Evviva !!!

La Commissione Tributaria del Lazio daragione a un cittadino che non lo pagava da anni. Il motivo? L’uomo aveva chiesto l’oscuramente delle reti Rai, un procedimento lungo e complicato che comunque è diritto dei cittadini. In conseguenza di ciò, si dovrebbe venir esentati dal pagamento del canone anche se è materia di discussione in quanto negli ultimi anni la legge che regola il pagamento della tassa è alquanto cambiata, essendo diventata una tassa di possesso sull’oggetto televisione…

Comunque la Rai in tutti questi anni non ha mai risposto al cittadino continuando invece a inviargli la cartella esattoriale da pagare. La commissione ha sentenziato che non avendo mai ricevuto risposta alla sua richiesta, il cittadino ha diritto a non pagare il canone. Nel dettaglio, “Secondo i magistrati laziali la cartella è nulla, anche se il cittadino ha continuato a usufruire dei servizi tv. È sufficiente, infatti, che egli abbia fatto denuncia di oscuramento alla Rai e questa non abbia risposto” (fonte)

RAI del regime

Rai, buco da 250 milioni di euro e la pubblicità segna -20 per cento. A Viale Mazzini i conti non tornano: pubblicità in calo del 20 per cento, entrate insufficienti e sullo sfondo le indagini sugli sprechi e gli appalti. (fonte)

Malgrado esistano risorse professionali interne, con contratti a tempo determinato e indeterminato (più di 3200 persone), collaboratori esterni (45mila in tutto), tutti “con altissime competenze”, Viale Mazzini continua a ricorrere ad ulteriori appalti esterni e maxi consulenze. (fonte)

La RAI non rispetta la legge, ma pretende il canone.

Se la Rai, il Governo ed il Parlamento non rispettano le leggi, perche’ dovrebbero farlo gli utenti della Rai continuando a pagare il canone-imposta sulla tv? (fonte)

•mancato funzionamento della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, cioe’ il controllo del legislatore (e quindi del popolo italiano) sull’operato dell’informazione di Stato;
•la Rai non ha ancora pubblicato sul proprio sito l’elenco delle consulenze esterne e relativi compensi in violazione della legge n. 244/2007 e della circolare DPCM 16/3/07. Anche una interrogazione parlamentare e un esposto alla procura della repubblica non hanno per il momento dato alcun risultato;
•la Rai impedisce ai cittadini di disdire il canone, ignorando le richieste di suggellamento e di disdetta;
•richieste intimidatorie e continue di pagamento del canone da parte della Rai a coloro che non hanno un apparecchio televisivo;
•condotta truffaldina da parte di incaricati Rai che, intrufolandosi nelle case dei contribuenti in modo arrogante e spesso irrispettoso, invitano chi e’ sprovvisto di tv a firmare dichiarazioni di possesso di apparecchi televisivi spiegando che si tratta solo di una ‘firma per ricevuta’ o per presa visione;
•da tre anni i Governi di ogni colore non rispondono a numerose interrogazioni parlamentari e un interpello dell’Agenzia delle Entrate su quali apparecchi, oltre al televisore, sono soggetti al canone. Ma la Rai richiede illegittimamente alle famiglie (ma, chissa’ perche’, non alle imprese!) il pagamento del canone anche per il possesso di un pc, di un cellulare o di altri apparecchi non televisivi;
•violazione delle norme sulla pluralita’ dell’informazione: la Rai offre spazi record al Governo e ad alcune forze politiche, censurandone altre, come recentemente ribadito dall’Autorita’ per le garanzia nelle comunicazioni (e non e’ la prima volta);
•mancata attuazione della legge che prevede l’esenzione dal canone per i cittadini ultrasettantacinquenni con reddito minimo;
•mancata attuazione del contratto di servizio che prevede la realizzazione di una struttura dedicata all’informazione sulle liberta’ fondamentali e le questioni umanitarie.
•mancata attuazione del contratto di servizio relativo relativo alla predisposizione di almeno il 60% del proprio palinsesto degli strumenti per ciechi e sordi.
•mancata attuazione del parametro di valutazione sulla qualita’ dei programmi (Qualitel).
•mancato inserimento del palinsesto in rete.
•mancato inserimento nei programmi delle tribune elettorali al di fuori delle campagna elettorali e dei messaggi autogestiti.

