1 - Il futuro come vissuto.
Il futuro non è di moda. Alle
soglie del XXI secolo, la psicologia delle masse sembra più orientata
all senso della fine ed al passato che al futuro. Tutte le ricerche
sui giovani parlano di defuturizzazione, né pare che gli adulti
e le Istituzioni siano capaci di proiettarsi in avanti. Cosa è
il futuro in termini psicologici e quando e come e da chi ci è
stato "rubato"?
E' molto diffusa, nell'Occidente
positivista, la concezione del "tempo come freccia"
che si dirige in modo lineare e irreversibile dal passato al futuro. Conseguente a questa idea, il futuro diventa
una proiezione del passato, e la sua quantità e qualità dipendono
dalle radici e dalla memoria. La perdita del futuro sarebbe dunque
lo strappo con la tradizione, le radici, i valori dei Padri, causato
specialmente dal modernismo.
Questa idea contraddice però
alcune osservazioni empiriche alla portata di tutti. Le utopìe
sul futuro sono sempre elaborate da gruppi sociali disancorati,
che rompono col passato. I Paesi giovani, con meno Storia (come
gli USA), sono quelli dove il futuro è più presente. I progetti,
sia pure sotto forma di sogno, sono la condizione abituale dei
giovani, solitamente meno legati al passato.
Queste osservazioni rimandano
ad una visione del "tempo come Scala di Escher", fatta
di salti, torsioni e pulsazioni; o come un labirinto di cui trovare
il bandolo; o come una statua da costruire e plasmare, scavando
nel marmo che ne contiene la forma.
La cultura psicologica ha prima
ancora di A. Einstein sottolineato la natura relativistica e soggettiva
del tempo, segnalando la sovranità delle emozioni sul senso del
tempo. Che le forti emozioni dilatano o contraggono vistosamente
il vissuto temporale è noto a chiunque abbia fatto una esperienza
di T-Group. Ma anche la psicologia popolare ha sempre accettato
la sottomissione del tempo alle emozioni, segnalando invecchiamenti
accellerati di fronte al dolore, incanutimenti precoci di fronte
a un forte spavento, giovinezze dilatate grazie ad innamoramenti
tardivi.
Alla luce di queste osservazioni
sembra legittimo associare il sentimento del futuro ai gradi di
libertà, percepiti o effettivi.
Il soggetto si dilata nel futuro
quanto più il suo presente è ampio e libero, ricco di potenziale
e possibilità, sottomesso alla sua propria sovranità, ricco di
potere sull'ambiente circostante. La vera fonte del futuro sono
dunque la libertà ed il potere che il soggetto percepisce e di
cui, realisticamente, dispone.
2 - Il furto del futuro.
Quanto detto sopra porta con
relativa facilità a rispondere al quesito sul furto del nostro
futuro.
Il progressivo depotenziamento
e spossessamento del soggetto, cioè la privazione della libertà
e del potere, la riduzione della sua sovranità sul tempo e lo
spazio, gli hanno sottratto il futuro.
Il depotenziamento è avvenuto
con la riduzione del potere e della libertà di esprimersi, di
intraprendere, di governarsi e governare. Lo spossessamento si
è verificato con la contrazione della sovranità sul tempo e sullo
spazio, la quale è invece nelle mani delle buro-corporazioni dominanti.
Il soggetto impotente e asservito non può proiettarsi nel futuro,
essendo il suo presente contratto ed alienato, anziché disteso,
aperto al possibile, progettato.
fig.1
Il futuro ci è stato rubato
insieme alla libertà ed alla politica. Come si vede dalla fig.1,
i soggetti percepiscono se stessi come costruttori del futuro
se sono liberi e potenti abbastanza da progettare il tempo e lo
spazio. Perché si riprendano il futuro occorre che aumentino libertà
e potere, fino a consentire un potenziamento ed un possesso del
loro spazio vitale.
3 - Il futuro come setting.
Il sé, l'Io , la personalità,
tutto ciò che la psicologia ha indicato come il centro stabile
del Soggetto, non esistono. Il Soggetto non ha un centro: è un
elettrone instabile che vibra ed oscilla sugli assi dello Spazio
e del Tempo. Dentro e fuori, avanti e indietro, sopra e sotto
segnano il diametro della oscillazione possibile, cioè l'apertura
e l'ampiezza del potere del Soggetto verso il mondo. Le vibrazioni
del Soggetto consistono in grandi salti nel profondo di sé e nell'oceano
della totalità planetaria, ma anche in grandi scavi alla ricerca
del passato e in estreme incursioni ai limiti della galassia.
