Statistiche
in pillole
|
2008
- Inceneritori= diossina? Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento. Lo dice una ricerca, resa pubblica dallistituto statale di sorveglianza sanitaria francese, lultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale Pub Med (www.ncbi.nim.nih.gov) che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione ala capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a inceppare uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali. (fonte: numero 1052 del Venerdì di Repubblica, 16 maggio, pagina 90) 2008 - Ritardo Italia Un servizio di SkyTG24 (via Twitter) ed un articolo di Repubblica.it parlano di un recente studio della Banca Mondiale sul rapporto tra gli italiani e i media. Purtroppo nessuna novità sul fronte internet: meno del 50% degli italiani usa il web. In Europa siamo dietro Olanda (l89% della popolazione usa Internet), Norvegia (87,4%), Svezia (76,9%), Danimarca (58,3%), Gran Bretagna (55,4%), Francia (49,1%). Peggio di noi i tedeschi (46,9%), gli spagnoli (42,1%), portoghesi (30,3%) ed i greci (18,4%). Nel mondo invece al primo posto troviamo Nuova Zelanda con il 76,5% della popolazione, poi lAustralia con il 73,9%, gli Usa con il 69,5%, il Giappone con il 68,5% e il Canada 68,1%. Inoltre solo il 36% degli italiani possiede un computer, contro limpressionante 122% degli abitanti di Israele (più di un computer a testa). Da noi si comprano pochi giornali e la TV è sempre il mezzo più usato per informarsi.2007 - Istat, impennata dei divorzi e delle separazioni in Italia Impennata dei divorzi in Italia nellultimo decennio. In un indagine svolta dallIstat tra il 1995 e il 2005 i divorzi sono cresciuti del 74%, mentre le separazioni sono incrementate del 57.3%. Nel 2005 sono stati in 47.036 a divorziare, vale a dire 4.3% in più rispetto allanno precedente, mentre per la separazione hanno optato in 82.291 (-1,1% rispetto al 2004). Secondo lIstat, nel 2005 si sono chiuse consensualmente l'85,5% delle separazioni e il 77,6% dei divorzi. Di queste circa l'82% delle separazioni giudiziali è da attribuire a difficile convivenza, il 14,6% con addebito al marito e il 3,5% con addebito alla moglie. Preferiscono il rito consensuale più le coppie del Nord Italia con l89% delle separazioni e nell'80,8% dei divorzi. Al Sud le percentuali scendo al 76,7% e al 64,1%. La regione dove i matrimoni sono terminati prematuramente è la Liguria con 5,8 divorzi e 8 separazioni ogni 1000 coppie. Seguono Valle dAosta con 7,6 separazioni e 5,6 divorzi ogni 1.000 e il Lazio con 7,9 separazioni e 4 divorzi ogni 1.000. Chiudono la classifica Calabria e Puglia, rispettivamente con 3 separazioni e 1,4 divorzi e 3,8 separazioni e 1,6 divorzi. Le donne preferiscono chiedere la separazione, mentre gli uomini optano per il divorzio.Nel 2005 il 71,7% delle richieste di separazione è stato presentato dalla moglie, mentre il 56,3% dei mariti ha chiesto il divorzio. Per quanto concerne l'età, nel 2005 i mariti avevano mediamente 43 anni, mentre le mogli 40. Con il fatto che le unioni matrimoniali si hanno ad età sempre meno giovanile, i divorzi non arrivano prima dei 30 anni, gli uomini passando dal 7,3% del 2000 al 4,7% del 2005, e le donne dal 16,8% all'11,5%. (26-10-06) Libertà
di stampa (05-06-06) Lo sviluppo della
banda larga (15-05-06) 72 milioni di Europei
sotto la soglia di povertà (Fonte) Il criterio di misura della povertà è nazionale e monetario. Tutto sommato, è un indicatore di disuguaglianza sociale relativa. Sulla base di questi riferimenti è stato fatto lo studio degli economisti Sarah Bouquerel e Pierre Alain de Mallerey sulla povertà in Europa, appena pubblicato dalla Fondazione Schuman. Il risultato è che 72 milioni di persone, il 16% di tutta la popolazione dell'UE, nel 2003 vivevano sotto la soglia di povertà. Il valore monetario in SPA andava dai 14.376 del Lussemburgo ai 2.183 dell'Estonia.I paesi con il maggior numero di persone, che vivevano sotto la soglia di povertà, erano la Slovacchia, l'Irlanda e la Grecia (21% della popolazione), il Portogallo, l'Italia e la Spagna (19%), Il Regno Unito e l'Estonia (18%). Quelli con il minimo numero di poveri erano la Cechia ((8% della popolazione), il Lussemburgo, l'Ungheria e la Slovenia (10%), la Finlandia e la Svezia (11%), la Danimarca, la Francia e i Paesi Bassi (12%) e l'Austria (13%). (02-03-06) Cose dell'altro
mondo: ancora quote rosa (30-01-06) Armi di distruzione
di massa? - Per la prima volta un
tribunale d'appello sudcoreano ha condannato due aziende produttrici
del diserbante chimico Agente Orange, utilizzato durante la guerra
in Vietnam, a pagare un risarcimento danni a militari reduci (la Corea
del Sud mando' in appoggio agli Usa 320.000 uomini). (09-01-06) QUOTE
ROSA bis - In Tanzania
si e' insediato il nuovo governo. 5 dicasteri (Esteri, Finanze, Giustizia,
Educazione, Sviluppo comunitario questioni femminili e infanzia) sono
in mano a donne.(Fonte: misna.org) (07-01-06) QUOTE ROSA -
Il primo gennaio in Norvegia,è' entrata
in vigore una legge che obbliga le societa' ad avere almeno il 40%
