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TERZA PAGINA

GIOCHI D’ARIA

Apri la finestra e fa entrare un po’ d’aria. Subito  fatto! Il fumo velocemente si indirizzò verso l’uscita e si portò via i capelli della signora seduta al tavolo. Niente paura, niente paura ….la signora chissà da quanto tempo aspettava questo momento e, ogni volta che poteva, si sedeva dietro i tavoli o sotto le finestre.
Non era importante quanto grandi fossero le finestre o di che colore fossero dipinte, certo lei preferiva i colori chiari ma ciò non era essenziale; basta ogni tanto un filo d’aria e col fumo lei mandava via gli occhi, le orecchi, le mani…. Questa volta i capelli.
La gente che stava seduta tutt’intorno a lei non si meravigliò di niente e tutti continuarono tranquillamente a prendere  appunti sui taccuini fatti apposta. Intanto i capelli della signora tiravano via anche le orecchie ma nessuno si accorse di niente. O forse nessuno, ma se nessuno osservava voleva dire che ciò che andava accadendo non era da considerare o da studiare. La signora fu presa però da un certo imbarazzo e cercò di simulare indifferenza rivolgendo gli occhi al soffitto ma nessuno guardava in alto e lei si sentì sola. Intanto i capelli con le orecchie erano già lontani e si tuffavano beatamente nell’aria al di sopra dello smog della grande città. “Che cosa volete sentire?” chiesero i capelli alle orecchie. “E voi perché eravate così tirati?” risposero le orecchie. La signora, rimasta seduta nella stanza dove ormai qualcuno aveva chiuso le finestre, sentiva solo tanto dolore, ma tanto dolore per quel pulsare sotto le tempie che le ricordava i suoi spazi vuoti. Ormai qualcuno si  era accorto del suo malessere ma non era il momento di intervenire né, d’altra parte, alcun intervento era stato richiesto.
Liviello Daniela

 

BOLLE

Urla di rabbia soffocata
di pesci condannati nell’acquario
a soffiare sui vetri dell’angoscia
dei singhiozzi di bolle
che salgono a incantare gli aquiloni.
Piano nel cielo grigio
volano bolle come di sapone
grappoli di speranza
e giochi di riflessi iridescenti
si lacerano al vento.
Massimo Maisetti
Dietro una nuvola
l’occhio
del mondo
nasconde
se stesso,
per non veder
l’uomo
meschiare
il consumo
e
l’amore
         romi
BIVIO
Al sole immobile
le iridi sbarrate
sui muri trasparenti.
Di qua l’erba dei sogni
steli di fiori assurdi.
Di là una strada
bianca nel grigio
verso l’ignoto.
                       
Massimo Maisetti