, purché
l'equipe valuti e faccia valutare il lavoro, il processo, il percorso
ogni tre mesi circa e se il caso cambiare l'obiettivo che si era prefisso,
quindi sappia fare autocritica. Ne riparlerò comunque, intanto
però devo stimolare a fare i funzionari e i coordinatori, io
sono solo un animatore... (mirco)
wildwest il 24/1/2004, alle ore 12 ha scritto:
La pazienza e' la forza !
Caro Mirco, capisco la tua delusione, ma voglio ricordarti che la
vera forza sta nella pazienza. Akkademia e' un "aggregatore intermittente"
come tutte le piazze d'Italia. La realta' e' governata da processi
caotici, non regolari e continui. D'altronde nemmeno tu sei un'eccezione:
che fine hanno fatto i tuoi contributi su Agenda 21 e sugli anziani?
mirco il 22/1/2004, alle ore 20 ha scritto:
io c'ero
Ieri, come proposto, ho atteso che qualcuno arrivasse. Sono stato
connesso per oltre 45 minuti. Purtroppo non si è presentato
nessuno. Anche questa mia proposta dunque è fallita. E' fallita
perché non sono stato capace di costruire connessioni, né
via mail, né via chat, né in alcun altro modo...Una
comunità che ami definirsi tale, se mancante di connessioni,
è un vuoto contenitore. Avevo riversato su questi lidi grandi
speranze, purtroppo l'ennesimo fallimento mi induce a ripiegare su
altri mezzi. Forse il mezzo è buono ma io non sono all'altezza,
è per questo che ho deciso di dedicarmi a cose differenti,
ad altri lavori, occorre che mi adegui ai tempi delle mazzette e delle
corruzioni, ai tempi del revisionismo storico, dell'omologazione,
del servilismo, del consumismo imperante. Un tempo ero un sociologo
ed un animatore libero professionista, da oggi farò, se ne
sarò capace, l'opportunista. Cordialmente, (mirco marchetti)
mirco il 14/1/2004, alle ore 20 ha scritto:
bene
Caro Adamus, sono lieto di aver ricevuto una tua risposta, sono invece
dispiaciuto nell'evidenziare sia stata l'unica risposta. Non so, forse
sono in ferie (beati loro se cosi fosse), forse sono disinteressati
all'agire comunitario, forse semplicemente pigri. Fatto sta che è
difficile far gruppo nel reale figuriamoci in un contesto virtuale.
La diffidenza, forse, oppure non si riversano le giuste aspettative
verso questi mostruosi, nuovi, mezzi. Non so. Io comunque mercoledi
alle 21 ci sarò, magari saremo in due, magari sarò solo
e farò un giro a vuoto..vedremo. Intanto tengo fermi gli elementi
di discussione e indico nel link qui sotto il possibile luogo di incontro:
http://pub13.bravenet.com/chat/show.php/1062291950 a presto, mirco.
Adamus il 7/1/2004, alle ore 15 ha scritto:
Ci sto...ma non so
Io sono ancora in vacanza e non so se trovero' un Internet Cafe'.....pero'
ci sto!
mirco il 6/1/2004, alle ore 13 ha scritto:
AGIRE LA COMUNITA'
Riprendendo la proposta precedentemente espressa, invito tutti i cittadini
di akkademia e di Psicopolis in genere a delle chat-line ad iniziare
da Mercoledi 21/01/2004. La 1° chat avrà inizio alle 21
e avrà termine alle ore 23. Questa è la mia proposta
che, ovviamente, sottopongo a Voi cittadini ed in primis al Primo
Akkademico. Il titolo da me proposto è per l'appunto "Agire
la comunità". Sono ben accetti spunti preparatori anche
sul forum. Possiamo discutere dell'agibilità della stessa anche
prendendo spunto dalla nuova proposta di riforma delle professioni
intellettuali e della 276/2003. Per l'organizzazione degli incontri,
per le adesioni, sarebbe opportuno sentire il Primo, oppure coinvolgere
la segreteria, oppure, non so..potreste madare un mail a me m.marchet@tiscalinet.it
ed io provvederò a pubblicare in bacheca i nomi dei partecipanti.
Cosa ne pensate? (mirco marchetti)
corvo il 3/1/2004, alle ore 14 ha scritto:
sociologo
Se lo sono psicologia e sociologia, la Pedagogia è certamente
scientifica specialmente nell'attuale società complessa, dove
i meccanismi di comunicazione cambiano come ben sapete e la socializzazione
dei bimbi, oggi , con le attuali agenzie educative non è organizzata
in modo tale da poter dare un contributo gratificante allo sviluppo
della personalità dell' individuo.
mirco il 23/12/2003, alle ore 19 ha scritto:
..mi associo
Mi associo agli Auguri fatti dal Primo. Tanti Auguri a tutti i concittadini
Psicopolisiani e, nella fattispecie, a tutti gli akkademici. Un augurio
particolare ed affettuoso a Wild West. Un abbraccio, mirco
PrimoAkkademico il 20/12/2003, alle ore 11 ha scritto:
A TUTTI I CITTADINI DI AKKADEMIA
Buone Natale e Buon Anno Nuovo a tutti gli Akkademici!
