Dopo il Ritalin, Prozac anche per i bambini: a partire dagli 8 anni Fonte
Dopo l'approvazione dell'Emea, l'agenzia europea del farmaco, in Italia arriva, da domani, il Prozac anche per i bambini: a partire dagli 8 anni. Lo stabilisce l'Aifa, Agenzia italiana del farmaco: sulla Gazzetta ufficiale in edicola oggi viene, infatti, pubblicata la Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio, secondo procedura di mutuo riconoscimento, della specialità medicinale Prozac.

Non che l'antidepressivo fluoxetina non fosse somministrato ai bambini: il Prozac veniva già utilizzato al di fuori delle indicazioni approvate, con la cosiddetta prescrizione off-label (sulla quale, peraltro, la Finanziaria ha imposto un giro di vite, vietando l'impiego off-label in presenza di altri farmaci registrati). Non si tratta, quindi, di una pratica nuova, ma dell'autorizzazione e regolamentazione di un uso del farmaco già esistente. Naturalmente, vengono posti dei paletti. Nel bugiardino viene introdotto l'indicazione tarapeutica per "bambini e adolescenti di otto anni di età e oltre" che abbiano manifestato un "episodio di depressione maggiore di grado da moderato a grave". Si richiede che il bambino sia stato sottoposto a psicoterapia, e si indica, come soglia, un numero di sedute: il farmcaco si potrà prescrivere "se la depressione non risponde alla psicoterapia dopo 4-6 sedute". Inoltre, la farmacoterapia va proposta "solo in associazione con una contemporanea psicoterapia". L'Aifa prevede "il monitoraggio dell'andamento dei consumi con revisione semestrale".

"Questa è l'ennesima ipocrisia dei legislatori, che sono in uno stato di completa sudditanza rispetto alle multinazionali del farmaco". Così Luca Poma, portavoce di Giù le mani dai bambini, la campagna nazionale di farmacovigilanza pediatrica, commenta la vicenda. Uno dei piccoli correttivi alla somministrazione, ovvero la prescrizione solo se "la depressione non risponde alla psicoterapia dopo 4-6 sedute", per il portavoce della Campagna è "una ipocrisia: neanche Freud e Jung seduti allo stesso tavolo potrebbero risolvere in 4-6 sedute un problema - conclude Poma - quindi questa è una finta preoccupazione".