Ciò
che mi addolora profondamente, e che ho visto esemplificato in
questo caso, è che noi americani corriamo un grande pericolo di
scivolare lentamente in uno stato protofascista. Sarà un tipo
di fascismo diverso da quello sviluppato dai tedeschi; il loro
veniva dalla depressione e prometteva pane e lavoro, mentre il
nostro, e questo è curioso, sembra venire dalla curiosità. Ma
in ultima analisi è basato sul potere e sull’incapacità di mettere
gli obiettivi umani e la stessa coscienza al di sopra dei dettati
dello Stato. Le sue origini possono rintracciarsi nella tremenda
macchina da guerra che abbiamo costruito a partire dal 1945, il
“complesso esercito-industria” da cui Eisenhower vanamente ci
ha messo in guardia, che domina ogni aspetto della nostra vita.
Il potere degli Stati Uniti e del Congresso è stato gradualmente
ceduto all’Executive Department, per via delle situazioni di guerra;
e abbiamo visto nascere una complesso burocratico arrogante e
sgonfiato, totalmente svincolato dai controlli incrociati previsti
dalla Costituzione.In
un modo che è molto reale e terrificante, il nostro governo sono
la CIA e il Pentagono, e il Congresso si è ridotto a un salotto
di discussione. Naturalmente, non si può riconoscere questa tendenza
al fascismo limitandosi a guardarsi intorno in modo superficiale.
Inutile cercare simboli familiari come la svastica, perché non
ci sono. Non costruiremo Dachau né Auschwitz; l’attenta manipolazione
dei mass-media sta creando un campo di concentramento nella mente
che promette di essere ben più efficace per tenere in riga la
popolazione. Non ci sveglieremo la mattina per trovarci improvvisamente
vestiti di grigie uniformi, a fare il passo dell’oca per andare
al lavoro. Ma questo non vuol dire. La cosa importante è: cosa
succede all’individuo che dissente? Nella Germania nazista veniva
distrutto fisicamente; qui il processo è più sottile, ma i risultati
finali sono gli stessi. In quest’ultimo anno ho imparato abbastanza
sulle macchinazioni della CIA per sapere che questa non è più
l’America di sogni in cui una volta credevo. (…) Ho sempre avuto
una specie di riflesso automatico di fiducia nella fondamentale
integrità del nostro governo, quali che fossero i suoi errori
politici. Ma ora sono giunto a capire cha a Washington l’inganno
e la manipolazione dei cittadini sono considerati le prerogative
naturali dell’ufficio. Huey Long una volta ha detto: “In America,
il fascismo verrà nel nome dell’antifascismo”. Ho paura, con la
mia lunga esperienza, che in America il fascismo verrà in nome
della sicurezza nazionale.
Jim
Garrison "JFK" (1988)