La esistenza del Soggetto è alla ricerca del centro, luogo delle
contraddizioni spazio-temporali, in un quotidiano "qui, noi,
ora" costantemente mutevole come l'acqua di in fiume.
Le pratiche sociali hanno da
sempre cercato di manipolare le dimensioni spazio-temporali allo
scopo di conoscere la realtà o di cambiarla.
La dimensione Io-futuro è tipica
dell'educazione, come quella Tutti-futuro appartiene alla sfera
della ideologìa politica. La dimensione Io-passato è della psicoanalisi,
mentre l'asse passato-Tutti rappresenta la ricerca storica.
L'asse Io-noi è esplorato dalle
tecniche "in" gruppo, di tipo Encounter. La dimensione
Noi-passato riguarda la supervisione d'èquipe o la terapia familiare.
L'asse noi, ora, tutti è terreno dei mass media. L'astrologìa
è la prassi tipica delle dimensioni Io-futuro o Tutti-futuro.
In sostanza la dimensione meno
utilizzata è quella Noi-futuro. La quale per la verità appare
nei seminari di Team building, come nei gruppi di progettazione
o negli interventi di OD, ma più come scenario che come linguaggio
oggetto di analisi. Lo scavo del passato, della memoria, dei ricordi
che si pratica nella psicoanalisi più ortodossa; così come l'analisi
del vissuto, delle emozioni, delle relazioni che si sperimentano
nei gruppi auto-centrati e centrati sul presente; non hanno alcuna
corrispondenza in tecniche analoghe sul futuro, le speranze, i
sogni nel cassetto. La tradizione della psicosintesi è l'unica
ad aver posto l'accento sulla volomtà e l'immaginazione, ma il
suo scarso peso in Italia ne ha fatto tutt'al più trapelare qualche
esercizio, all'interno di pratiche centrate sul presente.
Come si può spiegare questo
fenomeno ? Come è possibile recuperare il futuro come setting
della pratica sociale ?
La spiegazione che sembra più
ragionevole è quella proposta nei paragrafi precedenti. Gli scarsi
gradi di libertà, la sottrazione della sovranità sul tempo e lo
spazio, hanno contribuito a lasciare il futuro nelle mani del
caso, del destino, della Provvidenza o della Storia.
L'operatore sociale o del cambiamento è tuttora intriso di una
speciale sfiducia nelle possibilità e nel potere del Soggetto
di costruirsi il suo futuro.
Un'altra ipotesi interessante,
è quella della inesistenza del passato e del futuro, se non come
memoria e speranza che abbiamo al presente. Il passato ed il futuro
sono un romanzo (una narrazione) che oggi inventiamo, condizionati
dal nostro campo psicologico presente.
Già ieri o domani, in un Paese
straniero, con relazioni diverse, il racconto del passato e del
futuro cambia. La pratica sociale è dunque sempre centrata sul
"tempo presente", ed ha come spazio solo il "noi".
In ogni caso, resta vera l'osservazione
che il futuro è certo la dimensione meno verbalizzata nelle pratiche
sociali.
Una pista di grande interesse
da esplorare nelle situazioni formative ( e che ARIPS sta studiando
da tempo) è quella delle simulazioni, delle fantasie libere o
guidate, negli esercizi di immaginazione.
Una pista abbastanza inusitata
potrebbe essere quella di utilizzare nel sociale il metodo di
ricerca noto come DELFI. La quale consiste in una serie di interviste
cicliche a testimoni privilegiati, esperti un certo settore, sul
futuro di un certo fenomeno. Perché non avviare ricerche Delfi,
già usate su questioni tecniche o materiali, anche su problemi
sociali ?
Una pista nuova potrebbe essere
quella del "gruppo veggenti". Negli Stati Uniti esiste
un piccolo centro il cui responso elettorale nelle campagne presidenziali
è da 50 anni sempre vincente. Gli abitanti di quel centro sono
"veggenti" nel senso che vibrano sempre sulla stessa
lunghezza d'onda degli States. Esistono persone comuni che, a
causa della loro profonda "normalità", sono in grado,
interrogando se stesse, di prevedere il futuro di certi fenomeni
sociali ? Come si possono trovare ed utilizzare, ammesso che esistano
?
Fig.2 IL SOGGETTO: ELETTRONE
OSCILLANTE NELLE DIMENSIONI SPAZIO-TEMPO.