Sommario
Introduzione __________________________________________________________
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1. Panoramica generale sulla popolazione afferita al Servizio di ascolto
___________ 5
2. La popolazione dei senza dimora ________________________________________
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2.1. Persone senza dimora nuove o già conosciute ________________________
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2.2. Genere_______________________________________________________
11
2.3. Età __________________________________________________________
11
2.4. Titolo di studio ________________________________________________
12
2.5. Stato civile ___________________________________________________
12
2.6. I bisogni delle persone senza dimora _______________________________
13
2.7. Richieste e risposte delle p.s.d. ____________________________________
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2.8. Colloqui _____________________________________________________
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Conclusioni__________________________________________________________
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Indice delle tavole
Tavola 1 Soggetti conosciuti e nuovi per tipologia di genere
....................................... 6
Tavola 2 Soggetti senza dimora e soggetti residenti per tipologia
di genere ................ 7
Tavola 3 Soggetti senza dimora conosciuti e nuovi per tipologia
di genere ............... 11
Tavola 4 Classi di età per tipologia di genere ..............................................................
11
Tavola 5 Titolo di studio per tipologia di genere .........................................................
12
Tavola 6 Stato civile per tipologia di genere...............................................................
13
Tavola 7 Categoria bisogni per tipologia di genere.....................................................
13
Tavola 7bis Categoria bisogni per tipologia di genere
valori percentuali................ 14
Tavola 8 Categoria delle richieste per tipologia di genere
.......................................... 16
Tavola 8b Categoria delle richieste per tipologia di genere
valori percentuali ........ 16
Tavola 9 Categoria delle risposte per tipologia di genere ...........................................
16
Tavola 9bis Categoria delle richieste per tipologia di genere
valori percentuali ..... 16
Introduzione
Il lavoro di analisi dei dati circa determinate fasce di popolazione
caratterizzate da condizioni di vita precarie richiede innanzi tutto
al ricercatore la messa in chiaro dei presupposti dai quali partire
chiarendo, sin dalle prime fasi del lavoro, quali obiettivi si pone
ed in ordine a quale concezione antropologica. Lauspicio nel
processo di definizione dei presupposti è che sia chiarito
il taglio che al lavoro di analisi si vuole dare; da una lettura delle
informazioni perché suscitino percorsi di comprensione e non
di spiegazione fino a definire come linterpretazione degli stessi
si colloca necessariamente allinterno della dialogicità
delle esperienze di vita che nel processo dellincontro e della
ricerca avvengono. In sintesi possiamo affermare che lobiettivo
di questo lavoro è ridare cittadinanza alla coscienza di sé
come interlocutori di un sociale che troppo spesso si dimentica degli
ultimi quasi in una rilettura (ed anche in un
approccio) del problema della povertà e dellemarginazione
in termini neodarwinisti.
Il lavoro che ci accingiamo a presentare è il prodotto dellelaborazione
di alcuni dati di esperienza raccolti nel corso dellanno 2002;
ma anche ci sembra opportuno ribadire la necessità di fornire
continuità a questa opera di valutazione perché i fenomeni
sociali, oltre ad una loro dimensione di carattere quantitativo, permettono
il disvelarsi di questioni più profonde e richiamano in modo
imprescindibile lunicità e la particolare condizione
di sofferenza di chi cerca aiuto. Ovvero crediamo che la forma della
ricerca e dellincrocio dei dati in una prospettiva neolongitudinale
permetta di significare i racconti e le storie autobiografiche riconsegnate
con fiducia dalle persone in difficoltà agli operatori e al
territorio nella sua globalità.
Nella ricerca di elementi che permettano una ricostruzione sufficientemente
reale della condizione delle persone senza dimora, dobbiamo sempre
più affidarci anche allinterpretazione fornita da coloro
i quali operano a stretto contatto con queste persone. Certamente
si rende necessario porre in essere un chiarimento circa luniverso
di riferimento e lutilizzo del termine persona senza dimora.
Questo sarà oggetto del §2, cercando in tal modo di fornire
un orientamento alla possibile concettualizzazione della homelessness
nelle forme e nei tempi che a noi oggi sono dati di sperimentare.
