Il nuovo divertimento: perdere la testa (Vanessa Gucci)

Cosa è il divertimento? Quando diciamo che andiamo a divertirci cosa intendiamo? Divertirsi ha l'etimo di "diversità, divergenza, deviazione, dirottamento". Ma questa accezione non sempre nel tempo è stata rappresentata.
I greci si divertivano con li sport e il teatro. I romani con le terme, le orgie e le arene. Gli uomini medievali avevano poco da divertirsi, ma le serate con vino e sesso non erano rare (come viene descritto nel Decamerone). Nel rinascimento, e poi fino al sei/settecento erano divertenti le feste, il gioco e la musica. La tradizione in Occidente è sempre stata quella di collegare il divertimento al piacere e al godimento. Il carnevale è sempre stato l'unico momento in cui divertimento si associava alla ribellione. Certo il piacere poteva anche associarsi al dolore, al danno, addirittura alla morte, ma solo come incidente e non come intenzione. A cavallo dell'Otto e Novecento invece l'oppio comincia a dare, ad esigue minoranze, altri significati al divertimento: come lo stordimento, l'anestesia psichica o gli stati alterati di coscienza a scopo di ricerca. E' recente la connessione fra divertimento e prestazioni super-efficienti e divertimento e attività estreme. Una tendenza diffusa è l'abuso di sostanze stupefacenti stimolanti per migliorare lo studio, il lavoro, la sessualità. Un'altra, meno diffusa ma molto decantata, è data da attività estreme, non solo sportive, viste come ricerca.

Nel divertimento sono sempre comprese finalità diverse, combinate in modi differenti, a seconda dell'epoca e del singolo individuo. Sembra tuttavia possibile una cronologia delle tendenze (vedi tabella).
Fino agli Anni 60-70 il divertimento era prevalentemente associato al godimento e al piacere. Alcol, sesso e droghe erano usati insieme ad una nuova musica, un nuovo cinema e un nuovo teatro. Iniziava anche una sporadica ricerca di stati alterati di coscienza con LSD, ed aveva una largo spazio il legame fra divertimento e ribellione espresso con attività "politiche" come cortei e manifestazioni.
Negli anni 70-80 permane il divertimento con finalità edonistiche, ma aumenta vistosamente l'associazione fra divertimento e stati alterati di coscienza, ribellione e anestesia. Quest'ultima con la pesante diffusione dell'eroina.
Negli anni 80-90 declina il divertimento come godimento, come ricerca di stati alterati di coscienza e come ribellione, e prevale l'associazione divertimento-storsimento. Appare anche sulla scena il legame fra divertimento (cocaina e farmaci) e maggiore efficienza nelle prestazioni di studio, di lavoro e sessuali.
Negli anni 90 e seguenti diventano sempre più irrilevanti i collegamenti fra divertimento e piacere, ricerca di stati alterati di coscienza e ribellione: Dilaga il divertimento come stordimento ("perdere la testa, sballare") che diventa il motivo dominante di films, musica e feste. Forte è anche il legame fra divertimento e efficienza delle prestazioni. Cresce anche il vertimento associato alla ricerca, attraverso attività estreme, sportive e non solo.

In questa cronologia molto approssimativa appare vistoso il passaggio da un divertimento finalizzato al piacere, ad uno finalizzato, allo stordimento, l'anestesìa, lo sballo, l'evasione dalla realtà. Da un divertimento prevalentemente finalizzato a cambiare la realtà ad uno soprattutto finalizzato a evitarla, annebbiarla, dimenticarla. Da una ricerca di modi alternativi per godere e ribellarsi, ad una ricerca di modi per "perdere la testa" e adattarsi. Da una ricerca di esperienze edonistiche ad una ricerca di esperienze pericolose ed auto-punitive.

Come possiamo spiegare questo passaggio? Forse solo come un passaggio dalla speranza alla disperazione.

finalità
godimento
piacere
stati alterati
di coscienza
ribellione
stordimento
anestesia
efficienza
prestazioni
ricerca
anni 60 -70
*****
*
***
*
*
anni 70 - 80
***
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***
***
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anni 80 - 90
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anni 90 e seg
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mezzi
alcol, sesso, droghe
droghe
droghe, cortei, manifestazioni,
alcol, droghe,
farmaci
droghe, farmaci
attività
estreme