di donne nei consigli di amministrazione. Le aziende avranno due anni
di tempo per adeguarsi, dopodiche' partiranno le sanzioni. In caso
di continua inadempienza è prevista la chiusura automatica
della societa'. Secondo il "Monitoraggio europeo donne consigliere
di amministrazione", condotto dall'European professional Women's
Network, i paesi scandinavi sono ai primi posti quanto a presenze
femminili nei cda. La Norvegia è prima con il 22%, segue la
Svezia (20%) e la Finlandia (14%). 2005 (23-11-05) DONNE E POLITICA - In testa alla classifica mondiale dei parlamenti con maggior presenza femminile non c'e' un paese occidentale o industrializzato, ma un paese africano, il Rwanda. Un altro paese africano, il Mozambico, e' al nono posto con circa il 35% di presenza femminile in parlamento. Un terzo dei rappresentanti politici del Sudafrica e' di sesso femminile, il Burundi ha il 30% di deputate e il 32% di senatrici. In tutto sono 24 le nazioni africane che hanno introdotto le cosiddette "quote rosa" nella politica. Altri Paesi, tra cui il Burkina Faso e il Senegal, non hanno in vigore leggi sulle quote rosa ma invitano i partiti a candidare donne per almeno il 50% del totale. In Liberia una donna e' diventata Presidente. Quella africana e' una lezione di democrazia e parita' data agli Stati Uniti (al sessantasettesimo posto nella classifica, col 15% di donne in Parlamento) e all'Europa (19%). In Europa fanno eccezione solo i paesi scandinavi. (Fonte: Misna.org) (11-11-05) TURISMO - Il turismo in Italia perde colpi secondo UnionTurismo. Nei primi nove mesi del 2005 l'industria turistica italiana ha perso un milione di pernottamenti rispetto allo stesso periodo del 2004; 116 milioni nel 2005 contro i 117 milioni del 2004. E' quanto emerge da un'analisi della Presidenza dell'Associazione Nazionale delle Aziende e degli Enti pubblici e privati di promozione e accoglienza turistica (UnionTurismo), relativa ai dati raccolti dall' Osservatorio turistico alberghiero della Federalberghi su un campione di circa 1110 alberghi. Le località di montagna hanno subito una caduta dell'1,7% di pernottamenti con un -2,5% di italiani ed un -6% di stranieri. "Una riflessione a parte", dice Gian Franco Fisanotti, presidente di UnionTurismo, "merita l'andamento dei flussi stranieri estivi: la Germania segna un -2,6% di pernottamenti alberghieri, l'Inghilterra un -6,9%, la Francia un -2,5%, gli Stati Uniti un -2%. (14-11-05) ANALFABETISMO - Secondo i più recenti dati ISTAT (2003) su circa 57 milioni di Italiani poco più di 3.500.000 sono forniti di laurea, 14.000.000 di titolo medio superiore, 16.500.000 di scuola media e ben 22.500.000 sono privi di titoli di studio o possiedono, al massimo, la licenza elementare. In percentuale 39,2% dei nostri concittadini sono fuori della Costituzione che, come si sa, prevede lobbligo del possesso di almeno otto anni di scolarità. Uno strumento tradizionale di alfabetizzazione, quello dei corsi delle 150 ore, ha rivelato inefficienza e precarietà. Solo il 35% degli iscritti partecipa in media agli esami finali, con rappresentanza femminile irrisoria. ALCOOL - Secondo il World Health Report dell'
Organizzazione mondiale della sanita', nel mondo l'alcol provoca direttamente
o indirettamente il 10% di tutte le malattie, il 10% dei tumori, il
63% delle cirrosi epatiche, il 41% degli omicidi, il 45% degli incidenti,
il 9% delle invalidita'. MINORI E CARCERE - Nel mondo ci sono 13 paesi
che permettono di condannare all'ergastolo un minorenne, ma sembra
che in uno solo di questi la pratica sia utilizzata e diffusa: gli
Stati Uniti. REDDITI BASSI - L'intensità della povertà, che misura di quanto, in termini percentuali, la spesa delle famiglie povere è mediamente al di sotto della linea di povertà, è pari al 21,9%. Questo indica che la spesa media equivalente delle famiglie relativamente povere risulta pari a circa 719 euro al mese. La soglia convenzionale di povertà relativa per una famiglia di due componenti, che è rappresentata dalla spesa media mensile pro capite, risulta, nel 2004, di 919,98 euro, il 5,2% in più rispetto al valore dell'anno precedente. Quindi le famiglie di due persone che sostengono una spesa media mensile pari o inferiore a tale soglie sono classificate come povere. La percentuale di famiglie relativamente povere, osservata a livello nazionale, è il risultato di situazioni differenziate a livello territoriale: si passa dal 4,7% del Nord, al 7,3% del Centro, al 25% del Mezzogiorno. In particolare, nel Centro-Nord l'incidenza di povertà relativa assume valori modesti, non superiori al 4,6%, in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e in provincia di Bolzano. Queste ultime presentano incidenze significativamente inferiori a quelle di Umbria, Lazio e della provincia di Trento, dove invece i valori sono sempre superiori all'8,1% Pena di morte E' stato reso noto il rapporto Censis sul giornalismo italiano. Dei 301 redattori intervistati, alla domanda 'Le capita di non riuscire a raccontare i fatti osservati/accaduti perche' condizionato da qualcuno?' il 50% ha risposto 'si''. (Fonte: ansa) |