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I DISTURBI  PIU' FREQUENTI OGGI E IN PROSPETTIVA

Il microcosmo uomo viaggia oggi in parallelo col microcosmo società ed è inevitabile che il primo rifletta o presentifichi il disagio del secondo.
Cambiando alcuni parametri di visione della realtà, si modificano contemporaneamente dei punti di riferimento e prima che se ne strutturino degli altri che abbiano in sé la valenza di forza e di verità, si attraversa un periodo di "oscurantismo". Le patologie legate alla sfera della sessualità vissuta o negata, hanno cambiato volto. La liberalizzazione sessuale  se, per un verso, ha ridotto moltissimo le manifestazioni di patologia isterica, ha per un altro verso acuito la sofferenza legata ad una identità sessuale. La modificazione dell'istituzione familiare, se per un verso ha permesso, specie alle donne, di esprimere potenzialità prima inibite, per un altro verso ha tolto sicurezza ed ha intensificato la patologia legata al narcisismo e ha scatenato la "crisi di identità".
L'accentuarsi di valori legati essenzialmente al potere economico ed all'immagine di sé, ha sottratto significato ai valori dello spirito, dell'intelligenza, intesa come capacità di capire e di comprendere, della cultura, provocando delle profonde scissioni interne e delle disintegrazioni nella struttura della personalità.
L'uomo fin dai tempi di Diogene va alla ricerca di se stesso in ogni epoca usando strumenti e metodologie diverse.
È mia opinione che nel mondo contemporaneo la crisi più grossa sia legata alla mancanza di motivazioni di vivere.
Ben venga il crollo delle ideologie, ma è indispensabile che parallelamente nasca dentro ciascuno la coscienza di altri valori stabili e forti.
Se ad esempio ha esaurito il suo ruolo la religione, intesa come summa di regola da seguire ciecamente, come contenitore indiscriminante di uomini guidati lungo una strada che ha come meta la morte e il premio eterno (ancora oggi si muore in nome di un principio religioso) non è ancora compreso il bisogno che tutti gli uomini hanno di religiosità nel suo linguaggio etimologicamente più alto.
I codici affettivi interni all'uomo non trovano, oggi più di ieri, riscontro nei codici di significazione della vita quotidiana. L'incominicabilità rischia di perdere la valenza intrinseca di sofferenza legata al bisogno di comunicare e alla non soddisfazione di questo bisogno, per diventare pseudo-comunicazione che fantasmaticamente soddisfa il bisogno.
Il linguaggio dell'avere ha sostituito una buona parte il linguaggio dell'essere; il rischio che si corre è che in una società , sempre più computerizzata, i robot pian piano prendano il posto degli uomini. Il compito prossimo-venturo della terapia psichica sarà quello dello smascheramento.
Aiutare cioè l'uomo a togliere la maschera che gli impedisce il respiro profondo e individuare dietro a ogni maschera i vari individui nella loro unicità e diversità.
Solo, a mio parere, attraverso la presa in carico della propria ansia e della propria angoscia (sono questi i sintomi più comuni di malessere) si può guardare in faccia il proprio compagno di percorso, riconoscere in lui anche se stesso e accomunarsi senza paura di essere distrutto.
Al di là della diagnosi differenziata delle varie patologie, di pertinenza psichiatrica, quello che può definirsi uno "specifico" della psicoterapia è la cultura dell'ordine in contrapposizione alla cultura del disordine.
I disturbi psichici sono aumentati visibilmente; è diminuita invece la coscienza dello star male e la capacità di percepire il senso di  colpa (la morte in guerra non conta, i morti non sono uomini, sono solo numeri):
periamo che ad un periodo di non cultura segua una nuova cultura che distrugga le basi su cui appoggiava la
precedente.

Franca Mazzei