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GEORGE GRODDECK (1866-1934)
di Luigi Fasce

Groddeck  era un medico fisioterapista tedesco. Figlio a sua volta di un medico, fin dagli anni dell'università fu discepolo del dott. Schweininger, sostenitore di una terapia basata  su idroterapia, diete e massaggi. Dopo otto anni passati nell'esercito come ufficiale medico, Groddeck si trasferì a Baden Baden  per dirigere una clinica di Schweininger. Su di lui scriverà nel  1913 in un libro  intitolato "Nasamecu" (dalle sillabe  iniziali della frase "natura sanat, medicus curat"),  dove emerge la sua avversione  per un'ottica taumaturgica  dell'attività medica: egli credeva nella funzione essenzialmente "passiva" più che "attiva" del medico, che ha solo il compito di fornire al paziente stimoli sinergici  che liberino la propensione  naturale alla guarigione. Groddeck non credeva neppure nell'onnipotenza del farmaco, e curava in modo olistico i suoi pazienti. Egli si inserisce così  ideologicamente in quel filone antipositivista, antiscientifico che nel pensiero tedesco dell'800 fa capo a Nietzsche  e Schopenhauer (1). Inoltre, il Groddeck medico  potrebbe essere letto nella posizione di un "filosofo naturale" dove per natura si intende il principio soggettivo, panpsichico, della filosofia pregaleniana. Quando nel 1917 Groddeck iniziò  il lungo rapporto epistolare con Freud, aveva già trovato nella psicoanalisi e nella sua prassi terapeutica un alveo naturale. Egli era pervenuto automaticamente a scoprire l'importanza del simbolismo  nella genesi delle malattie  e in ogni aspetto della vita umana, religione, linguaggio, arte, tecnica, eventi fisiologici, patologici e non. Freud era giunto al simbolo (cioè  alla pratica della libera associazione)  dallo studio delle nevrosi, Groddeck vi arrivò  attraverso l'osservazione dei disturbi somatici.
Egli e Freud si incontrarono solo tre anni dopo all'Aja, in occasione del Congesso Internazionale della Psicoanalisi: in seguito Freud appoggiò la pubblicazione del romanzo di Groddeck  "LO SCRUTATORE D'ANIME". E' noto che Freud, positivisa convinto, neuropatologo, aveva aperto la parentesi della "metapsicologia" (parola pericolosamente simile a "metafisica" con la speranza di poterla un giorno richiudere una volta che fossero stati trovati i collegamenti tra i fenomeni  psichici e le loro basi organiche. Egli non condivideva  il "panpsichismo" di Groddeck, né condivideva la sua "confusione" tra fisico (fisiologico) e psichico (cfr. Freud a Groddeck, giugno 1917, cit.)  Tuttavia gli riconobbe:
1)       che "L'ATTO INCONSCIO  HA UN'NTENSA INFLUENZA PLASTICA SUI PROCESSI SOMATICI , QUALE        
NON VIENE MAI RAGGIUNTA DALL'ATTO COSCIENTE"
2)       la qualifica di psicoanalista, in quanto Groddeck utilizzava  terapeuticamente il transfert e la resistenza;
3)       il suo concetto di Es.  "Nel suo Es, naturalmente, io non riconosco il mio Es civilizzato, borghese, privo di misticismo. Tuttavia, come sa, il mio Es deriva dal suo" (Freud 18-6-1925, cit. p. 98)
L'Es di Groddeck è un principio soggettivo  onnicomprensivo, dove l'Io e il Super Io sono considerati  "una illusione dell'Es" , strumenti operativi dell'Es, non realtà. L'idea di Groddeck , che Freud non accettò mai, e CHE NON ESISTE NESSUN CONFINE  TRA ORGANICO E PSICHICO (visione che Freud classificava come tendenza monistica).
Per Groddeck addirittura ogni cellula ha la propria  coscienza, e quindi anche una SUA VIA SI SCARICA INDIPENDENTE. La libido, che lavora al servizio del principio del piacere, per facilitare lo scarico si serve (entro certi limiti indifferentemente) della via psichica o di quella organica. Per Groddeck l'Es farebbe ammalare l'uomo perseguendo in tal modo una sua inconscia finalità. Pertanto, da questo quadro tecnico-unitario deriva che la psicoanalisi, teoricamente e praticamente, è utilizzabile per guarire disturbi sia organici che psichici; essa cura l'individuo  (non il suo sintomo), ed il suo Es in lui. L'attività terapeutica non va oltre il trattamento: alla guarigione provvede l'Es, una volta superate le resistenze. L'Es plasma l'uomo e le sue forme, lo fa pensare, agire, ammalare di  nevrosi, vizio cardiaco o cancro. Tutta la vita dell'uomo è soggetta per Groddeck all'azione di un inconscio, e in questa azione può sempre ravvisarsi una connessione con la sessualità.