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CREAZIONE DI UNITA' DIDATTICO-EDUCATIVE

Di seguito si fornisce uno schema di riferimento per la creazione di unità didattiche. Esso è utilizzabile sia per interventi complessi e di lunga durata, sia per azioni singole e unitarie.Con questa operazione si vuole evitare la casualità e l'occasionalità dell'intervento, prevedendo e pianificando l'iter più adeguato al raggiungimento dei risultati desiderati.

SCHEDA-PROGETTO

Obiettivo/i - sono gli scopi per ottenere i quali viene realizzata l'azione specifica o il complesso di azioni  previste dal progetto. I risultati devono essere visibili concretamente. Per esprimere gli obiettivi occorre trovare le risposte a quesiti come "perché faccio questa attività?"; " a cosa serve l'intervento?"; "cosa si vuole ottenere con queste azioni?"; "dove si vuole arrivare con questo percorso didattico?"

E' utile che le risposte a queste domande siano specifiche e dettagliate perché questo rende più evidenti le necessarie relazioni fra le diverse parti del progetto.

Per esempio, se lo scopo dichiarato è "far apprezzare la cucina pugliese" non è chiaro quale comportamento ci si potrà aspettare; ma se si vuole far conoscere i nomi di tutti gli ortaggi tipici della Puglia,  su richiesta l'allievo dovrà fare l'elenco esatto.

Questo richiede una stesura più minuziosa del piano di lavoro, ma è maggiormente efficace per quanto riguarda la realizzazione dell'intervento.

Più è complesso l'obiettivo da raggiungere, più occorre moltiplicare le procedure che ne consentono il raggiungimento.

Utenti - non andrebbero dati per scontati, benché si tratti sempre di allievi  delle scuole materne o elementari. Pur essendoci molti elementi di omogeneità fra gli individui, l'età evolutiva enfatizza le diversità che sono più marcate più l'età si abbassa. Dunque precisare il punto di partenza e le caratteristiche salienti può essere utile sia come parametro di riferimento per la successiva verifica, sia nel caso si voglia creare una sequenza didattica ripetibile in altri contesti.

Per rispondere con tutti i dettagli utili a questa variabile occorre chiedersi "chi sono le persone a cui mi rivolgo?"; "quali sono le loro esperienze precedenti?"; "cosa conoscono su questo argomento?"; "quali tipi di problema hanno rispetto a quest'ambito?"; ecc.

Metodologia - è l'indicazione della procedura che si intende utilizzare per consentire l'apprendimento.

Si tratta di rispondere alla domanda "come faccio a trasferire queste conoscenze/informazioni/comportamenti, ecc.?"; "quali strumenti sono più efficaci a consentire questi apprendimenti?"; "qual è il metodo più veloce perché queste persone imparino in modo efficace?".

Si possono definire anche le tecniche che saranno utilizzate per stimolare il cambiamento cognitivo e comportamentale.

Questa variabile è determinante per mantenere la motivazione e per consentire l'apprendimento; da essa dipende che anche "contenuti" difficili vengano "metabolizzati" dagli allievi.

Contenuti - "cosa facciamo?"; "di che cosa parlo?"; "quali tipi di attività sono funzionali a questo apprendimento?"; "di quali temi parliamo?"; ecc.

Occorre in questo ambito stabilire cosa proporre per raggiungere gli obiettivi precisati dal progetto. Gli "argomenti" devono essere adatti da un lato al tipo di obiettivo e dall'altro alle caratteristiche dell'utente. Da tener presenti in merito anche le competenze  del docente, che però può essere supportato da un "tecnico" del settore o della metodologia.

In quest'area si può indicare anche il titolo dell'intervento /unità didattica, utile sia fra gli addetti ai lavori per una migliore comunicazione, sia con gli allievi per motivi di identificazione.

Sistemi di valutazione - fin dal momento di preparazione dell'intervento è necessario stabilire in che modo si controllerà il raggiungimento dei risultati. Occorre quindi precisare cosa si dovrà osservare per poter sostenere che gli scopi sono stati raggiunti. Altri tipi di riflessione riguardano il rapporto fra gli apprendimenti ottenuti ed i "costi" (intesi in senso ampio, sia economici che di tempo, di personale impiegato, ecc.). E' dunque necessario stabilire quali sono i "rilevatori del successo" e - se necessario- quali sono i minimi quantitativi che decideranno se l'operazione ha avuto buon esito.

Gli aspetti organizzativi- nel caso il progetto sia predisposto per un'unità di lavoro minima, praticamente esso corrisponde anche al programma di lavoro. Se invece si riferisce ad un intervento più complesso, occorre trasformarlo in azioni operative la cui sequenza consente il raggiungimento dei risultati previsti. In particolare è necessario:

  • indicare i tempi di realizzazione cioè precisare il calendario degli incontri e la loro durata (un'ora alla settimana; una intera mattinata; ecc.); è a volte necessario precisare i tempi suddivisi nelle fasi di lavoro necessarie;
  • suddividere il progetto in azioni unitarie, messe in sequenza congruente;
  • individuare le persone che si occupano della realizzazione delle singole azioni previste (nel caso in cui ciò sia richiesto o sia da prevedere);
  • precisare i compiti di ciascuna, i ruoli e le funzioni a loro assegnate e che dovranno essere concordate per consentire un intervento omogeneo dal punto di vista metodologico;
  • predisporre il materiale necessario alle varie unità di lavoro il cui insieme costituisce tutto l'intervento;
  • evidenziare i costi, nei casi in cui sia necessaria una particolare sovvenzione per realizzare l'iniziativa (o a carico dell'Ente/Istituzione o dei partecipanti).

 

 

 

 

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