Comenius il 26/11/2003, alle ore 12 ha scritto:
Ancora sul tempo
Ammazzare il tempo di John Zerzan http://www.psicopolis.com/senato/zerzan/Zerzan001.htm
mirco marchetti il 24/11/2003, alle ore 21 ha scritto:
http://www.psicopolis.com/SINGErgopolis/ar/cybertempo.htm
Cari amici akkademici, ho appena terminato la lettura di "blunner"
all'indirizzo indicato nell'oggetto e, che dire, mi ha stimolato e
cosi di getto, mi è venuto alla mente che l'uomo ha una certa
capacità di dominio sugli spazi. In fin dei conti da tempo
si dice che le nuove tecnologie virtuali offrono un prolungamento
dei nostri arti permettendoci di afferrare cose prima inafferrabili.
Però l'uomo non ha alcun dominio sul tempo. Il tempo domina
l'uomo. Noi vediamo gli spazi, riusciamo a deformarli, a renderli
vicini o lontani a seconda delle esigenze..Noi, ma quello che mi assilla
è che, quel "Noi" che vede è senza tempo.
Tenta il dominio del corpo, dominio che forse un tempo possedeva,
tenta di dominare l'agire di quel corpo sullo spazio. Ma quel Noi
è fuori del tempo, è antecedente allo spazio che domina
cosi come è antecedente al corpo che "usa" per muoversi
in questo spazio. Quell'IO/NOI ha chiara la sensazione dell'esser-ci
nel momento in cui incontra un Altro che lo vede. E' nel gioco di
sguardi con l'Altro da sé che ci si sente scoperti, che si
ha chiara la presenza del "nostro" corpo. E' forse per questo
che, quel Noi, quell'IO se si vuole, sarà postumo allo spazio
quando avrà lasciato il dominio del corpo. Ed ecco che solo
allora il tempo non sarà più tiranno. Intanto ringrazio
blunner, ospitato da Alberto Raviola con il post di cui sopra, e mi
farebbe piacere se continuaste pure voi nella discussione. (mirco)
wildwest il 28/10/2003, alle ore 12 ha scritto:
coordinare
Avevo capto di dover solo coordinare l'Organismo. Non hai bisogno
di alcuna autorizzazione.Puoi usare una chat sempre aperta da qui:
http://www.psicopolis.com/psicopolis/novita.htm
mirco il 27/10/2003, alle ore 14 ha scritto:
Quale comunità?
Il dubbio, o amletico o volgare che sia, da le movenze al mio argomentare,
lo nutre. Viva il dubbio dunque e a morte le certezze. Viva Galileo
si acquieti Aristotile. Caro Wild, definiscimi una comunità
ed io ti dimostrerò che psicopolis è poco più
che un ammasso di concetti. La comunità è fatta di persone
che comunicano tra loro, quindi che tra loro mettono in comune qualche
cosa da con-dividere. Noi non condividiamo nulla poiché Noi
non abbiamo ancora esistenza. Agire la comunità ha un senso
solo se vi è una comunità di intenti. Tutti hanno idee,
la cosa mi pare abbastanza semplice e scontata, pochi hanno però
l'ardire di osare con-dividerle con Altri. Una comunità vive
di comunicazioni, qui abbiamo movimenti solipsistici svincolati gli
uni dagli altri. Come vedi, per te va bene com'è, per me occorre
rendere la comunità agente. Se provassimo a condividerre i
nostri punti di vista non ci resta per questo che la chat line. Psicopolis
è una comunità a-cefala, nasce cosi, però occorre
autoorganizzarsi per agire, per imbarcarsi in una impresa. Al momento
Psicopolis gode di stasi, è individualista, e come fa notare
"zero" non agisce. Mi dai dunque l'autorizzazione di indire
la prima chat line a tema? Se si lo faccio subito, da domani metto
all'ordine del giorno il tema e sollecito alla segreteria gli inviti.
