«Non è sufficiente criticare tutte le varie follie governative; si deve procedere oltre, attaccando
alle fondamenta le istituzioni statali come un oltraggio morale, e i suoi rappresentanti come imbroglioni, bugiardi e impostori sul piano morale ed economico come imperatori senza vestiti.
In particolare, non si deve mai esitare a colpire il cuore stesso della legittimità dello Stato: il suo asserito indispensabile ruolo di garante della protezione e della sicurezza. Ho già mostrato quanto sia ridicola questa pretesa sul piano teorico: come può un'organizzazione che ha il potere di espropriare i cittadini essere considerata protettrice della proprietà privata? Non è però meno importante attaccare la legittimità dello Stato su basi empiriche, mostrando che, dopotutto, gli Stati che si suppone debbano proteggerci sono le stesse istituzioni responsabili di circa 170 milioni di morti nel solo ventesimo secolo: un numero molto superiore a tutte le vittime del crimine privato in tutta la storia umana! Invece di trattare gli uomini politici con rispetto, bisognerebbe trattarli per quello che sono: non solo ladri, ma assassini di massa»

(Hans-Hermann Hoppe, "Rothbardian Ethics", 1999)


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