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indice generale |
APA
- AMERICAN PSYCHOLOGICAL ASSOCIATION
PSICOLOGI
& MINORI IN
TRIBUNALE
L'APA
(Associazione Americana di Psicologia) in stretta connessine con la Divisione
professionale n. 41 (molto simile alla nostra "Psicologia Giuridica"
- divisione della SIPS) ha inviato una nota alla Corte Suprema degli USA,
a proposito delle testimonianze in tribunale dei minori violentati.
L'azione
è stata suggerita da un caso concreto: nel Maryland, in seconda istanza,
è stata assolta un'assistente all'infanzia colpevole di aver abusato sessualmente
di un bambino suo assistito (!) per "vizio" nella testimonianza
del minore da lei violentato.
In effetti
negli USA il 6° emendamento che regola la prassi giuridica riconosce il
diritto dell'accusato ad avere un confronto diretto con il testimone.
Nel caso di minori
che hanno subito violenze si possono però presentare eccezioni che hanno
come base le conseguenze di una testimonianza "face-to-face" per
il minore stesso: alcuni reagiscono positivamente ad una tale situazione
e addirittura in alcuni casi ne traggono benefici; altri invece subiscono
un trauma ulteriore. Di solito viene coinvolto uno psicologo per stabile
come procedere. Nel caso del Maryland in prima istanza la testimonianza
del bambino, ritenuto troppo fragile per intervenire direttamente in aula
del tribunale, era stata resa utilizzando un sistema di video a circuito
chiuso. Ciò che è servito a scagionare l'accusata è stata la scarsa motivazione,
sul piano formale, che ha impedito il confronto diretto tra testimone ed
accusato e che ha privato quest'ultimo di un suo "giusto diritto".
Nella sua nota l'APA sottolinea
con forza tre elementi della situazione: innanzi tutto la reale differenza
esistente fra minori che possono uscire ulteriormente traumatizzati dall'esperienza
del tribunale o trarne beneficio; in secondo luogo la funzione degli psicologi
che come consulenti della corte sono i professionisti più adatti e qualificati
per stabilire quale sia lo stato psicologico del minore e quali ripercussioni
avrà su di lui l'esperienza della testimonianza "de visu". Infine
la possibilità che la situazione di confronto diretto fra un bambino ed
un adulto provochi nel primo una intimidazione tale da influenzare sostanzialmente
la testimonianza o da impedirla completamente.
Giudici, tribunali ed avvocati sono avvertiti!
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