Fammi sapere. (mirco)
wildwest il 27/10/2003, alle ore 12 ha scritto:
La libertà non e' di moda
Caro Mirco, spesso non capisco i tuoi dubbi amletici. Ne' capisco
lo stupore per una comunita' (Psicopolis) che secondo te non e' abbastanza
viva. A me sembra piu' viva di tante altre. E non sento questa gran
necessita' di "fare" (fare cosa?). Comunque per fare una
chat non occorre alcun permesso: basta che ci si trovi a qualunque
ora su una qualunque chat di Psicopolis (ce ne sono qua e la'). E
per invitare gli altri basta usare una bacheca come questa o la mailing
list della Segreteria.
mirco marchetti il 26/10/2003, alle ore 13 ha scritto:
COMUNITA' AGENTE
A mio parere una comunità è fatta di persone. Ovviamente,
affinché Noi si possa esser distinti da una semplice massa,
occorre ci si riconosca in delle unità di intenti. Dai vari
interventi che, nel tempo, si sono ammassati nei vari forum di Psicopolis,
la prima cosa che salta all'occhio è la dis-unità. Ognuno
cammina per suo conto. A mio modo di vedere ciò è dovuto
principalmente al fatto che, quasi mai si parla di Noi, nessuno conosce
nessuno. Cosi tutti tutti tirano avanti per la strada propria. La
comunità è fatta, lo ripeto, di persone, di storie di
vita, di percorsi di senso, quindi di intenzioni con-divise o da condividere.
Ma, notiamo che nel forum non abitano persone, piuttosto vi troviamo
concetti privi o svincolati da una qualsivoglia matrice autoriale.
E' per questo che in un post più addietro ho pensato di presentarmi
dando conto di una sorta di biografia essenziale. Io dunque sono,
ma vorrei un giorno arrivare a dire, Noi siamo. Mi rendo conto che
un forum non è il luogo più adatto a far conoscenza
di Noi stessi, dei nostri intenti, ma forse neppure è il luogo
in cui risulta più facile "incontrar-Ci", o magari
condividere azioni. Buttiamo giù a casaccio contenuti di senso
in un contenitore che ci attrae nella forma ma che non sappiamo far
funzionare proprio perché, nella spersonalizzazione, non può
emergere né il senso comunemente condiviso, né se volete,
una sorta di collante che possa far divenire questa miriade di egocentrismi
scollegati una sorta di Noi con un fine da condividere. L'Idea della
"Carta dei valori" era ottima, credo che il luogo più
appropriato per condividerla sarebbe dovuta essere la chat ed un tavolo
di lavoro settimanale in cui le varie sensibilità psicopolisiane
si sarebbero dovute riunire. Abbiamo abbandonato il progetto dunque?
Mi pare che emerse "L'Altro" quale valore fondamentale.
Cosa ne dite dunque di incontrarci in chat sia per conoscerci che
magari per lavorare, attraverso un approccio sistemico, alla condivisione
di valori per psicopolis. "Quale futuro per Psicopolis?"
potrebbe essere un tema di discussione per uno dei prossimi incontri
via chat. Magari se lo si ritenesse opportuno, si potrebbe avvalersi
durante questi incontri di uno dei tanti trainer di cui psicopolis
dispone. Conosciamoci per diventare comunità. Né Io
né Dio dunque, perché come ebbe modo a dire qualcuno:
"beata la società che non ha bisogno di Eroi". Con
affetto (mirco)
mirco il 23/10/2003, alle ore 13 ha scritto:
Action: Pro-pongo..
Pure io, caro zero, mi son trovato spesso a condividere alcune tue
considerazioni. A tratti mi è parso di cogliere delle similitudini,
delle affinità di intenti. Iniziamo da qui dunque. Premetto
che questo forum è una sorta di bacheca, un luogo in cui ognuno
affigge le proprie idee, le proprie perplessità, le proprie
considerazioni. La comunicazione qui non è simultanea, occorre
attendere. Non credo però che un forum di tal fatta possa mettere
in atto sinergie orientate all'azione comunitaria, o comunque non
è sufficiente. Al proposito va ricordato che le istanze di
cui Psicopolis è composto, Senato, Akkademia, Corte, Artificia...etc,
non sono immutabili e soprattutto si potrebbe pensare di aggiungerne
di nuove. Esse sono comunque le articolazioni, gli organismi vitali,
gli elementi di propulsione della comunità medesima. Abbiamo
insomma un potenziale espressivo tra le mani ma, forse per miopia,
forse per incapacità, forse anche per diffidenza, non riusciamo
ad agire. Agire, azione, rappresent-azione. Parole che rimandano ad
agente, attore. La parola Azione in senso più prettamente etimologico
richiama all'atto, all'evento, all'impresa, all'opera, ad una iniziativa
a delle gesta. La scenografia è psicopolis però mi par
a volte di poter intravvedere delle affinità con i "Sei
personaggi in cerca di autore" di pirandelliana memoria. Abbiamo
la scena su cui muoverci, la scenografia, ma seppur il contesto sembrerebbe
facilitante, non osiamo ma piuttosto siamo alla ricerca di un autore
quasi che non ci sentissimo del tutto autor-izzati all'agire o comunque,
quasi si attenda un'autorizzazione dall'alto. Abbiamo all'interno
delle chat, dei sistemi di comunicazione immediata, usiamoli dunque.