La riflessione allinterno delle scienze sociali in merito alle
persone in stato di emarginazione grave e ai senza dimora è
oggetto di un processo dialettico che pone da un lato una sorta di
forzata definizione grazie alla quale è possibile pensare ad
interventi strutturali da parte di un territorio, dallaltra
una volontaria de-categorizzazione che pone sì le persone in
stato di emarginazione sullo stesso livello della maggioranza della
cittadinanza ma poi, in effetti, si disinteressa di esse riconsegnando
loro solo alcuni strumenti per laccesso alle risposte lasciando
però alla scarsa consapevolezza di ognuno lesatto e proficuo
utilizzo. Un altro aspetto riguarda poi come ci si approccia al problema
perché fra operatori e persone senza dimora non ci sia quella
separazione così evidente in altri servizi ed in altre strutture
che lavorano per un benessere più generale affinché
la riflessione circa le buone prassi si ammanti di una maggiore ricchezza
introspettiva oltre che operativa1.
La necessaria attenzione nel categorizzare fenomeni sociali riconducendoli
a qualsivoglia teoria o prospettiva di indagine avulsa dalla complessa
realtà della vita deve essere ancora più presente nel
caso dei senza dimora. A fronte della necessaria prospettiva di lettura
sociologica del dato in esame cercheremo comunque una rilettura a
carattere pedagogico, ricercando nelle pieghe di questa paradossale
quotidianità gli elementi che forniscono e riconducono
ad una speranza di carattere esistenziale.
Il rapporto considera ed analizza il profilo della persona gravemente
emarginata senza dimora milanese, nello specifico della sua componente
italiana, lasciando ad un futuro approfondimento lanalisi della
componente straniera. Riteniamo inoltre che sarà necessario
ricercare strumenti e modalità per meglio conoscere tutte queste
realtà legate da un continuum, quale la strada, e che spesso
sono separate per comodità di analisi o per scarsità
di strumenti. Difatti oggi la strada si presenta come un luogo
polimorfo dove accanto a comportamenti normali, vivono, molti soggetti
a rischio di disagio o in condizione di disagio conclamato (Tramma,
1999) in una sorta di cuntinuum difficilmente interpretabile e categorizzabile.
Nellottica precedentemente esposta, risulta peraltro evidente
che lo studio della povertà diventa una delle possibili chiavi
di lettura dellintero meccanismo di strutturazione sociale,
poiché si presume che i meccanismi che producono le condizioni
di scarsità di risorse e di estraniazione dai circuiti di socializzazione
sono gli stessi che producono benessere ed integrazione (Benassi,
2003). In questa prospettiva è possibile ipotizzare che la
condizione di povertà sia unaggregazione assai problematica
di condizioni e tensioni che rendono vulnerabili gruppi di popolazione
privandoli degli strumenti per fronteggiare le situazioni di crisi
individuali o familiari (Castel, 2000). Si aprirebbe allora
la necessità
di contestualizzare unanalisi circa i sistemi di welfare e le
modificazioni che essi hanno prodotto e producono tuttora, sia a livello
macro-sociale, sia a livello micro-sociale; difatti siamo concordi
che il mancato funzionamento dei meccanismi di produzione del benessere
possono rappresentare i fattori di produzione della povertà,
ma anche che il problema dellemarginazione grave è
una questione di trasformazione qualitativa dei processi di impoverimento
(Ambrosini, 1999). E ciò sarà più chiaro quando
prenderemo in esame i dati relativi alle persone che hanno utilizzato
il servizio di ascolto cittadino (Servizio Accoglienza Milanese) in
sostituzione dei canali istituzionali di risposta al disagio.
Trasformazioni occupazionali segnate dallincertezza e modificazioni
circa le strutture familiari e microsociali informano e orientano
la riflessione (qui accennata) verso schemi non lineari di interpretazione
della richiesta e della risposta al bisogno espresso; la presenza
e la dinamica prodotta dallincrocio di queste ed altre numerose
variabili determinano limpossibilità di utilizzare schemi
lineari, dove le sequenze e le scadenze esistenziali (nascita, matrimonio,
lavoro, riproduzione e decesso) si succedono secondo logiche predefinite2.
Nel presentare i dati, sarà nostro compito porre attenzione
perché la storia di ogni persona, che ha potuto chiedere un
aiuto al servizio della Caritas diocesana milanese, sia esemplificativa
di una condizione che può essere generalizzata e, quindi, informare
correttamente coloro i quali sono chiamati a definire e strutturare
politiche e percorsi di inclusione sociale non solo a livello locale.
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