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TERZA PAGINA
VORREI
A
Lorenza, la ragazza sconosciuta
Vorrei amare
le ansie represse
nel fumo di una sigaretta,
la solitudine di un caldo
corridoio di un treno,
gli sbagli cantati
da un anonimo menestrello,
i tuoi freschi anni
offerti in regalo
ai grandi occhi
della tua bimba tranquilla;
vorrei amare
lo sguardo posato sul petto,
il paese dei tuoi pensieri,
le speranze appena sfiorate,
per cogliere la rosa
che brilla
sui tuoi neri capelli.
Vorrei amare
l'ora serena giunta alla fine,
il coraggio di non guardare all'addio,
la fiducia di un cognome sul libro,
il codice di una sposa
rimasta in segreto.
PASQUALE MONTALTO
DUE DONNE
Una
donna per strada è una donna senza madre.
Una donna senza madre non ha bisogno di crescere perché non è mai nata.
Di che cosa ha bisogno una donna io non lo so e no so neanche di che cosa
hanno bisogno le madri.
Ho visto due donne aspettarsi, chiamarsi e toccarsi l'altro ieri,
per strada. Le ho guardate da lontano mentre si scrutavano gli occhi e il
cuore. "Aiutami", diceva l'una all'altra, "non so dove andare
e qualcuno mi ha chiuso la porta alle spalle. Sono uscita stamattina che
il sole ancora non c'era, avevo freddo e ho camminato ugualmente, mi sono
seduta sotto l'albero ad aspettare che passasse la mia stella ma il cielo
si è schiarito improvvisamente e ho perso la visione. Il tempo è sparito
e non posso più tornare indietro. Tienimi con te. Ti pettinerò capelli
quando vorrai, ti laverò i piedi ogni sera, ti avvolgerò in morbide spugne
dopo ogni bagno, ti porgerò il vestito più bello ogni mattina.
Avrò acqua fresca per ogni tua sete. Tienimi con te. Ho lasciato le
mie scarpe sotto il ponte, l'altro ieri, dopo aver guardato a lungo un bambino
giocare e chiamare la nonna.
Ho dimenticato l'ora guardando la luna annegare nel lago. Ho
corso tanto che ho le caviglie spezzate. Tienimi con te!".
Tutto questo diceva quella donna bella e giovane a quell'altra signora silenziosa
e altera. La fanciulla parlava e danzava intorno alla signora scura e serena.
Danzava, danzava leggera e il sangue sgorgava a fiotti dalle caviglie.
Danzava e pregava.
La grande signora sembrava non ascoltare e guardava il cielo quasi senza
respiro. La danza ormai l'avvolgeva e i suoi piedi erano fermi e uniti,
le braccia lungo i fianchi, i capelli sciolti sulle spalle ed una margherita
rossa disegnata sulla bocca.
Ad un tratto la signora abbassò lo sguardo, aprì le braccia ed accolse la
giovane danzatrice.
Le ho viste allontanarsi coperte da un unico mantello bianco.
DANIELA LIVIELLO - settembre 88
BEVO
JAGERMEISTER
PERCHE'
HO PAGATO
IN ANTICIPO
IL CORSO
DI IPNOSI
MI SCUSI
MA, ESSENDO PASSATA LA LEGGE SUGLI PSICOTERAPEUTI, PER LAVORARE SONO COSTRETTA
A FINGERE DI ESSERE UNA ASTROLOGA
.