Che ne dite di "vederci" in chat, mettendo all'ordine del
giorno un tema, ad es. "Agire la comunità" e tentare
sinergie o azioni condivise, lungo le quali muoversi? Propongo dunque
un giovedi dopo cena, ore 21-23. Si potrebbe tentare di coinvolgere
la segreteria per poter raggiungere via mail tutti i cittadini in
modo che possano per tempo dar adesione all'iniziativa. Ovviamente
se si fosse in tanti, occorrerebbe spezzare i gruppi. Alla fine di
ogni incontro qualcuno si farà carico di redigere una sorta
di verbale e, attraverso il forum renderlo pubblico. Che ne pensa
il primo akkademico? Cosa ne pensano gli altri?(mirco)
Adamus il 22/10/2003, alle ore 23 ha scritto:
Non capisco bene il problema
Zero, non capisco bene la questione che poni: vuoi spiegarti?
zero il 21/10/2003, alle ore 10 ha scritto:
agire la comunità
mi trova ancora una volta a condividere le visioni di mirco (come
già feci in passato), e vorrei spendere due parole sull'azione....agire
la comunità vuol dire per me saper cogliere gli stimoli intellettuati
apportati ma contemporaneamente a questi stimili avere consapevolezza
della realtà circostante (non virtuale), in questo modo lo
stimolo e il confronto divengono startegie possibili che si tramutano
in azioni concrete. Manca a psicopolis ancora una direzione per pesare
di più per essere relamente comunità....come procedere?
è un interrogativo interessante?
mirco il 29/9/2003, alle ore 19 ha scritto:
TESTO STIMOLO
Le professioni di aiuto fra concorrenza e solidarietà Il volume
raccoglie una serie di saggi internazionali sul tema della trasformazione
dei sistemi di welfare secondo le logiche neoliberali. Negli Stati
dove la liberalizzazione si è già avviata, i dirigenti
dei servizi e gli operatori sociali hanno dovuto rivedere profondamente
i loro stili di lavoro cercando di coniugare la necessità di
essere efficienti con l'esigenza di rispondere in modo appropriato
alle attese degli utenti e delle comunità locali. Folgheraiter
Fabio (a cura di), "La liberalizzazione dei servizi sociali.
Le professioni di aiuto fra concorrenza e solidarietà",
Erickson, 2003, 282 pp., euro 18,30 Ps. Io non l'ho ancora letto (mi
è stato segnalato) ma, credo che gli argomenti in esso trattato,
almeno mi par di capire, possano ulteriormente arricchire le argomentazioni
sul lavoro sociale. mirco
mirco il 29/9/2003, alle ore 12 ha scritto:
IL FORUM
Caro wild, so che la mia vita c'entra poco con la pedagogia, anzi,
forse non c'entra nulla. Però, se mi permetti, non credo che
il forum debba essere monopolizzato da uno stimolo. Fai bene e plaudo
al tuo tempismo non corrisposto invece agli altri organismi di psicopolis
(eccezion fatta per il Senato), però credo che più sono
gli stimoli che noi sappiamo proporre più corposa sarà
la partecipazione. Come animatore ad esempio, nel momento in cui entro
in un gruppo, io propongo, dissemino di stimoli il contesto in cui
opero e, quindi, osservo quali stimoli vengono raccolti. Qui abbiamo
una comunità virtuale in cui il numero degli iscritti cresce.
Siamo però in pochi a tentare connessioni, e ci si rende conto
pure che il tentare di "agire la comunità" è
un'impresa assai ardua. Io credo che il nodo di questa rete virtuale
possano essere i vari forum, ma ritengo occorra autoorganizzarsi e
proporre prima di tutto una strategia operativa da condividere. Forse
l'errore che ho fatto io risiede proprio nel non aver proposto che
pochi stimoli, nel non essermi battuto a dovere per il funzionamento
di Syntesis che invece avrebbe potuto avere un ruolo di programmazione
strategica, visto che può operare la sintesi con-divisa delle
varie istanze. Psicopolis è pieno di stimoli interessanti,
quello che manca, a mio parere è una programmazione che riesca
a cogliere strategie condivisibili per poter agire la comunità.
Scusami ma, personalmente, a me non stimola particolarmente il tuo
contributo, mentre sono interessato ad altri discorsi o confronti
che, e di questo sono certo, magari interesseranno poche persone però,
caro wild, permettimi di poterne parlare sul forum di discussioni
che, lo ricordo, è di tutti e per tutti. Un abbraccio (mirco)
wildwest il 26/9/2003, alle ore 2 ha scritto:
Cosa fa un pedagogista?
Mirco, la tua vita e' un poema ma cosa c'entra col dibattito sulla
pedagogia? C'e' qualcuno che vuole spiegarmi cosa fa in concreto un
pedagogista?
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