"Signor Luigi Bonaparte tu sei stato capitano d'artiglieria a Berna, e quindi hai
necessariamente imparato qualche rudimento di algebra e geometria. In queste materie esistono degli assiomi dei quali avrai probabilmente già sentito parlare: che due più due fa quattro; che tra due punti la linea più breve è quella retta; che la parte è minore dell'intero. Ora, se sette milioni e mezzo di voti dichiarano che due più due fa cinque, che la linea retta tra due punti è quella più lunga, che l'intero è minore della sua parte; e se anche l'avessero dichiarato otto milioni, dieci milioni o cento milioni di votanti, per te non sarebbe cambiato nulla.
Ebbene, ora rimarrai sorpreso se ti dico che esistono degli assiomi nella probità, nell'onestà e nella giustizia proprio come nella geometria; e che le verità della morale non sono alla mercé di un votazione più di quanto lo siano quelle dell'algebra. Le nozioni di bene e male non possono essere risolte da un suffragio universale. Non è concesso alle elezioni far diventare falso il vero, e ingiusto il giusto. La coscienza umana non può essere messa ai voti. Per questa ragione, quali che siano i tuoi dati, controversi o meno, estorti o meno, veri o falsi poco importa. Coloro che vivono con gli occhi puntati sulla giustizia diranno e continueranno a dire che il crimine è crimine, lo spergiuro è spergiuro il tradimento è tradimento, l'omicidio e omicidio, che il sangue è sangue, che lo sporco è sporco, che il mascalzone è mascalzone, e che chi cerca di imitare Napoleone in miniatura sta copiando le gesta del pluriassassino Lacenaire su scala maggiore.
E lo diranno e lo continueranno a ripetere a dispetto dei tuoi numeri, perchè sette milioni e cinquecentomila voti nulla possono contro la coscienza di un uomo onesto; perchè dieci milioni, cento milioni e perfino l'unanimità della razza umana votante in massa non conterebbe nulla davanti a quest'atomo, a questa particella di Dio: l'anima dell'uomo giusto; perchè il suffragio universale non ha giurisdizione sulle questioni morali". ( V.Hugo)
 

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