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TERZA PAGINA

NOVEMBRE

La musica degli avi,
certo,
è bella, lieve come una piuma,
quando il mandorlo fiorito in primavera
s'innamora della brezza di maggio.
Ma d'inverno,
ora,
tra le nebbie ed uno spettro di sole!
È, tutto questo,
peso,
la cosa letteraria
che mi frana addosso
e mi schiaccia la voce
o me la rende chioccia.
Dire tutto per bene,
secondo i canoni della forma.
E' bene dire
E benedire tutto ciò che succede,
tanto è tutto sistemato dal SISMI,
altro che "ismi" da manuali!
Si tratta di giochi, sì,
ma poco poetici, roba da storici,
per pochi intimi!
Su queste basi, addio fantasia!
O meglio, vendita della fantasia
a scopi impoetici,
certamente lontani
dalla santità della freccia di Romolo,
cronaca nera, sì, questa sì, da manuali.
I giochi! La fantasia!
Muoiono d'inedia, d'anemia congenita!
(I giochi veri! La fantasia!
Grande magia che i canoni spregia,
al massimo se l'inventa
o li pesca nel patrimonio comune
di tutti i popoli,
di tutti i regni,
di tutti i tempi).
In fondo mi fa tenerezza
questo settembre ospedaliero
bianco-suora senza arco fiammante.
Che voragine d'immagini,
che ori da passi perduti,
che manie di dolcezze assaporate
senza luce che viene da un sole
solido e pieno di calore stellare!
Anniversario di amore di carta
ed in realtà il bianco si cancella
ma, come una ruspa sul selciato,
schiaccia la pietra d'intorno
e lascia asfalto morto.
Da "Atleta" di Lorenzo Cimino