CAMPAGNA SOCIALE DI SENSIBILIZZAZIONE CONTRO GLI ABUSI NELLA SOMMINISTRAZIONE DI PSICOFARMACI A BAMBINI ED ADOLESCENTI, A CURA DEL COMITATO "GIÙLEMANIDAIBAMBINI"®
PARLAGLI ! NON ETICHETTARE TUO FIGLIO

“Giù le mani dai bambini” © è una campagna informativa – patrocinata da RAI RadioTelevisione Italiana – che ha come scopo la sensibilizzazione del grande pubblico e la formazione di insegnanti e genitori su di una delicata tematica d’attualità: i sempre più frequenti abusi nella somministrazione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti.
L’iniziativa – apartitica e non confessionale - è promossa da un comitato promotore costituito da associazioni ed enti rappresentativi della volontà di oltre 5 milioni di italiani. Questa pubblicazione è stata elaborata da un folto gruppo di volontari ospedalieri - tra i quali medici, pediatri, psicologi e psichiatri - e descrive l’allarmante situazione attuale del mercato degli psicofarmaci in rapporto ai bambini. I mass-media hanno in più occasioni riportato il parere di numerosi addetti ai lavori - critici nei confronti delle strategie dell’industria del farmaco - i quali sostengono la tesi secondo la quale alcune case farmaceutiche starebbero procedendo all’individuazione di nuovi segmenti di mercato per promuovere le vendite di diversi tipi di prodotti farmaceutici: secondo queste fonti, la fascia d’età dell’infanzia è stata identificata dalle multinazionali del farmaco come un segmento ancora vergine e suscettibile quindi di un forte sviluppo (vedi “Washington Post”, “New York Times”, “L’Espresso”, “Repubblica”, “Il Corriere della Sera”, “Panorama” e altri numerosi articoli di stampa nazionale ed estera raccolti nella sezione “Press Room” del nostro portale www.giulemanidaibambini.org).
Il comitato promotore di quest’iniziativa non vuole tuttavia promuovere una “crociata populista” contro l’una o l’altra multinazionale o contro specifici prodotti farmacologici, ne disconoscere a priori l’esistenza di patologie proprie dell’infanzia e dell’adolescenza: unico scopo del progetto è di sensibilizzare la cittadinanza sui rischi di abuso, evidenziando con obiettività pro e contro della soluzione farmacologica, e fornendo quindi gli strumenti per porre il bambino e la sua famiglia al centro dell’attenzione tutelando i loro diritti. Diverse ricerche scientifiche indipendenti hanno infatti dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che esistono terapie pedagogiche, cognitivo-comportamentali e di altra natura – scientificamente testate - degne di essere prese in seria considerazione per la risoluzione dei disagi dell’infanzia e dell’adolescenza. Numerosi ed accreditati esperti sostengono inoltre prudentemente la tesi secondo la quale, prima di procedere alla massiccia somministrazione di uno psicofarmaco volto a “curare nascondendo i sintomi” senza risolvere il vero problema alla fonte del disagio, sia indispensabile valutare con grande attenzione la situazione clinica e psicologica del bambino nel suo complesso, processo nel quale la figura professionale del pediatra, del pedagogista e del nutrizionista devono ritrovare un ruolo di grande protagonismo. Lo psicofarmaco in molti casi è invece purtroppo diventato quasi una moda, una “facile soluzione”: la pastiglia alla quale delegare con superficialità la risoluzione di qualunque problema, inclusi quelli di carattere squisitamente sociale ed ambientale.

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