{text}

Esempi di didattica attiva e animazione in classe

Da LETTERA A UNA PROFESSORESSA (Scuola di Barbiana)

Una tecnica umile

Noi dunque si fa così. Per prima cosa ognuno tiene in tasca un notes. Ogni volta che gli viene in mente un’idea, ne prende appunto. Ogni idea su un foglietto separato e scritto da una parte sola.
Un giorno si mettono insieme tutti i foglietti su un grande tavolo. Si passano a uno a uno per scartare i doppioni. Poi si riuniscono i foglietti imparentati in grandi monti e son capitoli. Ogni capitolo si divide in monticini e son paragrafi. Ora si prova a dare un nome ad ogni paragrafo. Se non si riesce vuol dire che non contiene nulla o che contiene troppe cose. Qualche paragrafo sparisce. Qualcuno diventa due.
Coi nomi dei paragrafi si discute l’ordine logico finché nasce uno schema. Con lo schema si riordinano i monticini. Si prende il primo monticino, si stendono sul tavolo i suoi foglietti e se ne trova l’ordine. Ora si butta giù il testo; come viene viene.
Si ciclostila per averlo davanti tutti eguale. Poi forbici, colla e matite colorate. Si butta tutto all’aria. Si aggiungono foglietti nuovi. Si ciclostila un’altra volta.
Comincia la gara a chi scopre parole da levare, aggettivi di troppo, ripetizioni, bugie, parole dificili, frasi troppo lunghe, due concetti in una frase sola.
Si chiama un estraneo dopo l’altro. Si bada che non siano stati troppo a scuola. Gli si fa leggere ad alta voce. Si guarda se hanno inteso quello che volevamo dire
. Si accettano i loro consigli purchè siano per la chiarezza. Si rifiutano i consigli di prudenza. Dopo che si è fatta tutta questa fatica, seguendo regole che valgono per tutti, si trova sempre l’intellettuale cretino che sentenzia: “Questa lettera ha uno stile personalissimo”.

Da IL CINEMA FATTO DAI BAMBINI di M. Piccardi

In ottobre, novembre, la maestra/o domanda ai bambini della sua classe se vogliono fare un film. Se nell’insieme dicono di sì, lascia che decidano che film fare (è l’idea). Quando sono d’accordo sull’idea, lascia che li sviluppino a voce, per iscritto, per disegni (è il soggetto). Quando sono d’accordo sul soggetto, lascia che traducano ogni periodo, ogni frase, ogni parola, ogni segno nella descrizione delle immagini in movimento (è la sceneggiatura). Quando va bene ai bambini, lascia che cerchino e trovino gli spazi, i tempi, le persone, gli animali e le cose che gli servono per provare e per fare (è il fabbisogno). Quando hanno tutto pronto, li aiuta a tradurre bene sulla pellicola, con la cinepresa, le immagini reali come, quando e dove le hanno decise (è la ripresa). Quando la pellicola ripresa , sviluppata e stampata, è pronta, li aiuta a metterla bene in ordine, con la moviola, così come vogliono e con i suoni che vogliono (è il montaggio). Quando la pellicola è in ordine, li aiuta a proiettarla bene, con il proiettore; quando, dove ed a chi vogliono (è la proiezione). Intanto la maestra/o fa scuola. Alla fine, raccoglie il film e tutto il materiale elaborato dai bambini.

 

{text}