Ladroni RAI

La sobria Rai voluta dal sobrio presidente del Consiglio, Mario Monti, ha sobriamente assunto, con un contratto a tempo indeterminato da 650 mila euro all’anno e non con un mandato a tempo, il nuovo direttore generale, Luigi Gubitosi.

Quando scadrà l’incarico (sia naturalmente, e cioè fra 3 anni, che prima) Gubitosi continuerà a percepire dall’azienda di viale Mazzini 500 mila euro annui, mentre perderà i 150 mila dovuti quale indennità di carica. (fonte)

Non paghi il canone Rai? Ti tagliano l’elettricità.

Questa la nuova proposta che da Palazzo Chigi potrebbero lestamente tramutare in legge per recuperare 5-600 milioni di supposta “evasione”, con la scusa che, in questo modo, la Rai potrebbe abbandonare la competizione pubblicitaria con Mediaset e tornare a fare contenuti di qualità. Tutto chiaro, signori? L’ennesima scommessa, un gioco d’azzardo: “facciamo schifo e lo sappiamo, ma ora vi costringeremo a pagare, precettandovi come i peggiori delinquenti e arrivando a lasciarvi al buio anche se è inverno e fa freddo, bambini compresi, e poi vi promettiamo che faremo buon uso dei vostri soldi, in un qualche futuro lontano e ideale, tornando a fare TG che informano, trasmissioni culturali che istruiscono, talk non pilotati, smettendo di mandare via le voci produttive ma scomode.”. Sì, e noi crediamo alla Befana!…(fonte)

Ecco perchè il canone va pagato !

La Rai e il giornalista Corrado Formigli sono stati condannati a pagare cinque milioni di euro alla Fiat e due milioni di euro per pagare la pubblicazione della sentenza su su “La Stampa”, “La Repubblica”, “Il Corriere della Sera” e su “Quattroruote” per il servizio del 2 dicembre 2010 “Forse Italia”, relativo a un confronto di Alfa Romeo MiTo Quadrifoglio Verde con la MINI Cooper la Citroen DS. (fonte)

Il canone RAI è vitale, per costoro

I consiglieri di amministrazione della tv di Stato, per il loro lavoro, ricevono uno stipendio annuo lordo di poco superiore ai 98 mila euro. Questa somma può essere integrata da un extra fino a 28 mila euro, a patto che i consiglieri diano vita a gruppi di lavoro ristretti, chiamati “comitati editoriali”. A queste somme, i consiglieri aggiungono una carta di credito aziendale – per le spese di rappresentanza – che ha un tetto massimo di 10 mila euro l’anno. (fonte)

Incredibile RAI

…..Sappiamo che più della metà dei “precaRAI” sono giornalisti, ma è impossibile conoscere il numero esatto. La politica di via Mazzini, infatti, da anni, è quella di assumere i giornalisti che lavorano per i programmi di rete e non di testata con contratti-truffa come quelli da “consulente”, “presentatore-regista” o “programmista-regista”. Etichette dietro alle quali, nella gran parte dei casi, si celano redattori che svolgono attività puramente giornalistica. Assunti però senza uno straccio di tutela, pagati a partita iva e a puntata, a fronte di fatture in cui è vietata inserire la voce Inpgi, l’istituto di previdenza sociale giornalistica….

…se una donna rimane incinta la Rai potrà valutare l’incidenza della gravidanza sulla produttività della lavoratrice e, se questa ne risultasse compromessa, si riserva sostanzialmente di risolvere il contratto..” (fonte)