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Piercamillo Davigo sulla malagiustizia
Conviene più divorziare o uccidere la moglie? (v. video)
Io racconto sempre una cosa adesso è un po meno vera perché hanno accorciato i tempi delle separazioni dei divorzi ma fino a poco tempo fa eravamo l'unico paese al mondo dove una procedura di separazione divorzio aveva una durata maggiore della pena da espiare per la
soppressione del coniuge. Il sistema è criminogeno perché se uno apre il codice penale vede che per la soppressione del coniuge è prevista la reclusione di 30 anni.
Facciamo un esempio. Uno ammazza la moglie o se vogliamo il marito: è uguale intanto chi è morto non parla più. L'autore dell'omicidio si costituisce e confessa quindi per cominciare porta a casa le attenuanti generiche perché si è costituito, ha confessato e la racconta come gli pare a lui (dice al magistrato che la vittima ha detto una cosa che l'avrebbe ammazzata anche lui) così porta a casa anche l'attenuante della provocazione. Poi risarcisce il danno agli eredi del coniuge, che è la capitalizzazione dell'assegno di separazione-divorzio.
Prima del processo ci sono tre attenuanti prevalenti sull'aggravante per cui si parte dalla pena base da 21 a 24 anni. Siccome di solito il killer è un incensurato 21anni meno un terzo per avere un aggravante 14 per un terzo per la seconda aggravante nove anni 8 mesi meno un terzo per la terza aggravante (eccedo un pochino) con sei mesi; chiede il giudizio abbreviato: 4 anni e 4 mesi. I 30 anni sono diventati 4 anni 4 mesi.
Se trova un giudice un po' come me, che lo mette agli arresti domiciliari, per 4 anni e 4 mesi. Ma non è facile perché per poter mettere uno in custodia cautelare bisogna che
ricorra almeno una di queste tre esigenze cautelari: pericolo inquinamento delle prove (ma ha confessato); pericolo di fuga (si è costituito) pericolo di reiterazione (è vedovo) quindi non si potrebbe arrestare.
Ma mettiamo che trova uno come me, che gli dice "potresti fidanzarti": allora sta 1 anno e 4 mesi a casa sua con il permesso di uscire per lavorare per la promessa di risarcire i danni e per provvedere alle proprie esigenze (non ho nessuno che mi fa la spesa, cioè fa la vita che faccio io) e nei residui tre anni li fa dal servizio sociale. In più,
mettiamoci anche la chiesa: dal giorno dopo può fare la comunione. Se divorzia no.
In Italia non conviene essere onesti (v. video)
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